"Allora Angelo? Quando sei libera?", chiede Luca prendendo una bottiglia d'acqua dalla macchinetta della scuola.
"Mmh... credo di essere libera il 32 di questo mese", dico per poi andare via, ma lui mi afferra il polso e lo tira in su, mi spinge contro il muro tenendo salda la presa e mi blocca con le sue enormi spalle.
"Eh no angelo. Dove credi di andare?", sussurra al mio orecchio.
Sono paralizzata. In tutti i sensi.
Ispiro sul suo collo e sento il profumo che sa di menta.
È buonissimo.
Faccio per dimenarmi in modo tale che possa liberarmi, ma stringe ancora di più la stretta.
Devo andare via.
"Lasciami!"
"Te ne vuoi andare?"
"Sì..."
Sì sì, come no. Raccontala a qualcun altro.
"A me non sembra. Il tuo corpo mi dice altro"
Aspetta, che?
"Guarda qui", Luca mi indica e tocca con l'indice il mio petto, dove sono comparse tante macchie rosse.
Oddio no.
"Questo non significa proprio nulla", borbotto con un filo di voce.
Ma quanto mi rende nervosa quest'uomo?
Mi guarda negli occhi, si avvicina alla mia faccia e io credo che stia per baciarmi.
Sto per avere un infarto.
Scontra il suo naso con il mio, avvicina le nostre labbra, ma anziché darmi un bacio dice
"Ah, non vuol dire nulla? Allora me ne posso anche andare", lascia libero il mio polso e se ne va nella sua classe.
Ehi no! Devi baciarmi!
~~~~~~~~~~~~~~~
Mi sveglio con il battito del cuore accelerato.
Di nuovo quella parola...
Angelo.
Ma che razza di sogno ho fatto? Sembrava così reale.
Per la prima volta ho sognato il mio vicino.
Io e Luca coinvolti l'uno dall'altra.
Non ci capisco più niente.
Decido di stare al letto fino a quando non vedo la luce del sole entrare dalla finestra. Mi stiracchio, tolgo le coperte di dosso, mi alzo e scendo giù in cucina per fare colazione.
Sento bussare alla porta, vedo sull'orologio del microonde che sono le 7 e 30, e so per certo che è l'orario in cui di solito rincasano i miei genitori.
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Quello che non dimentica il cuore
RomanceIo non ho smesso di aspettarti, ho smesso di sperare che torni, ma non ho smesso di aspettarti, credimi. Io sono qui che non mollo... e ce ne vuole di coraggio ad aspettare chi non torna, ma io sono forte, credimi. Lo faccio per me... e magari per...