capitolo 9

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suonò la sveglia,la solita routine.
non avevo voglia,ma dovevo.
mi alzai ed indossai le prime cose che trovai,ovvero degli skinny neri e una felpa dello stesso colore,legai i capelli e tirai su la frangia con una fascia nera,mi misi solo un po' di mascara e infilai le globe,presi le mie cose ed uscii di casa.
arrivai a scuola e vidi Valerio avvicinarsi a me sorridente.
Valerio: ehi,buongiorno.
Carla: ciao.
io,giuro non lo capivo proprio,il suo bipolarismo arrivava alle stelle.
Mi stava sorridendo come un coglione e non capivo perchè,arrivai perfino a pensare che avessi qualcosa scritto sulla fronte.
Carla: senti oggi non ho sbatti di entrare,la buchi?
Valerio: e me lo chiedi?
sorrisi leggermente e camminammo per Roma,senza spiccicare una parola.
fortunatamente ruppe quell'insopportabile silenzio.
Valerio: voglio portarti in un posto.
rimasi stupita dal suo comportamento,ma annuii poco dopo.
camminammo a lungo,poi arrivammo vicino ad un laghetto,circondato da salici,mi guardai intorno,era desolato,forse per l'orario,ma visto il posto molto lontano non penso che lo conoscano in molti.
ci sedemmo su una panchina,dopo aver analizzato bene il luogo spostai il mio sguardo su di lui.
Carla: perchè?
Valerio: vengo sempre qui quando mi sento giù.
Carla: e perchè dovresti sentirti giù?
Valerio: fai troppe domande lo sai?
Carla: ma sai,mi hai portata in un luogo e vorrei saperne il motivo.
dissi accennando un sorriso,per non sembrare troppo dura.
il ragazzo sospirò e chiuse gli occhi,come se si stesse preparando a dire qualcosa di serio,qualcosa che teneva solo per lui.
Valerio: ti sei mai chiesta perchè sono così?
oh si,me lo chiedevo continuamente.
Carla: sì,molte volte.
Valerio: quando ero ancora bambino i miei genitori se ne sono andati.
Carla: andati? e dove?
Valerio: mio padre uccise mia madre davanti a me,e io non potevo fare niente perchè ero piccolo,tutti hanno iniziato a sfottermi perchè avevo un padre assassino e non avevo una madre,ho dovuto crescere mia sorella da solo e nessuno si è mai preoccupato per me,quella puttana appena ha fatto diciotto anni se n'è andata,lasciandomi solo,mi ha sempre trattato di merda e nonostante tutto io le voglio ancora bene. Prima non ero così,prima sorridevo ed aiutavo gli altri,prima ero un'altra persona.
vidi i suoi occhi inumidirsi e si alzò di scatto.
Valerio: non avrei dovuto dirtelo,no,no cazzo!

a grande richiesta,e soprattutto perchè una certa troya rompeva le palle dicendomi di aggiornare,l'ho fatto.
scusatemi ma dovevo dividere il capitolo in due,altrimenti sarebbe venuto troppo lungo.
e adesso aspettatevi una sorpresina.
younggg.

una storia d'amore coi guai. •||SERCHO||•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora