9. pigiama con gli orsetti

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«Dove dormo?» mi chiese Lucas una volta entrato in casa.

Le possibilità erano tre, o lui dormiva sul divano e io sul letto, o io sul letto e lui sul divano, o entrambi nello stesso letto. Sicuramente non l'avrei lasciato dormire sul divano e sicuramente lui non avrebbe lasciato dormire me sul divano.
Io non avevo problemi a dormire con lui, come non avevo problemi a dormire con nessun'altro.

«Con me sul matrimoniale.» gli risposi semplicemente mentro entravo in cucina seguita da Lucas.

Mi guardò come se avessi detto la cosa più strana al mondo.
«Aspetta aspetta, non ti infastidisce dormire insieme?»

«Zucchero, ma per chi mi hai presa?» lo guardai alzando un sopracciglio.

«Vai in camera mia, ti raggiungo tra un attimo.» gli dissi, prima di vederlo annuire ed andare verso la mia stanza.

Presi dal freezer una sacca di ghiaccio ed un pezzo di carta con cui l'avvolsi. Questo sarebbe servito a Lucas, per quel livido enorme che ora gli rovinava il viso.

E se non fosse bastato, pensai mentre mi allungavo verso lo scaffale dove tenevo i medicinali, si sarebbe spalmato addosso questa, presi tra le mani la pomata che io stessa ero solita usare, per far passare i lividi ed il dolore del colpo.

Lo raggiunsi nella mia stanza.
Era in piedi, stava guardando fuori dalla finestra.

«Tieni, appoggiala sopra il mento,» gli porsi la sacca di ghiaccio, «e quando hai finito spalmati questa pomata, è la migliore, i lividi spariscono dopo soli pochi giorni».

«Non dovevi, grazie».

Aprii l'armadio per prendere dei vestiti da uomo che avrei dato a Lucas, con cui lui avrebbe dormito questa notte. Vestiti che qualcuno aveva dimenticato da me.

«Lucas, andiamo, non sarò la prima donna con cui dormi.» dissi credendolo pensieroso per quello.

Dopo le mie parole i suoi occhi assunsero quel suo tipico sguardo furbo.

«Beh, con cui condivido il letto senza concludere niente, sì.» mi sorrise sghembo.

Spalancai la bocca.

Gli tirai addosso i pantaloni e la maglietta.

«Ma sentilo. E io che credevo fossi preoccupato.»

«Sei tu a doverti preoccupare, la notte non sto fermo.» continuò a sorridere.

«Ti legherò al letto.»

«Lottie, non ti credevo così perversa!» ridacchiai proferendo uno "smettila".

Cercai di non fare caso al nomignolo "Lottie", era il modo in cui erano soliti chiamarmi mio padre, la mia migliore amica e Simon.

Mentre Lucas si cambiava io ero andata al bagno per struccarmi e mettere il pigiama rosso con gli orsi che avevo.

Tornata in camera lo trovai intento a spalmarsi la pomata, girò di poco il viso e ridacchiò.

«Trovo gli orsetti davvero sexy.» mi prese in giro.

«Dovresti vedere il mio pigiama con i gattini. Purtroppo è riservato solo alle "nottate di fuoco".» gli feci l'occhiolino mentre entravo nelle coperte sotto il suo sguardo basito.

Dopo essersi pulito le mani dal gel della pomata con i fazzolettini umidificati che gli avevo lasciato, anche lui sì infilò a letto.

Spensi la luce con l'interruttore posto a lato del mio letto.

Never YoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora