capitolo dodici

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Non uccidetemi per il ritardo nella pubblicazione.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
 
Buona lettura.
 

 
 
 

“ Ricorda che non hai bisogno di farti notare. Se sei speciale,

viene fuori anche nel silenzio “

 
 
 
 
 
 
 

THEO

 
Quando mi sveglio sento il rumore frenetico di alcuni tasti del pc che sbattono, mi ci vuole qualche minuto prima di focalizzare che Jeff ha lavorato tutta la notte.
<< Non sei andato a letto? >> domando stiracchiandomi fra le coperte, non ottengo nessuna risposta, lo guardo meglio e noto che è troppo concentrato in quello che sta facendo; mi alzo e lo raggiungo, ma nel momento in cui mi avvicino, alza gli occhi su di me, e mi fa un sorriso accenato. Si sposta indietro con la sedia e mi siedo sulle sue gambe, lancio una veloce occhiata all’ orologio e scopro che sono le undici passate; in pratica ho dormito per quasi dodici ore filate. Jeff si risposta in avanti con la sedia e continua a lavorare al pc, mentre io me ne rimango li, stretto nel calore del suo abbraccio, a bearmi del suo profumo, che amo così tanto.
 
 
 
 
 
 
Sono a casa dei miei, mia mamma mi ha appena comprato un completo nuovo, per un’ occasione, ha mormorato che stasera ci sarebbe stato un’ evento di beneficenza, nella casa dei miei nonni. Onestamente non ho molta voglio andare, sarei voluto rimanere con Jeff, ma lui a quanto pare aveva del lavoro da sbrigare in ufficio, e così mi sta lasciando nelle mani dei miei genitori, so già che alla fine, sarò più stanco di quando mi sono alzato stamattina. Per mia immensa sfortuna non ci sarà neanche Serena a farmi compagnia. Quasi quasi, potrei starmene nella scogliera, ed aspettare che questa serata finisca il prima possibile.
 
Decido di farmi la doccia, raccolgo tutto che mi serve, e mi volto…
Sbatto la faccia contro qualcuno. Tutto quello che avevo in mano cade ai miei piedi, e i polmoni si riempiono d’ aria pronti a esplodere in un grido pieno di paura.
 
 
 
 
JEFF
 
 
Riesco appena in tempo a mettergli una mano sulla bocca, prima che parta con quello che sapevo sarebbe stato un urlo che si sarebbe sentito fino a casa dei miei. I suoi occhi sono spalancati e terrorizzati mentre l’ afferro e lo porto in bagno; chiudo la porta con un calcio e lo metto di nuovo con i piedi per terra, assicurandomi che la mia faccia entri nel suo campo visivo prima di togliergli la mano dalla bocca. Appena si rende conto che sono io, si scioglie fra le mie braccia, gli occhi offuscati tornano a brillare. Dio mi è mancato non vederlo e sentirlo. Queste ultime ore  a lavoro sono state un vero inferno.
<< Ciao Angelo >> gli dico tranquillo, mi guarda come se non capisse il nomignolo che gli ho appena affibiato.
Il suo corpo flessuoso avvolto in quel piccolo asciugamano è una delle cose più appaganti che io abbia mai visto. Sono quasi tentato di farlo piegare su quel lavandino, e scoparlo fino a quando non avrò scaricato la tensione, ma non credo che la mia idea gli andrebbe a genio, visto che non vuole essere penetrato da dietro, non dopo quello che è successo con Nathan.
 
Poggio le mani sul suo sedere, gli lascio un bacio sulla fronte, e dopo poco gli sfilo l’ asciugamano, lasciandolo completamente nudo. Sposto le mani sotto il suo sedere e lo appoggio al muro, mi mette le braccia intorno al collo e mi guarda con gli occhi pieni di lussuria, << Tieniti forte Angelo >>. Dio, ho bisogno di essere dentro di lui mi sbottono e abbasso un poco i pantaloni del completo, lasciando libero il cazzo.
Divarico le gambe, per mettermi all’ altezza giusta, e non ho bisogno di guidare il mio membro verso la sua apertura; sa dove vuole stare. Indugio contro la sua apertura, stuzzicandola un poco, voglio che mi supplichi.
<< Jeff ti prego – lo  dice a bassa voce, disperatamente – Ti prego >>. Sorrido ed entro dentro di lui, mi immobilizzo quando stringe tutti i muscoli attorno a me, portandomi ancora più a fondo. << Theo ho bisogno di prenderti con forza >> si abbassa contro la mia erezione, facendomi spostare lo sguardo verso il basso << Non importa Jeff >>.
 
Affondo le dita nella sua carne, prima di riportare lo sguardo rapito verso il mio cazzo, lucido per la sua eccitazione, che scivola fuori dal suo buco così stretto. << Non puoi capire quanto è bello guardati Angelo >>; il bisogno che ho di scoparlo forte è incontenibile. Non posso trattenermi, tiro la sua schiena contro di me, forte e veloce; ho bisogno di possederlo, ho bisogno di arrendermi alla volontà del mio corpo e di dimostrarle il bisogno che ho di lui, mostrargli nel modo migliore che sono qui e che non vado da nessuna parte.
 
Farfuglio qualcosa senza capire nemmeno io quello che sto dicendo; inizio a tremare, le ginocchia deboli. Non riesco a trattenermi oltre. << Angelo >> dico fra i suoi capelli, con un piacere che mi stordisce, cercando di fargli capire che sono oltre il limite.
<< Vieni! >> sussurra al mio orecchio,  impreco, in questo piacere accecante, non riesco nemmeno ad avere la decenza di assicurarmi che lui sia vicino all’ orgasmo.
Affonda le unghia sulle mie spalle, e capisco che sta venendo anche lui, mi sforzo di dargli ancora qualche colpo, stringendo i denti, la sensazione è fin troppo intensa da sopportare.
 
 
L’ orgasmo ci travolge entrambi.
 
 
Trovo un po’ di energia non sa da dove per tirarlo su,mentre l’ orgasmo mi travolge fino al suo apice. Il mio cuore batte di nuovo da quando scappato dal mio ufficio.
Farfuglia qualcosa, ma io non riesco a capirlo, << Cosa, Angelo? >>, ansima prima di dirmi che sua mamma è alla porta. Cazzo. Esco velocemente da lui, e mi sistemo i pantaloni, prima che Anastasia entri nel bagno.
 
La porta si spalanca e mi trovo di fronte sua mamma. Si blocca appena registra la scena; << Ciao Anastasia >> tossisco in imbarazzo, lancia un’ occhiata verso suo figlio, << Ciao Jeff >> assottiglia lo sguardo e sono contento che la voglia incontenibile di essere dentro Theo non mi abbia fatto prendere in considerazione di togliere i vestiti.
<< Ciao mamma >> sbotta senza preavviso Theo, fadendomi trasalire.
Mi sento un criminale. Scopare suo figlio, forse sarebbe meglio dire, averci fatto l’amore, con il mio ragazzo nel bagno dei suoi? E farci beccare? Sono mortificato, cazzo. Vorrei avere una pala, per potermi sotterare.
 
<< Muoviti Theo. I tuoi nonni ci aspettano >>, dice dopo averci lasciato nel bagno.
Mi giro verso Theo che mi guarda con un sorriso furbo, << Grazie tanto Angelo >> dico con malcelato divertimento.
 
Ci facciamo entrambi la doccia, e inizia quello che so per certo che sarà la mia morte, da qui ai prossimi cinque minuti.
 
 
 
 
 
 
 
Continua…….
 
 
 
 
 
 
NDA:
 
non uccidetemi, o non avrete il seguito. Spero che il capitolo, sia stato di vostro gradimento. Aspetto con immenso piacere i vostri commenti.
 
Al prossimo aggiornamento.
 
 
PS: il capitolo non è stato riletto, quindi se ci sono degli errori avvisatemi. Grazie

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