Ashton era davanti a me e si stava vestendo di nero, come un bandito.
"Cosa fai sta sera?" Chiesi, osservandolo.
"Hanno bisogno di me alla base, ci sono dei problemi."
Annuii, tirando la coperta per coprirmi di più.
Era ancora difficile pensare che Ashton facesse quel genere di mestiere, ma avrei dovuto accettarlo.
Prima o poi.
"Ci vediamo dopo, okay?" Disse, avvicinandosi e dandomi un bacio sulla fronte.
"Okay." Sussurrai, accennando un sorriso.
Ashton mi guardava con lo stesso sguardo con cui si guarda un fidanzato che sai che ti vorrebbe lasciare.
Era disperato.
E perciò mi lasciò sola, di nuovo.
Decisi quindi di stare stesa sul letto per tutta la serata, sperando di addormentarmi prima che lui fosse tornato.
Era passato circa un'ora quando sentii la porta aprirsi di nuovi.
Scattai in piedi, perché sapevo che era troppo presto.
"Ashton?" Urlai, ma ciò che vidi fu più preoccupate.
"Luke, come hai fatto ad entrare?"
Il biondo era davanti a me, con il fiatone e tutti i capelli spettinati.
"Avevo bisogno di parlarti."
Corrugai la fronte "Pensavo che dovessimo vederci al parchetto."
Lui scosse la testa, venendo a sedersi al mio fianco.
Solo allora mi ricordai che indossavo solo la maglia e gli slip.
"Dovevo vederti ora."
Capii dalla sua voce che doveva essere successo qualcosa di grave, ma non ero sicura di volerlo sapere.
"È pericoloso." Dissi, quindi, alludendo alla sua presenza.
Luke scosse la testa "Ti ho messo io nei guai, è giusto che tu sappia."
"Sapere cosa, Luke?"
Il biondo sospirò, lasciandosi cadere sul letto "Mi ha tradito. La mia unica sorella..è una del Ghetto, difficile da credere, vero?"
Non sapevo come rispondere a quella domanda.
Luke aveva una sorella che lo aveva tradito, e ora mi stava chiedendo di voltare le spalle a mio fratello.
"Si chiamava Isabel." Disse, sorridendo "E l'ho rivista in te quando ti ho conosciuta, anche lei era una dei puri, prima che facesse le sue scelte. Se ne è andata da tempo."
"Perché lo ha fatto? Intendo tradirti."
Luke scosse le spalle, accennando ad un sorriso, affranto "Si è innamorata. È diventata matta per Tyler, il loro capo."
Non sapevo che dire, non potevo dire niente, perché continuavo a non capire.
"Ha fatto ciò che si sentiva, Luke."
Luke sgranò gli occhi "È andata contro di me, Rebecca, contro la sua famiglia."
"È ciò che mi stai chiedendo tu, Luke."
Il biondo rimase in silenzio, con le labbra ancora schiuse.
"È la cosa più giusta da fare." Disse, infine "Dobbiamo mettere fine al Ghetto."
"La mafia non si può sconfiggere con la mafia." Ribattei, irritata.
Luke abbassò lo sguardo, abbattuto "Voglio che lei torni da me, e questo è l'unico modo."
Sospirai, lenta, alzando il viso di Luke con una mano "Cosa vuoi da me, Luke? A cosa ti servo?"
Gli occhi di Luke erano così fissi nei miei che quasi ebbi paura di perdermi in quell'azzurro.
Notai per la prima volta quanto le sue labbra fossero rosse e gonfie.
Luke Hemmings era da mozzare il fiato, nessuno poteva non notarlo.
"Ho bisogno" disse, quasi sussurrando "di averti vicino. Ho bisogno di qualcuno come te per poter ricordare che non c'è solo il male quaggiù."
Ero sconvolta.
Avevo sempre pensato che Luke mi volesse solo come un'arma da sfoggiare contro Ashton.
Non avevo mai pensato che lui avesse proprio bisogno di me e non una ragazza qualsiasi da abbindolare.
"Luke, non sono io quella che vuoi."
Ma Luke non era dello stesso parere, o almeno era questo che doveva stare a significare l'incontro tra le nostre labbra.
Mi aveva semplicemente baciato, prendendo il mio viso tra le sue mani, e lo stava facendo con una dolcezza che non mi sarei mai aspettata.
E io non lo stavo fermando anzi, lo stavo cercando.
E presto le sue mani furono sul mio corpo, e stringevano con delicatezza la mia pelle nuda.
Gli sfilai la maglietta bianca, che presto finì a terra, insieme alla mia.
E Luke mi stava baciando pezzi di pelle che non sapevo nemmeno esistessero.
Luke mi voleva, e io volevo lui.
Ma un forte rumore mi fece tornare presto alla realtà.
"Cosa è stato?" Chiesi, spingendo via Luke.
Luke iniziò a cercare nelle tasche, e ne estrasse il telefono "È Michael, devo andare."
Si alzò in fretta e, mentre lo vidi infilarsi la maglia, ripensai a ciò che stava per succedere.
Stavo per cedermi completamente ad un completo estraneo.
Mi infilai la maglia velocemente, nascondendomi sotto le coperte, imbarazzata.
Luke era in piedi davanti a me e mi fissava, anche lui sconvolto.
"Dovrei andare." Disse, dondolandosi da un piede all'altro.
Annuii, velocemente "È meglio."
Luke sospirò, e poi lo sentii avvicinarsi velocemente, lasciandomi un bacio sulla fronte "Tornerò."
Non ne ero sicura, mentre vedevo Luke uscire da quella stanza.
Ci eravamo uniti, e ora lui non sarebbe più tornato, perché ero cambiata.
La mia anima e quella di Luke si erano unite e ora non poteva più essere come prima.
Io non ero più pura.

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Pure {L.h.}
Fanfiction"È stato lui a portati qui, vero? Oh, lo so che è così. Tu non fai parte di tutto questo: tu non sei come gli altri, non sei come me. Tu sei una persona pura, una delle poche rimaste." Quanti sporchi segreti si possono nascondere dietro ad un paio d...