Capitolo 5

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Mamma ha insistito sul fatto che tutte e tre le figlie dovessimo indossare abiti eleganti stile fine ottocento.
Il mio è rosa antico, con tutti i brillantini sul Tulle e altre cosa schifose di questo genere.
:<<Uff! Odio questo coso!>> sbuffo io .
:<<Non sbuffare. Su su, un po' di grazia>> mi rimprovera la mamma <<Non posso mettermi altro?>>
:<<È inutile che insisti tanto non ti metterai i jeans strappati né tanto meno una di quelle felpe nere. Quindi vedi di indossare quel vestito prima che vada in camera tua e bruci tutto!>>
:<<Ok,ok!Non c'è bisogno di agitarsi>>

Per le otto tutto è pronto e in poco tempo arriva anche Re Vittorio VIII e suo figlio.

Anche se mi costa ammetterlo, mia madre non aveva tutti i torti; il principe era un gran bel ragazzo.
Occhi color del mare, né troppo alto né troppo basso, moro e con il solito ciuffo biondo.

Ma perché tutti i ragazzi che incontro hanno questo benedetto ciuffo?

A cena i sovrani discutono su vari argomenti ma io non ascolto una parola; la mia mente è ancora lì, nel parco, con Brian e nessun altro.

Finita la cena mi alzo e mi reco in camera mia, chiudo la porta in modo tale che nessuno mi possa disturbare e dopodiché faccio un tuffo a stile libero nel letto.

Non puoi pensare ancora a quel momento Ginevra! Svegliati un po'.
Che poi perché sto pensando a Brian? Magari sono solo un po' stanca, tutto qua.
Mi tolgo quello scomodissimo vestito e mi metto il pigiama  per poi infilarmi nuovamente sotto le coperte calde.

La sveglia suona alle 6.00 di mattina.
Scendo subito a far colazione senza neanche sciacquarmi la faccia.
:<< Buongiorno>>
<<Gior...>>
Spalanco di colpo gli occhi.
Cosa ci fa il principe ancora a palazzo?!
:<<Ma ... cosa?...>> chiedo io.
:<<Non l'avevano avvisata Milady? Resterò per tutto il mese nella sua elegante reggia perché mio padre deve svolgere alcune cariche amministrative urgenti e gli serve l'aiuto di un altro sovrano per terminarle>> risponde lui
<<Oh, emm, no. Nessuno me ne aveva parlato ... ovviamente...>>
Non mi dicono mai niente, sono sempre l'ultima a sapere le cose e alla fine finisco col fare figuracce davanti a ragazzi bellissimi.
:<<Le porgo le mie scuse per non essermi presentato ieri. Io sono Federico, figlio di Re Vittorio VIII.>>
<<Io sono Ginevra ma chiamami pure Ginny.>>
<<Incantato>> mi fa una sorte di inchino con baciamano incluso.
:<<Non credo. Sono orribile di prima mattina. Non che nel resto della giornata sia migliore; ma sono per lo meno presentabile.>>
Federico trattiene una risata.
<<Io la trovo ugualmente magnifica.>>
:<<Grazie. Se non è un problema, diamoci del tu . Insomma, abbiamo più o meno la stessa età, non c'è motivo per darci del lei.>>
:<<Come desidera L.....cioè .... come desideri...scusa, l'abitudine >>Si corregge lui.
:<<Non devi per forza parlare in modo così principesco.Parla pure normalmente. Con me puoi fare come ti pare, dimenticati le mie origini.>>
:<<ok, va bene>>. Mi sorride
<<Oh no, è tardissimo! Mi devo muovere>>
Sono già le 06.30 e devo ancora fare colazione e vestirmi
<< non per farmi i fatti tuoi ma dove devi andare a quest'ora?>> domanda il biondino(?)
:<<Devo essere a scuola tra meno di mezz'ora>> Rispondo mentre faccio colazione.
:<<Scuola? Ma sei una principessa, non devi andare a scuola; hai gli insegnanti privati.>>
:<< ho insistito per farmi trattare come una normale ragazza della mia età; cioè quello che sono, in fin dei conti>>
:<<Non ho mai incontrato nessuno come te. Di solito i reali vogliono essere superiori, far vedere che sono importanti. Invece tu vuoi l'opposto>>
<<La superbia non mi è mai piaciuta.>>
<<Fai bene>> dice Fede
:<<Anche tu sei diverso dagli altri. Non sei presuntuoso o snob.>>
Ci scambiamo sorrisi e poi io corro a prepararmi per la scuola.

Scendo gli scalini a due a due e per poco non volo per terra.
Saluto Federico e poi corro a scuola. Spero di farcela sennò la professoressa mi fa la solita ramanzina.

Il buio ha i tuoi occhi [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora