New Orleans

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20 Giugno 2017:
Stiles' pov:

-Mamma...-.

Scoppio a piangere come un bambino.
Mamma...MAMMA!

Mi avvicino piano a lei, con gesti lenti.
Anche lei sembra riconoscermi.
Ci abbracciamo di slancio. La sua pelle è fredda come il ghiaccio.

-Dove sei stata in tutto questo tempo?- le chiedo con le parole soffocate dalla stoffa lacera della maglietta.

-Qui a New Orleans, amore. Ma te lo giuro, non è passato giorno che non pensassi a te-.
-Cosa ti è successo?- Le chiedo staccandomi per vederla bene in viso. Voglio imprimermi ogni dettaglio di lei nella mente, nel caso che questo sia solo un sogno molto vivido e che non sia reale.

-È molto difficile da spiegare...mi prometti che mi ascolterai senza darmi della pazza?- mi chiede.
-Certo- le rispondo.
Fidati mamma, ormai sono poche le cose cui non credo...

-Va bene- sospira. -Amore, devi sapere che il mondo non è fatto solo di esseri umani e animali. Morti e vivi. A volte si incrociano, creando specie che vanno oltre il naturale. Sono licantropi e vampiri.
Io sono un vampiro-
-Io ti credo mamma. Sono anche io dentro il soprannaturale-
-Cosa sei?- Un guizzo di gioia le appare negli occhi. Abbiamo qualcosa in comune oltre gli occhi e le labbra.

-Io umano, ma Scott è un licantropo, Derek anche, Allison è una Cacciatrice e...-.
-Fermati. Spiegami con calma- mi interrompe.
-Ragazzi, magari andiamo a parlare in un posto un po' più comodo?- Chiede un imbarazzatissimo Derek, alzando una mano per attirare l'attenzione.

-Si, hai ragione- prendo per mano mia madre, poi seguo Derek che fa strada fino al nostro hotel. Vedere mia madre mi ha fatto completamente dimenticare il motivo per cui sono venuto qui. Sul mio viso ci sono solo lacrime di gioia, e non c'è più traccia della tristezza di poco fa.                              

Il maître dell'hotel ci fa sedere ad un tavolo. Prendo fiato e, di fronte ad una bella tazza di tè (anche se ci saranno minimo 28 gradi, fuori), spiego tutta la situazione a mia madre. La parte complicata arriva quando devo spiegarle il ruolo di Derek in tutto questo.

-Mamma...beh...lui...è...ehm...cioè...- Balbetto. Sul serio, non riesco a parlare. Ho una paura fottuta che reagisca come papà.                                                                                                                          Stiles, guarda che l'ho capito che è il tuo ragazzo. Lo guardi come io guardavo tuo padre. Si vede lontano un miglio che lo ami-. Sorride. E le sorrido anche io. Derek ci guarda basito.                     -Adesso tocca a te a spiegare-.

E lei mi spiega tutto quello che ha fatto in questi anni. È diventata un vampiro nell'anno in cui credevamo che fosse morta. Adesso si spiega la cerimonia a bara chiusa...                                               È entrata a far parte di un clan di vampiri dopo che è stata trasformata. Non sa chi fosse, ma si ricorda un'ombra e che il vampiro che l'ha morsa era di colore. È scappata perchè nel clan dove viveva erano troppo "vampiri". La costringevano ad uccidere e la torturavano se non lo faceva. Quindi lei è fuggita e sono anni che vaga scappando per i boschi, cibandosi del sangue di piccoli animali del sottobosco. Ridendo, ha affermato che non avrà problemi a stare con il branco, perchè le storie sull'antipatia fra vampiri e licantropi è vera quanto la storia dell'aglio e delle bare. Per curiosità, le chiedo come faccia a stare fuori quando c'è il sole. Sempre ridendo, lei mi risponde che esiste un olio, di cui lei al momento non dispone, che protegge la pelle dai raggi ultravioletti, che è poi ciò che fa male ai vampiri. Dovrebbe procurarselo, ma per il momento può fare senza restando sempre all"ombra oppure in casa.                                                                               Alla fine del discorso, riprende fiato.

-Mamma, c'è una cosa che dovrei dirti...- Comincio, e lei mi fa cenno di continuare.                             -Papà non ha accettato la mia omosessualità e mi ha cacciato di casa...alla fine di questo viaggio mi troverò un posto dove stare, ma se tu vuoi tornare da papà non è un problema. Io ti leggo negli occhi che lo vuoi-.

-È una cosa orribile ciò che ha fatto, ma non ti preoccupare, gli farò cambiare idea. Non ci sarà bisogno che te ne vai, perciò non temere. Domani mi accompagnate all'aereoporto e sistemerò tutto io-.

Le sorrido riconoscente e la abbraccio. Forse c'è una speranza che le cose tornino a posto.

Ad ora di andare a dormire, Derek prenota una stanza per mia madre e le compra il biglietto dell'aereo che la riporti a New York. Un piccolo angolo della mia mente registra il dettaglio che prima o poi dovremo restituirgli tutti quei soldi...

Finalmente chiudiamo la porta della stanza. Di slancio, senza pensarci, bacio Derek con tutta la forza che ho e mi stringo al suo corpo enorme. Seriamente, potrebbe fare da custodia al mio. Le nostre labbra si muovono in sincrono, come se ballassero sulla stessa canzone. Derek si separa da me sempre troppo presto, ma è notte, quasi l'alba, e bisogna proprio dormire. Per cui infilo la maglietta che uso come pigiama e mi accoccolo sotto le coperte, tra le braccia forti di Derek, con il viso schiacciato contro il suo petto e mi addormento con il sorriso stampato. Sono completamente felice.

21 Giugno 2017:

Derek's pov:

Stiles si muove piano fra le mie braccia, ma non si sveglia. È stata una giornata molto lunga per lui, e ha bisogno di estraniarsi dal mondo ancora per un po'. Ma io non ho più sonno, per cui sbroglio le braccia e le gambe dal bozzolo di coperte e cuscini e mi alzo.

Prendo il tablet dalla borsa e controllo l'ora, mentre contemporaneamente recupero il cellulare.

Scrivo un messaggio a Gaia. È da molto che non la sento, e già mi aspetto che mi ricopra di insulti perché non l'ho chiamata prima.

E infatti...

Mentre le rispondo cerco la prossima meta in internet. Houston mi interessa particolarmente, ma devo vedere cosa ne pensa Stiles.

Un impercettibile movimento dietro di me, mi risveglia dai miei pensieri.

-Derek- sussurra.
-Dimmi- gli rispondo.
-Hai portato mia madre all'aeroporto?-.
Una lampadina si accende nella mia testa.
-CAZZO- grido, e lui scoppia a ridere.

Mi precipito verso l'armadio, recupero una maglietta a caso e un paio di pantaloni e me li infilo mentre volo verso il bagno a lavarmi i denti.

Fortunatamente riusciamo ad arrivare all'aeroporto prima che l'aereo parta.
Stiles salita sua madre e le augura buon viaggio e torniamo in Hotel.

****

Ave o mondo! Non sono morta, solo che mi si era rotto il cellulare e dal tablet non me lo fa aggiornare perché devo verificare l'account e...va beh.

La cosa importante è: MA QUANTO VI ADORO?? CIOÈ, MA COME HO FATTO AD ARRIVARE A 1,17K! MA IO VI AMO TROPPOOOOO!!! ❤️❤️

Detto ciò, stellinate e commentate!! Vvb e continuate così❤️❤️❤️

America (Sterek)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora