Mangio qualcosa veloce e poi mi preparo subito per l'incontro con Brian.
Arrivo al parco ma lui non c'è; è in ritardo.
Per passare il tempo guardo Instagram.
Dopo 10 minuti si presenta quel Dodo con molta calma.
<<Ma buongioorno! Sei in ritardo>>
:<<Calmati Bambolina abbiamo tutto il tempo.>> Come mi ha chiamata?!
:<<Beh, forse tu, ma io avrei altre cose da fare se non ti dispiace. E non chiamarmi Bambolina!>>
<< Vuoi continuare a litigare o iniziamo a lavorare?>>
<< Incominciamo che è meglio>>
Ginny stai calma, conta fino a trentordici, respira ed inspira...
....
...
ok, non serve a niente, perfetto.
Faccio un altro respiro profondo.
<<Forse sarebbe meglio se andassimo in biblioteca e cercassimo qualche libro sull'argomento>> dico.
:<<Avevo pensato che, prima di iniziare il progetto, ci potessimo conoscere meglio.>>
Ecco, sapevo che avrebbe cercato qualche scusa per non lavorare.<< Cosa c'entra conoscerci con il progetto?>>
<<Volevo solo rompere il ghiaccio ma se non vuoi>>1ª figuraccia con Brian: Fatta!
<<S-scusa... Sono stata troppo fredda>>
<<Io lo dicevo per te; so già tutto sul tuo conto.>>
Se certo. Se ora tira fuori il discorso dei miei genitori gli tiro uno schiaffo.<<Tu non sai NIENTE di me>>
<<Ah si?>>
Mi squadra dalla testa ai piedi.
:<<Tu sei quella ragazza timida e impacciata sempre incollata al telefono, quella che adesso si mostra tanto forte davanti a me ma in realtà è così fragile.
Ti convinci di essere sbagliata per quel tuo modo di guardarti in giro, dietro e dentro, per il peso che dai ad ogni singola parola, per quella diffidenza verso te stessa ed ogni cosa.
Ti senti stupida perché proprio non riesci a fidarti di chiunque, non riesci neanche a stare con chiunque e a volte nemmeno con te stessa.
Ti allontani, per paura di non piacere, per paura di essere fraintesa, per non svelarti in tutta la tua fragilità, formando un muro tra te e la realtà. Ti senti fuori dal mondo quando il mondo ce l'hai dentro. Il mondo sei te e la tua dolcezza, i tuoi sorrisi e i tuoi occhioni. Ti senti così sbagliata quando in realtà sei solamente tanto vera.>>
<< Ma forse hai ragione, io non so niente di te; o forse non so chi tu voglia far credere di essere.>> continua poi.Sono paralizzata. In poche e semplici parole è riuscito a descrivermi in un modo in cui nessuno aveva mai fatto prima.
Ma come fa lui a sapere tutte quelle cose?
Come può conoscermi così nel profondo?
<<Ma tu come ...?>>
:<< Mi basta osservare le persone per capire come sono davvero.>> afferma il moro.
<< Non scherzare. Per sapere questi dettagli non può bastarti uno sguardo>>
<< Mi riesce facile con te. È come se riuscissi a leggerti ogni minimo particolare senza nemmeno fare fatica.
Non so come spiegartelo ma mi riesce così naturale che non riesco a farne a meno>>
<<Beh vedi di riuscirci perché non mi piace questa cosa.>> sbotto io.
:<<Non ti piace o ti spaventa il fatto che io sappia ogni cosa di te?>>
:<<Smettila!>>
<< Ok,ok, Bambolina>> ride lui.
<<Non chiamarmi Bambolina!>>
<<O sennò? Cosa mi fai?>>
Ghigna avvicinandosi a me. È vicino, troppo vicino.Ormai siamo quasi appiccicati. Ho il cuore a mille e non so perché.
Sento il suo respiro caldo sopra la mia pelle.
Ma proprio in quel momento il telefono mi squilla.
:<<S-s...Scusa>> balbetto imbarazzata
<<Oh... emm... si..>>
Prendo il telefono dalla tasca, è mia madre.
:<<Pronto?>>
:<<Ciao, a che ora torni? Fra un po' arriva Federico>> è mia mamma che ovviamente deve rompere..
<< Mamma io stavo... Stavo..>>
<<Stavi?>> chiede
<<STAVO STUDIANDO! ... Uff...Arrivo!>>
:<<ok, ciao>>
<<CIAO>>
Chiudo la chiamata furente.
Guardo Brian negli occhi. Lui risponde al mio sguardo facendo altrettanto .
<< Io ora dovrei...>> Dico cercando di non sembrare ridicola
<<Oh, sì certo...>>
Mi giro e faccio per andarmene.
:<<Domani alla stessa ora?>> mi grida prima che io mi allontani.
:<<Che-che cosa?>> domando al ragazzo.
<<Dobbiamo finire il ... emm.. di ... di studiare>> risponde lui.
<<Ah, sì già. Allora a domani>>
:<<A domani Bambolina>>
Me ne vado con un sorriso appena accennato sul volto.
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Il buio ha i tuoi occhi [IN REVISIONE]
Ficção AdolescenteCiao, sono Ginevra, ma tutti mi chiamano Ginny. Ho 15 anni, quasi 16, sono al secondo anno del liceo. Amo leggere e ascoltare musica; adoro gli animali e il contatto con la natura. I miei genitori si sono separati quando io avevo solo 4 anni e ora...