La suola delle mie Vans rotte sbatté contro il marciapiede in un suono muto.
La scuola pubblica sembrava più grigia e rovinata che mai, anche se sapevo che non era possibile.
Mi tirai sulla spalla lo zaino nero e continuai a camminare sperando che quella fosse una giornata migliore.
"Hei."
Una mano bloccò il mio polso e, quando mi voltai, vidi il ragazzo dai capelli rossi con cui mi ero scontrata il giorno prima.
"Che vuoi?" Chiesi, guardandolo storto.
Lui scosse la testa "Sei Rebecca Irwin?"
Annuii, perplessa "E tu?"
Lui sorrise "Io sono Michael Clifford, dolcezza. Ora vieni con me."
Michael iniziò a trascinarmi per il polso, e io iniziai ad andare nel panico.
"Non voglio venire, non so nemmeno chi sei." Sbottai, bloccandolo.
Lui mi guardò spazientito "Dai, muoviti, Luke ci aspetta."
Continuava a trascinarmi per il polso, ed io iniziai a spaventarmi quando riconobbi il parchetto vicino alla scuola.
Da quello che dicevano, lì dentro c'erano solo spacciatori e drogati.
"Luke, la tua bella è davvero impertinente."
Alzai lo sguardo, e il cuore iniziò a martellarmi velocemente nel petto quando mi accorsi che davanti a me c'era il ragazzo biondo incappucciato.
"Tranquillo, Michael." Disse, sorridendo leggermente mentre Michael lo raggiunse, dandogli una stretta di mano particolare.
"Perché sono qui?" Chiesi, guardandomi intorno.
Non c'era nessuno: avrei potuto urlare e nessuno sarebbe venuto ad aiutarmi.
Il biondo, Luke, posò i suoi occhi su di me, e anche nella penombra del parco riuscivo a sentire quell'azzurro pungermi sulla pelle.
Luke mi sembrava come un muro di mattoni: grigio, forte, impenetrabile.
Potresti provare a sfondarlo ma lui resterebbe in piedi.
"Rebecca."
E il mio nome, pronunciato da lui, sembrava avere un suono diverso.
"Perché sono qui?" Ripetei, mordendomi le labbra già screpolate.
Luke si avvicinò, e io di rimando mi allontanai.
"Non avere paura." Disse, ma il suo viso era così impassibile che io non riuscii a credergli "Ti devo solo mostrare una cosa."
Sentii il mio corpo tremare dalla paura, e sussultai quando la mano fredda di Luke avvolse la mia, calda.
"Vieni." Mi ordinò, trascinandomi verso il centro dell'enorme parco.
Michael era dietro di noi, e sentii la sua presenza come una minaccia.
Non ero tranquilla, e avrei voluto scappare, ma sapevo che questi due ragazzi non me lo avrebbero permesso.
E avevo tremendamente paura di loro due.
"Guarda."
Mi voltai prima verso Luke, che aveva lo sguardo puntando altrove, e poi verso il punto davanti a me, dove vidi due ragazzi parlare tra loro a bassa voce.
"Che stanno facendo?" Chiesi a Luke, sussurrando.
Luke si voltò verso di me, e sentii il suo viso ad un soffio dal mio; il suo naso sfiorava i miei capelli.
"Guarda, Rebecca."
Annuii, tornando a guardare i due ragazzi e, improvvisamente, vidi uno dei due passare un grosso pacco bianco all'altro, che ricambiò con una busta.
Improvvisamente capii.
"Sono degli spacciatori." Dissi, allontanandomi di poco, vista la onnipresente stretta di Luke su di me "Voglio andare via."
Luke e Michael si guardarono velocemente, ed infine il primo annuì "Andiamo."
Tremavo mentre camminavo lontano da ciò che avevo appena visto, e avrei voluto con tutta me stessa tornare indietro e dimenticare tutto.
"Perché lo avete fatto?" Chiesi, esasperata, sciogliendo la presa di Luke sul mio polso "Io non voglio avere a che fare con questa roba."
"Non puoi evitarlo." Luke mi stava studiando e vidi i suoi occhi scorrere sul mio corpo cercando di memorizzare ogni singolo particolare "Sono gli spacciatori della Grange."
Spalancai gli occhi "Ci sono degli spacciatori nel palazzo in cui vivo?"
Michael sorrise "Oh, ragazzina, tu non hai capito: la Grange è la loro zona, tutte le persone che ci abitano sono spacciatori, nessuno escluso."
Pensai a mio fratello, al modo in cui era riuscito a trovare la casa che tanto sognavamo ad un prezzo così stracciato.
Non poteva essere vero, non volevo crederci.
Ashton sapeva troppo bene cosa voleva dire vivere in gabbia per fare qualcosa di illegale.
E poi c'ero io, lui non farebbe mai qualcosa che lo potrebbe allontanare da me.
"State esagerando." Sbottai, infine "Non voglio più sentire niente di tutta questa merda."
Feci per andarmene, ma Luke afferrò ancora la mia mano: questa volta con rabbia e prepotenza.
"Perché non vuoi capire, Rebecca? Noi siamo come te, noi non vogliamo tutto questo. Però abbiamo bisogno del tuo aiuto."
Lo guardai preoccupata, e capii di avere a che fare con un pazzo quando vidi il luccichio nei suoi occhi.
Mi avvicinai al suo viso, con l'espressione più acida che avevo "Lasciami stare."
Sfilai velocemente la mia mano della sua, iniziando ad indietreggiare "Mi dispiace, ma non sono la ragazza che fa per voi."
Luke continuava a fissarmi, e vidi i suoi nervi tendersi lungo il suo collo "Cambierai idea, Rebecca."
Mi voltai, iniziando a camminare "Mai."
Angolo
Buongiorno a tutti❣
Come state? Spero bene!
Io sono stanca morta e voglio dormire ma devo farmi lo smalto e studiare studiare studiare
Che schifo la vita
Augurandovi tante gioie, a presto
Giulia
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Pure {L.h.}
أدب الهواة"È stato lui a portati qui, vero? Oh, lo so che è così. Tu non fai parte di tutto questo: tu non sei come gli altri, non sei come me. Tu sei una persona pura, una delle poche rimaste." Quanti sporchi segreti si possono nascondere dietro ad un paio d...