Capitolo 7

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★★★
Ho fatto le visite mediche e sono tutti apposto, adesso sto controllando il ragazzo che odio di più sulla faccia della terra Pierre-Emerick Aubameyang. Non pensate che sia razzista, perché non lo sono ma il fatto che sia diventato così amico di Marco e quindi ha sciolto l'amicizia tra l'idolo di Maria e il mio mi manda in bestia, e poi quel suo ego smisurato..
"Allora signorina, è davvero bella" ecco appunto.
"Che c'è, non ricevi mai complimenti? E pure sei così attraente che..." e prova a mettendo le mani addosso.
"Ok ok basta, stai tirando un po' troppo la corda, sei apposto, vattene" esce e subito dopo aver sistemato tutte le cartelle dei giocatori esco anche io e cerco Maria ma non la trovo da nessuna parte così incontro Marco e chiedo a lui.
"Marco sai dov'è Maria?"
"No perché non la trovi?"
"Veramente no"
"Ok dividiamoci"
"Va bene" guardo quel ragazzo cominciare a correre, ci deve essere qualcosa tra quei due...

★★★
Cerco per tutto lo stadio ma non la trovo, poi vedo una sagoma giù in fondo alla curva, stessa gonna, stessa maglia, è lei ne sono sicuro. Mi avvicino e la vedo guardare lo striscione che i tifosi mi avevano fatto ad una partita della stagione precedente ed era rimasto sempre lì, senza farmi parlare si gira e fa:
"Perché ti amano così tanto qui?"
"Perché questa domanda?"
"Così per sapere mi interessa"
"Beh, sediamoci prima" mi siedo sull'erba e lei mo guarda
"Perché non ti siedi?"
"Non posso con questa gonna, sai non è il massimo della comodità"
"Ahahahahah, siediti sulle mie gambe vieni"
"Sei sicuro?"
"Certo" mi metto con le gambe incrociate e lei si mette sulla mie gambe.
"Allora dicevi?"
"Già, io quando sono arrivato non ero proprio l'aspettativa di tutti perché qui c'erano già Mario e Robert, io ho cercato subito di inserirmi nel gruppo, non è stato molto facile con alcuni ma con altri si e 'gli altri' erano proprio Mario e Robert.
Siamo diventato subito amici, con Robert si è creato in rapporto di stima e amicizia con Mario più un rapporto fraterno. Eravamo inseparabili nonostante abbiamo qualche anno di differenza. In campo ci capivamo sempre e quindi mister Kloop ci schierava sempre insieme. Poi Mario andò al Bayern, lì per lì non ci capivo quasi niente, il mio migliore amico stava andando via, ma io non potevo far niente ero inutile..." sento una lacrima ma Maria con un dito me l'asciuga subito.
"... Mario ormai era del Bayern eppure io sono sicuro di una cosa, forse lui non voleva andare perché quando... lui era in tribuna e beh ha esultato per noi... però in fondo rimanevamo io e Robert, un'altro anno andato bene poi un'altra bomba, il Bayern aveva preso anche Robert, i tifosi erano molto arrabbiati, non capivano perché stava andando tutto a rotoli, e poi c'ero io, che augurai buona fortuna ai miei amici ma promisi di non andare al Bayern. Mi sentivo quasi in dovere di rimanere e così cominciai a rifiutare offerte su offerte e poi il Borussia non mi avrebbe mai ceduto, sono stati anni in cui mi sono infortunato molto questo è vero, ma tornavo sempre con la voglia di far meglio e poi è arrivato lo striscione. Ero molto contento tanto che è rimasto sempre qui come in simbolo della mia fede verso la squadra e rimarrà qui sempre anche quando io me ne andrò..." finisco e ci guardiamo negli occhi poi lei sorride.
"Perché questo sorriso?"
"Perché sei proprio come ti immaginavo fin da quando ero più piccola"
"E come mi immaginavi?"
"Così... gentile, bellissimo, e poi sapevo che qui ti amavano tanto e so anche il perché ora"
"Ahahahahah grazie, comunque anche tu sei bellissima" le dico questo e poi lei senza rispondere poggia le sue labbra delicate sulle mie, hanno un sapore fantastico ma si stacca subito e si alza.
"Oddio mi dispiace Marco ti prometto che non accadrà mai più"
"Ehi tranquilla" dico alzandomi.
"Capita quando si ha davanti un ragazzo come me"
"Ahahahahah pure spiritoso sei?" dice spingendomi delicatamente ma io faccio finta di cadere.
"Ora ti faccio vedere io"

★★★
Si alza e comincia a rincorrermi e meno male che mi sono messa le scarpe comode, corriamo in tondo per un po' fino a quando però non mi prende e mi fa cadere a terra, cadendo su di me.
"Ora preparati alla tua tortura" e detto ciò comincia a farmi il solletico ma visto che non lo soffro non provo niente, ma scoppio a ridere non appena vedo la sua faccia amareggiata.
"Ma non soffri il solletico?"
"Eh no"
"Ma tutte le altre si"
"Marco io evidentemente non sono tutte le altre"
"Su questo hai ragione" rimaniamo per un po' così poi però sentiamo arrivare qualcuno, Giulia, Erik, Mats, Henrix e praticamente quasi tutta la rosa del Borussia, che imbarazzo, guardo Marco che mi sorride, mi tende la mano per aiutarmi ad alzarmi, mi scrollo un po' di erba dalla gonna, e andiamo verso gli che cominciamo a fare sorrisetti qua e la, fino a quando non vedo dietro ai ragazzi il mister, ok sono finita.
"Signorina Maria, è cosi che fa le interviste?"
"No guardi... io le posso spiegare" dico abbassando la testa.
"Voglio proprio sentire cosa ha da dirmi mi segua nel mio ufficio. Il suo primo giorno l'ha sfruttato nel peggior modo possibile" si volta e mi fa segno di seguirlo, mi asciugo una piccola lacrima e lo seguo nell'ufficio, senza dire niente entra si siede, mi siedo e mi fa cenno di parlare.
"Mi dispiace molto però io ho fatto le interviste, lo chieda ai ragazzi, poi avevo finito e dovevo aspettare la mia amica, così sono entrata in campo e ho cominciato a guardare un po' tutto, poi ho visto quello striscione con su scritto 'Grazie Marco' e sono rimasta a guardarlo per un po' di tempo perché Marco è sempre stato il mio idolo, poi lui è arrivato e mi ha spiegato cosa è successo quando è arrivato e il perché di quello striscione. Dopo ci siamo messi a scherzare ma mi creda, non abbiamo fatto niente di male. Io ci tengo moltissimo al mio lavoro. E sono disposta anche a chiudere il "rapporto" che ho con Marco visto che viviamo praticamente insieme, e ad avere con i giocatori solo un rapporto formale, lavorativo"
"Maria, tu per me sei come una figlia perché, beh hai l'età di mia figlia, si sbaglia nella vita, anche molte volte. Per questo posso perdonarti, credi che io non abbia mai sbagliato? Anche se sono qui da poco ho parlato molto, ma davvero molto con Marco, tu saprai molto bene che c'è stata con una ragazza prima. Bene, lei è sta l'unica, quando si sono lasciati lui era distrutto e ha cominciato a bere le sere, poi con l'aiuto di Mario è andato avanti e ha superato. Quando Götze è andato via, per lui è stata l'ennesima botta. Poi ha ripreso la buona strada, quindi se tu hai buone intenzioni con lui sono più che contento"
"La ringrazio ma io e Marco non siamo fidanzati"
"Non sarete fidanzati ma tra voi c'è qualcosa, ce ne siamo accorti tutti e ora va che staranno tutti qui fuori la porta ad aspettarti"
"Grazie mille" esco ed in effetti sono tutti lì.
"Allora cosa ti ha detto?" mi chiede Marco prima di tutti.
"Bene, abbiamo parlato solo un po'
"Parlato un po'? Sei stata lì mezz'ora" dice Giulia.
"Ahahahahah il tempo che ci vuole"
"Si si va bene comunque che ne dite se stasera usciamo?" dice Mats, tutti annuiscono ma dopo esce io Mister.
"Ma che c'è una riunione qui? Comunque vi ho sentito parlare e spero non vi siate scordati la cena di squadra per stasera...no?"
"Aaaah, vero Mister" dicono tutti in coro, se ne va, poi si gira.
"Ovviamente ci saranno anche Giulia e Maria"
"Oh, grazie" diciamo insieme.
Ci avviamo verso la macchina ma mi sento chiamare.
"Maria" mi volto e vedo Erik dietro di me.
"Dimmi"
"Posso parlarti un secondo?"
Mi volto verso Marco.
"Certo"
"Marco tu puoi aspettarmi?"
"Posso riportarti io tranquilla"
"Marco per te va bene?"
"Si..."
"Allora andiamo" ci spostiamo e comincia a parlarmi.
"Tu e Marco vi siete baciati vero?"
"Ehm Erik... perché me lo chiedi?"
"Perché altrimenti non posso fare questo" si avvicina per baciarmi, però io non me la sento, non posso baciare Marco e subito dopo Erik, potrei sembrare una poco di buono.
"Allora vi siete baciati" dice prendendomi per un braccio.
"Erik non mi sembra il caso di parlarne qui"
"Ok allora andiamo in un posto" ho paura. Un'altra volta dopo tutto quello che ho passato, sono terrorizzata.
"Erik"
"Tranquilla ti porto a casa mia" saliamo in macchina e sembra che il silenzio e l'attesa non finiscano mai. Finalmente arriviamo, scendiamo dalla macchina, apre la porta e ci sediamo su un grande divano rosso.
"Allora vi siete baciati?"
"Perché ti interessa tanto?"
Mi bacia. Così senza motivo.
"Perché mi piaci Maria"
"Erik... io no...è sbagliato"
"Ma cosa è sbagliato?"
"Il bacio, tutto questo, io sono qui a lavorare e non per trovarmi una storiella che probabilmente durerà come la pubblicità durante una partita di calcio"
"Ma non puoi saperlo proviamo a stare insieme"
"No Erik mi dispiace, ma no, ora per piacere riportami a casa"
Non fiata, saliamo di nuovo in macchina.
"Sei la solita ragazzina"
"Dici a me?"
"Vedi qualcun'altro dentro questa macchina"
"Non sono la solita ragazzina come dici tu"
"Oh invece si, ti baci me, poi forse quel cretino di Marco poi io ti bacio e tu non mi respingi, che fai, chi ti bacia di più?"
"Allora prima cosa se non ti spacco quei denti è solo perché ci rimetterei di più io che tu, seconda cosa Marco non è cretino e poi non sto facendo nessun giochetto e se ti ho voluto baciare è forse perché mi è piaciuto cretino. E poi non ti do il permesso di trattarmi così, coglione" arriviamo sotto casa scendo e prima di chiudere la portiera mi giro verso di lui
"E si io e Marco ci siamo baciati e se la vuoi sapere tutta è stato il mio più bel bacio dopo il tuo, fanculo"
Bene gli ho appena detto che il suo bacio è stato il più bello... in effetti con lui ho provato una cosa strana, non saprei definirla con un nome ma è stato molto bello.

Nda: ciao ragazze! Spero che vi sia piaciuto il capitolo. :)

Buona fortuna amore - Sara2 || Marco ReusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora