capitolo 4

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diedi spallate forti alla porta,sperando che qualcuno mi sentisse.
avevo ormai perso le speranze,quando la porta di riaprì,e vidi di nuovo Valerio.
mi prese per il polso,stringendolo.
Valerio: credevo di essere stato chiaro con te. Ascoltami bene ragazzina,sei in questa scuola da nemmeno una settimana e già te la stai vedendo brutta,nessuno mi ha mai mancato di rispetto,nemmeno i professori,quindi,non ti azzardare più.
mi strinse il polso più forte,le gambe mi tremavano.
Carla: m-molla il polso.
il ragazzo lo strinse ancora di più.
Valerio: tu non mi dici cosa devo fare! mi gridò in faccia.
dopodichè il suo tono si abbassò,ma rimase sempre minaccioso.
Valerio: questa volta ti lascio stare,ma quanto è vero che mi chiamo Valerio Apa,la prossima volta non ne esci viva da qui.
detto questo se ne andò,e così feci io.
entrai in classe seguita da lui,ci sedemmo e ognuno si faceva i cazzi propri.
successivamente suonò la campanella,e così tutti tornarono a casa.
io mi misi lo zaino in spalla e mi incamminai verso l'uscita della scuola,quando sentii chiamarmi.
mi voltai e vidi la mia migliore amica che correva per il corridoio e mi veniva incontro.
michelle: ma cristo fermati! gridò.
mi fermai e risi guardandola.
michelle: stasera hai da fare?
stavo per dirle di sì,anche se non era vero,perchè so che mi avrebbe portata in discoteca,lei si sarebbe trovata un tipo e mi avrebbe lasciata da sola.
michelle: niente storie,stasera andiamo a farci una bevuta,ma niente di che,resteremo sobrie!
roteai gli occhi e risi.
Carla: certo,come no.
lei dice sempre così,e poi fa tutto il contrario,ma la amo,ci conosciamo dai tempi della materna,e non abbiamo mai litigato.
michelle: perfetto,stasera alle 22:00 passa da me e poi andiamo,e mi raccomando,non metterti i jeans e una felpa,come tuo solito.
risi nuovamente,aveva ragione,ho sempre odiato i vestitini attillati,corti,o robe del genere.
carla: dipende da come mi prende,lo sai.
la salutai,uscì dalla scuola e tornai a casa.

**

erano le 21:00,ed ero ancora sul letto a non fare un cazzo,mi alzai con malavoglia e andai a farmi una doccia,uscì dopo 20 minuti,mi asciugai,misi l'intimo e mi diressi in camera per vedere cosa mettermi.
stavo per prendere i miei amati skinny,ma mi ricordai delle parole della mia migliore amica,così li buttai a terra,insieme a tutti gli altri skinny e le felpe.
dopo dieci minuti,trovai un vestito nero,semplice e non molto stretto,mi arrivava alle ginocchia,e questo mi faceva solo piacere.
lo indossai,mi guardai allo specchio più volte.
solo per stasera,solo per stasera,ricordatelo. dissi tra me e me.
presi dei tacchi neri non molto alti,altrimenti sarei caduta,visto che sono una schiappa in queste cose.
piastrai i miei capelli neri,tirai su la frangia con delle forcine,misi un filo do eyeliner e del rossetto nero,indossai il mio giubbino di pelle,presi le chiavi,le sigarette,il cellulare ed uscì di casa.

fa davvero schifo,lo so,ma non ho idee,quindi boh,arrangiatevi HAHAH.
peace and love,sempre.

una storia d'amore coi guai. •||SERCHO||•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora