14. Parola di Dallas

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Nancy

Io e Cameron passammo più di un'ora a ripassare prima che giungesse il momento, per lui, di tornare a casa.

«Allora ci vediamo la prossima settimana, Nancy Collins.» Sussurrò il ragazzo guardandomi con un leggero ghigno sul volto mentre appoggiava la schiena al muretto esterno della mia casa.

Mi fermai a pochi passi da lui e lo osservai riflettendo, limitandomi ad annuire leggermente.

Seppur quel ragazzo dagli occhi castani non rientrasse nella mia definizione di "pomeriggio divertente", dovetti ammettere di non essermi annoiata come in realtà avevo immaginato. Anzi, era stato quasi buffo sentire le battute di Cameron ogni tanto ed anche guardarlo suonare la chitarra non era stato male dato che aveva un vero talento.

«Alla prossima settimana allora, Cameron Dallas.» Risposi al suo stesso modo, mentre abbassavo lo sguardo sulle mie scarpe, non sapendo cos'altro dire. Mi morsi il labbro inferiore essendo leggermente in imbarazzo.

«O forse prima, se ti va.» Continuò lui accompagnando le sue parola con un'alzata di spalle. «Mi hai davvero aiutato oggi. Ho finalmente capito qualcosa!» A quelle parole seguì una dolce risatina che non poté fare a meno di coinvolgermi.

«Fammi sapere se hai bisogno di aiuto, allora.» Mormorai semplicemente accompagnando le mie parole con un leggero sorriso.

Il ragazzo non si dilungò troppo e si spostò dal muretto che circondava la mia casa per andare verso la sua macchina.

Non appena lo vidi aprire lo sportello non potei fare a meno di trattenere le mie domande riguardo ad Amélie e Taylor.

Da quando Cameron mi aveva riferito che i due si erano fidanzati, non avevo fatto altro che pensare a loro senza però avere il coraggio di dire qualcosa alla mia amica.

Aspettavo che fosse lei a pronunciarsi e a dirmi della sua vita amorosa, non volevo farle pressioni ma a quanto pare lei non era minimamente intenzionata a confidarsi con la sua migliore amica.

Probabilmente perché sapeva che alle sue parole sarebbe seguita la mia predica.

«Cameron, posso chiederti una cosa?» Mormorai e mi avvicinai alla sua macchina con un leggero sorriso in volto, nel vano tentativo di apparire gentile.

Il ragazzo, che era sul punto di salire a bordo della sua costosa auto, si fermò. Mi squadrò con un sorriso soddisfatto in volto che non capii a pieno. Chiuse lo sportello della sua vettura e dopo annuì.

Schiusi così le labbra, pronta a porgli la domanda che mi tormentava da giorni ma lui alzò un dito. Lo osservai con le sopracciglia aggrottate prima che iniziasse a parlare senza neanche darmi il tempo di esprimere la mia confusione. «Risponderò alla tua domanda ad una condizione.»

«Quale?» Sussurrai quasi incredula mettendo su un leggero broncio.

Non sapevo onestamente cosa il ragazzo avesse in mente ma il ghigno sul suo volto non prometteva assolutamente nulla di buono.

Incrociai le braccia al petto mentre lo sguardo del ragazzo, divertito mi squadrava lentamente.

«Domani salteremo insieme la prima ora.» Disse con fare deciso alzando un sopracciglio nella mia direzione. Si avvicinò leggermente a me ed io feci qualche passo indietro in modo da mantenere le distanze. «Devo mostrarti un posto speciale.»

Non potei fare a meno di spalancare gli occhi davanti a quella affermazione. Mi strinsi a me nel mio leggero maglione bordeaux e scossi la testa. Lasciai che una leggera risatina divertita sfuggisse dalle mie labbra. «Ma sei pazzo? Non posso permettermi di saltare un'ora, specialmente quella di matematica.»

Lo sentii sbuffare. «Secchiona...»

Alzai gli occhi al cielo a quell'appellativo ma lo ignorai continuando a parlare con fare leggermente infastidito. Cameron aveva davvero uno strano modo di comportarsi con le persone. «Cameron, supponiamo che io venga. Come posso sapere che non porterai Nash ed i tuoi amici con te?»

Non riuscii a trattenere una smorfia al nome del ragazzo dagli occhi azzurri. Il disprezzo che provavo nei suoi confronti era più che chiaro. Non potevo fare a meno di pensare che la proposta di Cameron potesse essere uno stupido scherzo per farmi incontrare Nash.

«Saremo solo noi due. Parola di Dallas.» Disse il castano porgendomi il mignolo, come fanno i bambini, con fare divertito.

Risi di gusto dopo avergli mostrato il mio dito e poi si morsi il labbro inferiore. Qualcosa non quadrava nella relazione fra la mia migliore amica e Taylor ed era mio dovere scoprire qualcosa dato che Amélie sembrava più che determinata a non aprir bocca. Non avevo altra scelta se non accettare quella strana proposta.

Così, dopo un leggero sospiro proclamai: «Ci sto.»

«Perfetto.» Cameron sorrise con fare soddisfatto mentre si accomodava nella sua macchina abbassando il finestrino. «A domani allora, bellissima...»

«A domani?» Aggrottai le sopracciglia a quelle parole e poi esclamai con fare deciso. «Ma io devo farti una domanda!»

«Adesso devo andare.» Disse semplicemente lui facendo spallucce mentre accendeva l'auto. Mise in moto e poi disse con fare deciso. «Ne parleremo domani.»

«Cameron... É una questione importante!» Sbottai con fare deciso guardandolo male.

Non ottenni una risposta poiché il ragazzo scoppiò a ridere prima di parlare. «A domani, Nancy Collins. Mi raccomando porta una tovaglia.»

Dopo queste parole la sua auto si allontanò rapidamente dalla mia casa lasciandomi sola in mezzo alla via e con uno sguardo confuso.

Cosa aveva in mente?

So che vi ho fatto aspettare settimane per questo capitolo, che fra l'altro è solo di passaggio. Ma non è carino?

Cameron e Nancy andranno da qualche parte insieme, secondo voi cosa succederà?

Fatemi sapere tutte le ipotesi su questo pseudo appuntamento e sul continuo della storia!

Ringrazio inoltre moltissimo DarkHorseXVII che ha lasciato tantissimo commenti lunghi e molto interessanti sulla storia!

Inoltre, cosa ne pensate dei personaggi?

•Cameron

•Nancy

•Amélie

•Nash

Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo, alla prossima settimana amiche!

F🍒

How To Save A Life » Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora