12. Graffi e lividi

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Nancy

«Merda!» Il suono di una voce maschile, piuttosto infastidita a giudicare dal suo tono, giunse facilmente alle mie orecchie seguito da un sonoro sbuffo e dal rumore ovatto di alcuni passi.

I miei occhi erano ancora chiusi. Inoltre l'immagine di Theo James, stretto in un completo elegante, intento a carezzarmi i capelli, che fino a poco prima stavo sognando, era ancora chiara nella mia mente e non volevo che sparisse, perciò mi limitai a stringere gli occhi.

Mi feci piccola fra le coperte del letto matrimoniale del castano, dentro al quale mi ero rifugiata quando le palpebre avevano iniziato a farsi pesanti davanti allo schermo della grande TV. Dopotutto, una maratona di Glee in notte fonda, non era stata una buona idea seppure le avventure di Rachel e Finn mi appassionassero molto.

Quella voce, che in breve tempo realizzai appartenere a Cameron, aveva disturbato il mio sonno, che dopo una giornata come quella che avevo passato, in preda a pianti disperati e ad incontri non del tutto spiacevoli che mi avevano solo confusa, sarebbe stato a me necessario.

«Stai zitto... Ho sonno.» Borbottai istintivamente prima di sentire la superficie del letto affianco a me avvallarsi sotto il peso di un altro corpo. Percepii un calore, diverso da quello delle coperte, vicino a me ed in poco tempo l'odore di qualche alcolico misto ad un profumo maschile, lo stesso, seppur più debole, che era intriso nelle lenzuola, mi invase le narici.

«Cazzo...» Sentii sussurrare con fare dolorante ed in quel momento mi imposi, seppur con gran fatica, di aprire gli occhi.

Quando lo feci, dovetti sbattere un paio di volte le palpebre prima di riuscire a vedere nitidamente, grazie alla candida luce della luna, ciò che mi circondava.

Schiusi le labbra quando portai lo sguardo su Cameron, mettendomi immediatamente a sedere in modo da poterlo osservare completamente. «Cosa diamine ti è successo?»

Anche lui, come me, comodamente seduto con la schiena poggiata alla spalliera del letto ed un'espressione dolorante dipinta sul volto. I suoi occhi erano chiusi mentre, con i suoi denti bianchi, mordeva il suo labbro inferiore. Il suo petto era nudo, dato che al momento, il ragazzo stava indossando solo un comodo paio di boxer neri, ed era completamente esposto ai miei occhi. Aveva un graffio piuttosto appariscente sul petto, una zona arrossata e gonfia vicino alla spalla ed alla base del naso, gonfio e di un colore tendente al viola, vi era una notevole quantità di sangue secco.

«Non sono affari tuoi, Nancy. Comunque non avevi sonno? Torna a dormire.» Mormorò lui sospirando mentre puntava il suo sguardo serio nel mio, incrociando poi le braccia al petto. Si avvicinò lentamente a me e poi mi coprì nuovamente con il lenzuolo come per incoraggiarmi a dormire e lasciare perdere.

Non avrei rinunciato così facilmente.

«Non puoi stare tutta la notte così Cam, potresti almeno farti medicare il naso?» Mormorai con fare comprensivo in modo da calmarlo e convincerlo ad accettare la mia proposta.

Essendo una persona totalmente contro la violenza, dovetti ammettere che quell'immagine mi aveva disturbata a tal punto da dover trattenere una smorfia.

Mille domande, naturalmente, iniziarono ad affollare la mia mente ed erano tutte riguardanti Cameron: cosa aveva fatto per ridursi in quel modo? Perché l'aveva fatto? Chi lo aveva ferito?

«E va bene...» Un sonoro sbuffo uscì dalle sue labbra.  Spostò le lenzuola dalle sue gambe, alzandosi lentamente dal letto ed accendendo la luce della bajour poggiata sul comodino.

Una debole luce calda illuminò entrambi mentre ci alzavamo lentamente dal letto.

Il ragazzo uscì rapidamente dalla camera senza neanche aprire la bocca, ignorando più che facilmente la piccola montagna di vestiti che aveva lasciato sul pavimento, proprio accanto al letto, quando si era spogliato. Io lo seguii con fare insicuro osservando le sue spalle larghe e alcuni muscoli ben visibili sulla sua schiena, ma non prima di lanciare una rapida occhiata alla sveglia elettronica situata sul comodino di Cameron.

How To Save A Life » Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora