Boxeur

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Ashton era tornato quando ormai ero a letto e se ne era andato prima del mio risveglio.

A quanto pare alla base del Ghetto doveva esserci molto trambusto, perché notai subito che c'erano meno guardie a tenermi d'occhio.

Non capivo perché tutte quelle persone avessero così tanto interesse nei miei confronti: ero solo una ragazzina nel posto sbagliato.

Tutti pensavano che io fossi un pericolo, tutti, tranne uno, che vedeva in me esattamente ciò che pensavo di essere.

"Sciocca ragazzina." Mi salutò Michael, fumando la sua sigaretta stando seduto sotto all'albero del cortile.

"Clifford, che piacere." Mi sedetti al suo fianco, aspirando il fumo che mi arrivava in faccia.

"Il cortile é grande." Disse, osservandomi "Non capisco perché devi venire qui a sciupare il mio ossigeno."

Alzai gli occhi, annoiata "Ho bisogno di parlarti."

Michael sorrise, fumando ancora "Luke ti ha incantato, vero? Come è stato baciarlo?"

Sgranai gli occhi, sconvolta "Com-?"

"Conosco Luke." Mi bloccò "Lui è fatto così: vede in te la sua salvezza."

Scossi la testa, sconvolta "Io non sono la persona giusta."

"Oh, questo lo so bene anche io." Ribatté, disinteressato "Ma Luke ha questo bisogno di trovare la purezza. Ha bisogno di un'ancora per tenersi a galla."

Sospirai, passandomi una mano tra i capelli biondi "Mi ha parlato di sua sorella."

Michael gettò via la sigaretta, aspirando per l'ultima volta "Isabel ha fatto quello che le sembrava più giusto, ma Luke non riesce a capirlo. Si sente tradito."

"Sono solo un rimpiazzo." Pensai ad alta voce.

Michael mi fissò con un'espressione indecifrabile, allontanandosi per un attimo dal suo solito viso disgustato.

"Non penso che lui ti consideri un rimpiazzo." Disse, passandosi una mano sul giubbino in pelle "Penso che lui abbia davvero bisogno di te, è ossessionato da tempo con questa cosa."

Mi voltai verso Michael, osservando i suoi occhi azzurri "Cosa devo fare, Michael?"

Michael sospirò, guardando davanti a sé "Lui ha bisogno di te e, per quanto mi disgusti l'idea, forse dovresti cercare di aiutarlo."

"Non voglio entrare in tutto questo, lo sai."

Michael rise, quasi divertito "Sei proprio stupida se non capisci che ci sei già dentro."

Abbassai lo sguardo, abbattuta.

Lo sapevo bene, per quanto mi sforzassi di non pensarci.

Michael si alzò, pulendosi i vestiti "Andiamo."

Alzai lo sguardo, perplessa "Dove?"

Scosse le spalle "Al Club."

"Mi tengono d'occhio, Michael."

Il rosso alzò lo sguardo, porgendomi la mano "Muoviti."

Sospirai, alzandomi ed iniziando a seguirlo.

Non sapevo se avessi davvero voglia di vedere Luke, ma sapevo che sarei stata costretta a farlo, prima o poi.

Michael era silenzioso, e la strada per il Club sembrava più triste che mai.

Quando li vidi, gli angeli sembravano guardare con ammirazione i ragazzi che combattevano fino all'ultimo sangue.

Li guardai attenta, vedendo solo facce sconosciute.

Pure {L.h.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora