Capitolo 22

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Dopo 1 minuto Brian è sotto il balcone.

Lo faccio entrare subito.

<<Tu non sei normale. Sta diluviando. Sei fradicio>>
Dico chiudendo la portafinestra del balcone.

<<Volevo stare da solo e pensare; ma preferisco vedere te>>
Che carino.

<<Cos'hai? Sembri distrutta>>
<<Lo sono infatti>>
<<Cosa è successo?>>

Ci sediamo sul letto e inizio a raccontargli per filo e per segno ogni cosa.

<<Davvero?>>
<<Purtroppo sì >>
<<Ma ... Ma ... Non puoi sposare quello! Lui non ti merita. Non puoi!>>
<<A te cosa importa? Tu stai con quella; non ti deve interessare cosa faccio o non faccio io>>
<<Mi importa invece>>
<<E perché?>>
<<Perché io non amo Alexia. A me piaci tu>>

Ah.....

<<Davvero?>> chiedo ingenua.
<<Sì; sennò non ti avrei baciata>>
<<Hai baciato anche Alessia..>>
<<Alexia>> mi corregge lui
<<Quella roba lì>>

Inizia a ridere.

<<Mi fai morire! "Quella roba lì"? Ma non è un oggetto>>
<<Beh più o meno>> sussurro io.

Penso mi abbia sentita perché ora ride più forte.

<<Comunque, lei non è niente. Non ha mai significato nulla per me>>
<<Ma allora perché la baci?>> chiedo non capendo.
<<È lei che mi perseguita e che mi bacia ogni due secondi!>>
<<Tu non ti tiri indietro però>>
<<Sei gelosa per caso?>>
<<NON SONO GELOSA!>> grido
<<Sì ok ma stai calma. Non c'è bisogno di urlare>>
<< Scusa, non volevo urlarti contro.
Sono stressata, non ce la faccio più. Sento che cederò da un momento all'altro>>
<<Ci credo, tieni tutto dentro. Devi parlarne con qualcuno e sfogarti sennò esploderai>>
<<E con chi?>> domando
<<Se vuoi puoi parlarne con me. Dimmi cosa succede, se non parli non posso aiutarti>>
<<È solo che... Mia madre mi dice di essere forte, lei mi considera la sua guerriera ma io non sono forte, continuo a piangere e io odio farlo; ma non posso farne a meno.
Pensavo di essermi sbarazzata della storia di mio padre anni fa ma invece si ripresenta.
Non c'è mai stato per me, non si è mai comportato da padre e adesso arriva bello fresco dicendo che devo sposare Federico. Non immagini neanche quanto dolore io provi il 19 febbraio, quella stupida festa del papà.
Ogni volta mi rinchiudo in camera.
È brutto vedere tutte quelle ragazze felici che festeggiano con i loro padri.
Anno dopo anno devo subirmi Angelica che fa regali stratosferici a Kristofer, April che gli salta addosso e che recita canzoncine e poi tutti insieme si abbracciano mentre io sono dietro ad un muro ad osservare.
Mio padre non mi voleva e non mi vuole tutt'ora.
Mamma afferma che lui infondo mi vuole bene e che lui le disse che voleva un bambino ma io non ci credo; gli servo solo per le sue stupide "Questioni Burocratiche". Se mi volesse davvero bene non avrebbe cercato di farmi fare il test del DNA. Se mi volesse davvero bene si sarebbe tenuto in contatto con me. Se fosse così non dovrei sposare Fede per un suo capriccio.
Mia mamma mi ha sempre insegnato che per governare bisogna rendere felici gli abitanti; ma come faccio a far felici gli altri se io per prima non lo sono?
Ma perché mi odia tanto? Non è colpa mia se sono nata!
So che sono un disastro, un errore..
Disastri come me non dovrebbero esistere. A volte vorrei farla finita e togliermi di mezzo, levarmi da tutto questo casino. Così almeno sarebbero tutti più felici>>
<<Ma cosa stai dicendo? Non provarci neanche!>> mi rimprovera il moretto.
<<Dico la verità>>
<<Non sei un errore>>
<<Sì invece>>
<<Allora sei quel tipo di errore che ti migliora la vita; quello che rifarei mille volte>>
<<perché?>>
<<Perché ti amo>>
<<Te ne andrai anche tu?>> domando
<<No>>
<<Ma lo fanno tutti>>
<<Io no. Io rimango e non ti lascerò andare via. Nessuno potrà allontanarmi da te>>

I miei occhi si riempiono di lacrime e ricomincio a piangere.
Brian si avvicina e mi avvolge in un abbraccio.

<<Non piangere Piccola>>
<<Guardami e dimmi come si fa ad amare un demone come me che l'unica cosa che ha dentro è l'inferno>>
Mi osserva dolcemente.
<<Semmai dimmi come non potrei farlo. Non voglio che tu ti sposi con quello semplicemente perché lui non fa per te. Non ti merita. Sei troppo nella per essere guardata da occhi sbagliati.
Tu sei fatta per pochi. I tuoi occhi parlano ma solo alcuni sanno ascoltare. Le tue labbra incidono ma nessuno riesce a leggerle. Se tu fossi un libro ti legherei all'infinito, sempre con la stessa intensità della prima volta. Se potessi scriverei per noi un finale che non ti aspetti, perché tu meriti molto di più di tutto questo.>>
<<Non ti devi innamorare di me. Sono un disastro e non voglio rovinare anche la tua vita>>
<<Troppo tardi, mi sono già innamorato>>
<<Ma non devi. Non possiamo stare insieme. Io devo sposare Federico e tu devi finire gli studi. Hai 20 anni, devi divertirti con i tuoi amici, uscire, far casino, essere libero. Non devi stare dietro ad una ragazzina di 15 anni destinata a governare un regno.
Destinata a crescere prima del previsto.
Dimenticami. Cancella foto, messaggi, ricordi. Fai finta che io non esista>> dico con voce strozzata.
<<Mi chiedi di dimenticarti e nel frattempo mi abbracci più forte>> mi guarda dolcemente.
<<Perché in realtà non voglio. Vorrei poterti dire di restare ma non posso e prima mi dimenticherai meglio sarà.>>
<<Cucciola non posso dimenticarti, va oltre le mie capacità. Voglio stare con te e non mi interessano gli anni, i mesi, i giorni, le ore, i minuti o i secondi che ci dividono perché sono niente in confronto a quello che io provo per te. Voglio vederti ogni giorno, voglio abbracciarti, voglio sentire la tua testa sul mio petto e percepire i tuoi respiri. Vedere i tuoi modi da bambina fondersi con i tuoi ragionamenti da donna. Vedere quanto mi puoi far dannare per poi farti perdonare con quei tuoi dolci gesti. Voglio affezionarmi alla tua risata e all'idea che tu sia diversa dalle altre.
Voglio baciarti molto, tanto, irragionevolmente e in ogni modo, per non dimenticarmi mai del sapore delle tue labbra.
Voglio vedere il tuo sorriso ogni giorno e giuro che farò in modo di fartelo riapparire, fosse l'ultima cosa che faccio ma io voglio vederti sorridere.
Per qualche motivo che ancora non so mi piaci molto , quel tanto che basta per permettere che la notte, da solo, mi svegli e non sai quante notti avrei voluto correre da te. Ti amo eppure non so amare>> continua poi.
<<Ma .... io e Federico... E se mio padre scatenasse una guerra? Non voglio vedere gente morire per me>>
<<Se scatenasse una guerra io combatterei per te, per noi>> risponde lui.
<<Brian ho paura. E se succedesse la stessa cosa che è successa in Francia? E se qualcuno morisse? E se mi portasse via? Se non potessi più vederti? Se facesse qualcosa a te? E se...>>

Mi prende per i fianchi e mi bacia.

<<Così la smetti di dire cazzate?>>
<<Dipende>>
<<Dipende? Da cosa?>> chiede ridendo.
<<Non so; forse se mi baci ancora la smetto>> rispondo.

Sorride.
Mi bacia di nuovo dolcemente.

<<Mi mancavano troppo le tue labbra. Un mese senza è un inferno. Sono come una droga>> esclama.
<<Ma la droga fa male>> obbietto
<<Tu no. Tu mi fai solo stare meglio>> conclude il moretto.

Angolo scrittrice
Scusate l'assenza ma ho avuto problemi e in più avevo anche finito internet...
Comunque, come state?
Vi sta piacendo la storia?
Grazie ancora per le letture
Vi voglio bene

Il buio ha i tuoi occhi [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora