19. achoo

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Lucas era riuscito a riportarmi a riva.

La mia gamba si era completamente bloccata in acqua, presa da un fortissimo crampo, ma Lucas era arrivato in fretta per salvarmi da un'annegamento certo.

Maledettissimo crampo al polpaccio” pensai mentre mi massaggiavo il punto dolorante stringendo i denti che per il freddo non smettevano di sbattere.

«Ti sei sforzata eccessivamente nell'acqua gelida. È per questo che ora ti fa male.»

Avrei alzato gli occhi al cielo se solo ne avessi avuto le forze.

Di chi credevi fosse la colpa del mio “sforzo eccessivo”?

Gli lanciai comunque un'occhiataccia. Era colpa sua se ora non riuscivo a muovere la gamba.

Lucas si era allontato per prende l'asciugamano e con quello mi aveva coperto.

«Credi di riuscire a camminare fino in macchina?»

Provai a distendere la gamba di poco ed un'altro fitta lancinante mi fece spalancare la bocca.

«A quanto pare no.» si rispose da solo.

Non si era ancora asciugato, le goccioline d'acqua che scorrevano sul suo corpo ogni tanto venivano mosse dal vento freddo che aveva preso a soffiare più forte.

Rabbrividì. Per lo meno aveva smesso di piovere.

Lucas aveva iniziato a mettere in macchina tutto ciò che avevamo lasciato in spiaggia: i miei stivali, il vino, gli asciugamani ed in quadro, che non avevo ancora visto, con il cavalletto. Si guardò attorno e poi venne nuovamente da me.

«Forza, ti porto in braccio fino in macchina» fece passare le braccia sotto le mie ginocchia e le spalle, issandomi senza troppi sforzi.

Non ancora. Non riuscivo a parlargli.

“Ti accompagno a riva solo se mi dai un bacio”

Questo era tutto ciò che valevo? Un bacio?

Così ferita. Così sciocca. Così profondamente delusa.

Tra le sue braccia, con il suo respiro tra i capelli ed il vestito bagnato e pieno di sabbia contro la sua pelle, mi sentivo tremendamente bene.
Allora perché, perché non riuscivo ad appoggiare la testa sul suo petto? Avrei sentito il ritmo del suo cuore, ma cosa mai avrebbe potuto spaventare maggiormente se non il rumore del suo battito calmo? L'opposto. Due cuori in sintonia che colpiscono il torace allo stesso ritmo frenetico.

E mi tenevo a distanza di pochi centimetri, in allerta, come se, da un momento all'altro, fossi potuta caduta sulla sabbia senza le forze necessarie per rialzarmi. Completamente sola.

Lo avevo capito solo dopo di non essere stata affatto arrabbiata con te. La mia collera era verso me stessa e tu, come uno specchio, avevi solamente riflesso le mie lacrime.

LUCAS'S POV

Era così arrabbiata, nemmeno parlava.

Per quante domande mi facessi non riuscivo a capire né il motivo della sua reazione e nemmeno come uscire da quella situazione.

Sospirai.

Un gattino fradicio si trovava nel sedile a fianco al mio, occupato a leccarsi i taglietti che i vetri di una spiaggia sporca le avevano causato.
Quando un gatto randagio si lecca il pelo si macchia la lingua di due brutti sapori: uno è lo sporco e l'altro il sangue.

Durante il viaggio tutto ciò che avevo sentito da parte sua erano dei piccoli starnuti. Nient'altro.

Mi offrì di accompagnarla in braccio fino al suo piano.

Never YoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora