New York

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22 Giugno 2017:
Lydia's pov:

I baci di Aiden mi mandano scosse per tutto il corpo...le sue mani che si infilano sotto la mia maglietta...verso il laccio del reggiseno...

Driiiin!!!

No, ma dico...vaffanculo!!

Allungo una mano sul comodino del letto di Aiden, afferrando l'oggetto incriminato.
La tentazione di scaraventarlo a terra e grande, ma non penso che buttare a terra un IPhone 7 sia una buona idea.

Rispondo, ignorando i gemiti del mio ragazzo, chiara disapprovazione al mio rispondere al telefono.

Ed effettivamente non avrei risposto nemmeno io, se non fosse che è LO SCERIFFO.
Rispondo, un po' preoccupata.
L'ultima volta che ha telefonato era per dirmi della morte di Scott...

-Pronto?-
-Lydia, sei tu?- (No, sono un alieno sceso in terra per distruggere il distretto)
-Si, Sceriffo, mi dica-
-Abbiamo trovato un altro cadavere-
-Dove?-
-Sotto l'Empire State Building-
-Arrivo immediatamente-

-Cosa voleva lo Sceriffo?- chiede Aiden, vedendo che mi alzo dal suo letto e mi dirigo verso il bagno.
-Hanno trovato un altro corpo- rispondo.
-Vengo con te-

Mezz'ora dopo, saliamo sulla moto di Aiden e andiamo sotto l'Empire State Building.
Parrish ci sta aspettando e ci aggiorna.

-Savannah Smith. Stessa età, corporatura e aspetto fisico delle altre due.
Stesse modalità di uccisione, completo di scritta con il sangue e giglio sulla schiena. Ah, e ho parlato con i genitori della vita delle ragazze e del loro carattere. E sono arrivato alla conclusione che il tratto distintivo di Alice Wayland è l'accidia, mentre quello di Isabella Carstairs l'Ira. Di conseguenza quello di Savannah Smith è la Superbia. Come potete notare, l'iniziale del nome è la stessa del peccato capitale "commesso"-.

-Ommioddio- soffia Aiden.
-Già- gli faccio eco io.

-Signorina Mendez, benvenuta!- Parrish cammina verso una ragazza con i capelli biondi, abbastanza alta.
Mi è familiare...aah si!! È Gaia, la migliore amica di Derek Hale.

Dalla valigia che ha in mano, prende l'occorrente per l'analisi del cadavere.

-Sicuramente è un omicidio demoniaco, probabilmente per risvegliare un morto o evocare un demone. Al momento non so dirvi altro-.
-Riesci a capire se è stato preso da un libro e da quale libro?- chiedo io.
-Beh, si, posso provare-.
-Perfetto. Quando riesci a capirci qualcosa vai al distretto...poi ci pensiamo noi- le dico, per poi avvicinarmi al corpo e fotografarlo.

Io ed Aiden torniamo a casa mia. Stampo le foto e le metto in una cartellina.

-Il branco è fuori controllo. Senza l'α stiamo andando fuori di testa-.
-Non c'è un modo per creare un altro α?-
-Io non lo so...quando un α muore di solito è ucciso da un β, e quel β diventa a sua volta un α. Ma sta volta non c'è un assassino-.
-C'è Derek. Lui è un α e non ha un branco. Non penso, almeno-.
-C'è Gaia. Lei è il suo branco-.
-Ma due branchi non si possono unire?-.
-Si, certo che si. Ma al momento abbiamo un altro problema...non avendo un α, non facciamo più parte di nessun branco e di conseguenza siamo tutti Ω, quindi tutti a rischio. Gli Ω sono i lupi presi più di mira dai Cacciatori-.
-Che tradotto per i comuni mortali, occhi azzurri = morto-.

Aiden annuisce, ricominciando a pensare a come trovare una soluzione.

Continuo il mio lavoro fino a tarda notte, riordinando gli indizi, le foto e le visioni.

Aiden intanto dorme sul mio letto e quando lo raggiungo è ormai quasi l'alba.

23 Giugno 2017:

Sta notte ho fatto un sogno assurdo. Ho sognato che Deaton tornava a Beacon Hills.
Boh...non sono mica tanto normale, io.
Meglio che sveglio Aiden e che andiamo a fare un giro, prima che comincio a farmi film mentali sul suo petto nudo.
Ma è così bello mentre dorme...si, decisamente meglio andare in bagno.
Mi faccio una doccia veloce, per togliere i segni del cuscino dalla faccia e per cercare di far cessate il bruciore insistente degli occhi, dovuto al poco sonno.

Esco dal bagno avvolta da un asciugamano e Aiden mi fissa.

-Perché motivo mi stai fissando?-. Anche se in realtà lo so...
-Perché sei maledettamente sexy-.
-Va' a lavarti e poi usciamo, prima che incominci a farmi film mentali e che poi li metta in pratica- ordino.
Lui esegue e sparisce in bagno.

Mi immergo nella canina armadio e mi vesto.
Quando ne riemergo, Aiden è già vestito e mi sta aspettando per uscire con il casco in mano.

Prendo coraggio e gli faccio la domanda che avrei voluto evitare.

-Andiamo dai McCall a prendere la lavagna?-
-Sei sicura di sentirtela?-
-Si. Posso farcela-.

Saliamo nella mia macchina e partiamo.
A destinazione, mi rendo subito conto che c'è qualcosa che non va.
La porta è aperta.

Entro cercando di non fare rumore.
La casa sembra vuota.
Il soggiorno è disseminato di cartoni di cibo cinese, vuoti.

-Signora McCall?!- chiamo.
Nessuna risposta.
Ci riprovo. Ancora nessuna risposta.

La cerco in tutte le stanze.
L'ultima camera in cui guardò è quella di Scott.
Tutte le porte erano aperte, mentre invece quella del bagno è accostata.
Seguita da Aiden, apri la porta.
Per poco non mi metto ad urlare.
Il corpo della signora McCall è diverso nella vasca da bagno, piena di sangue.
Lì accanto c'è un coltello da cucina insanguinato.

Corro da lei e le sento il battito.

Aiden la tira fuori dalla vasca e la sistema con i piedi sollevati.

-Il battito è debole, ma è viva. Devo bloccare l'emorragia. Passami quegli asciugamani- ordino - e poi chiama l'ambulanza-.

Mi tira gli asciugamani, e io glieli stringo forte intorno ai polsi.

Intanto l'emorragia non si ferma.
Stringo ancora più forte l'asciugamano, tentando di trovare delle bende dentro all'armadietto sotto il lavandino con un piede.

L'emorragia si ferma, e con un pezzo di garza le fascio stretti i polsi, per poi procedere con il massaggio cardiaco e la respirazione.

Quando arriva l'ambulanza il battito è stabile e respira regolarmente.
I dottori la caricano sull'ambulanza, e poi quello che parrebbe il primario si congratula con me per il sangue freddo in una situazione di crisi.

Aiden segue la signora McCall all'ospedale, mentre io resto in casa a pulire, perché la casa sembra una scena del crimine.
Per prima cosa pulisco la vasca e il bagno in generale, poi passò al salotto e alle camere.
Smonto la lavagna e la metto in macchina.
Salgo in macchina anche io e raggiungo l'ospedale.
Aiden mi aspetta in sala d'attesa.

-È ricoverata in terapia intensiva, ma i medici dicono che ce la farà-.
-L'avevano detto anche di Scott...-
-Lo so. Speriamo in bene...-

Sfiniti, ci sediamo sulle sedie e ci addormentiamo.

America (Sterek)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora