Miami

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16 Giugno 2017:
Stiles' pov:

Finalmente entro in camera, stravolto dal viaggio, la fame e il male allo stomaco.
Il viaggio è stato orrendo. Tre cacchio di ore su quel maledetto aereo, passate al bagno vomitando.
È andata più o meno così: all'inizio andava tutto bene, ma poi, porca Umbridge, l'aereo ha passato un piccolo vuoto d'aria che ha scosso il velivolo. E qui sono cominciati i guai. Senza preavviso ho vomitato nel sacchetto. Per poco non ho investito in piano Derek, a cui ero appoggiato. Poi sono scappato in bagno e ci sono rimasto per un'ora, senza riuscire a smettere di rimettere. (Scusate il gioco di parole)
Per tutto il tempo Derek mi è stato accanto, mi ha passato pezze umide e non sembrava gli facesse granchè schifo.
Poi, scesi dall'aereo, abbiamo preso un taxi e abbiamo cercato un motel fuori dalla città. Ne abbiamo trovati solo due e uno ci ha rifiutato la richiesta di una notte gratis perchè alla reception c'era un uomo eterosessuale e nemmeno gli addominali di Derek hanno potuto combinare qualcosa.
Ma in quello dopo abbiamo avuto ancora meno fortuna: era chiuso per ristrutturazione.
Alla fine ci siamo rivolti ad una specie di convento che ci ha regalato -anche se erano molto restii- una stanza con un letto singolo e una bacinella per lavarci. Niente paratie, niente acqua calda, niente di niente.
Sará dura. Molto, molto dura.

Posate le valigie, decidiamo di andare in spiaggia. A Miami, in realtà, di roba storica e istruttiva da visitare, non c'è molto.
Domani vorremmo visitare parco zoologico e Lummus park.

Nella mia testa, intanto, regna il caos più completo.
Vorrei urlare a Derek quanto mi piace; quali sono le sensazioni che mi provoca; quanto vorrei baciarlo...io sono innamorato di lui. Io sono innamorato di Derek Hale.

Derek's pov:
Ormai è saputo e risaputo che mi piace Stiles. Anzi, io ne sono innamorato. E lo voglio. Ditemi che avete colto come lo voglio...non fornisco spiegazioni.
Lo voglio con una forza e un'intensità che non avevo mai provato.
Voglio baciarlo. Voglio fare sapete voi cosa assieme a lui. Voglio fare mio il suo corpo, lo voglio in tutti i modi umanamente e inumanamente possibili.
E mi sento una merda al pensiero che lui probabilmente non vuole la stessa cosa.
Ma in fondo, non mi importa. Ho voluto portarlo qui al posto di Gaia perchè così avrei potuto provarci con lui.
E lo farò. Domani andiamo a Lummus park. È perfetto; fottutamente perfetto.

I miei pensieri vengono interrotti dalla voce di Stiles che mi chiede se ho ancora voglia di andare in spiaggia.
Riscuotendomi, gli rispondo di sì, che devo solo cambiarmi. E qui cominciano i problemi.

-Stiles. Devo cambiarmi. Potresti girarti o qualcosa del genere?-.

Obbediente, lui si gira verso il muro e comincia a comporre un numero al cellulare.

Recupero un costume dalla valigia e mi spoglio.
Dopodiché lo infilo con una maglietta sopra.

-Sono vestito- annuncio.

Sento Stiles sussurrare un purtroppo.
Sorrido.

<<Derek. Sei cieco o cosa?>>
<<Di che cosa stai parlando, santo Raziel?>>
<<Di che cosa ha sussurrato Stiles. Senti l'odore delle sue emozioni, il battito aritmico del suo cuore...è innamorato di te>>
<<Ma tu non dovresti tipo levarmele dalla mente queste idee?>>
<<L'ho data vinta a quel cretino inutile del tuo subconscio. Ma non stavamo parlando di questo. Ti devi buttare; fagli capire che ti piace>>
<<Ma perchè non stai mai zitta?>>
<<Non lo so>>

Dopo l'ennesima mezza litigata con la mia coscienza, è il mio turno di girarmi e il suo di vestirsi.

Quando finalmente riusciamo ad arrivare in spiaggia, ci rendiamo conto che dobbiamo cominciare a lottare con qualcuno per il pranzo.
Ci avviciniamo al chiosco dei panini e vedo Stiles sfoderare la sua migliore faccia cucciolosa.

-Buongiorno, signore. Io e il mio amico siamo in viaggio per l'America completamente senza soldi...non è che potrebbe regalarci qualcosa da mangiare?-.

Quell'amico mi fa più male di quanto pensassi.

-Certo che no. Non mi prendete in giro, ragazzini- ribatte irritato il venditore.
-La prego...sono giorni che non mangiamo!- Lo supplico io, mentendo spudoratamente.
-Andate a quel paese!- Ci spedisce lui.
Sconsolati, ci avviciniamo al chiosco dopo, ritentando con lo stesso espediente.
Mi tolgo la maglietta, almeno se è femmina ci casca più facilmente. Si, sono molto fiero dei miei addominali da licantropo.

Qualcuno ha un secchio per Stiles, che perde le bave?

Fortunatamente è una ragazza e sembra parecchio interessata ai miei addominali.

Ci regala due panini, una bottiglia d'acqua e un biglietto con il suo numero di telefono.

Le sorrido riconoscente e poi mi volto. La mia mano tocca leggermente quella di Stiles. Inutile dire che per un secondo perdo ogni accenno di coerenza nel mio cervello. Si...sono proprio cotto...patetico.
Veramente patetico.
Ci stendiamo sulla sabbia bianca e bollente, e mangiamo rivolti verso l'oceano immenso. 

Aspettate le due ore di routine (da bambino mia madre mi rompeva talmente tanto i co...(avete capito), che se non lo faccio anche adesso mi sento in colpa) andiamo a fare il bagno.

Stiles si lamenta che è l'acqua è fredda...come cacchio fa? Ci saranno quaranta gradi!!

Lo schizzo con l'acqua dell'oceano. E lui mi restituisce il favore.
Per bagnarlo di più, mi avvicino. Lui salta per scansare gli spruzzi, ma cade. Lo prendo al volo e i nostri occhi si incrociano. Una danza di azzurro e nocciola.
Un istinto sconosciuto si fa strada in me e ad un certo punto non mi importa più di come potrebbe reagire Stiles.
Lo rimetto in piedi, passo le braccia attorno al suo collo e la gente intorno a noi scompare. Scompare tutto. Volevo aspettare di essere a Lummos Park, ma non mi importa.
Ci siamo solo lui e io.
Il suo cuore batte aritmico, ma allo stesso tempo del mio.
Catturo le sue labbra in un bacio che esprima tutto quello che avevo represso in tutto questo tempo.
Annuso il suo profumo. Sa di sole, sale e amore. Profuma di amore.

-Stiles, io...-comincio -io sono innamorato di te. Non ho mai provato per nessuno ciò che sento per te ed è nuovo, diverso e bellissimo-.
-Derek...anche io. Anche io sono innamorato di te...- sorride. -Dal primo anno-.

Catturo di nuovo le sue labbra in un altro bacio, più sicuro.

Ascolto il ritmo dei m
nostri battiti.
I nostri cuori cantano la stessa canzone.

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Ciaoo!! Non sono morta! Solo ho fatto una faticaccia a scrivere questo capitolo, e in realtà fatico con tutti i capitoli...perciò abbiate tanta tanta pazienza...
Comunque, sono abbastanza soddisfatta.
Commentate e stellinate😬
Vvb❤️❤️

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