Capitolo 6

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È mattino. Sento un liquido appiccicoso scivolarmi sulla faccia. Apro gli occhi: un orso bufera! <<Aiuto! Jack, Georgia!>> urlo, in preda al panico. Non credo che ne uscirò viva. L'orso avanza sempre più, ringhiando forte e sbavando da tutte le parti. Provo ad avvertire nuovamente i miei amici ma dalla mia bocca proviene solo uno strano suono strozzato: ho paura. La bestia prende la rincorsa e si precipita alla carica verso di me. <<Caithlin, arrivo!>> esclama la mia amica, precipitandosi accanto all'orso e infilzandolo, poco prima che mi uccidesse, con la lama di Jack. Sospiro, sollevata. Sono salva! <<Grazie, non so se sarei qui senza di te.>> dico, abbracciandola. <<Figurati, ora è meglio se svegliamo quei pigroni>> e si avvicina a José. Gli accarezza la guancia e, subito dopo, il ragazzo apre gli occhi e sorride <<Buon giorno. Cosa mi sono perso?>>. Georgia ed io ci guardiamo nello stesso istante, con facce divertite <<Bah, nulla d'importante. Era soltanto un orso bufera che voleva addentare Caithlin come un wurstel con ketchup.>>. José si sistema i capelli e scatta in piedi. Mi volto e vedo che Elsa e Jack sono già svegli e pimpanti. Perché non mi hanno aiutata, allora?! <<Grazie per l'aiuto, vostra maestà. Non credo che vi sarebbe piaciuto vedere un cadavere cosparso di sangue perché preso per wurstel con Ketchup da un orso bufera.>> dico alla regina, con falsa cordialità. <<Oh, mi dispiace molto ... ma lo farà ancora di più il fatto che non ci possa essere la colazione se non vado a prendere l'occorrente. Perciò ti saluto.>> ribatte Jack, con il suo solito ghigno. Afferra il suo bracciale e, in un attimo, sparisce nel nulla. Georgia e José non si separano un secondo e, per l'ennesima volta, si prendono per mano. <<Wow, ragazzi. Siete peggio della mia pro-zia e il suo bastone!>> sghignazzo io. Elsa interviene, prima che scoppi una discussione sulle pro-zie e sui bastoni <<Allora, preferite discutere su queste sciocchezze o aiutarmi a preparare l'occorrente per la colazione e accendere il fuoco?>>. José fa ciò che, ieri sera, aveva compiuto la regina e, in pochi secondi, il terreno è pieno di rami. Georgia lo aiuta ad ammucchiarli ed accendere il fuoco mentre io sistemo la tovaglia, i piatti e le posate per ognuno di noi. Che strano, sono sicura di aver dimenticato qualcosa ... Oh, Anna! Non si è svegliata insieme a noi! Mi precipito accanto al luogo in cui ha dormito ieri e, con mia grande sorpresa, questa volta non c'è. Vado da Elsa <<Scusami, hai visto Anna? Ho provato a controllare sotto l'albero ma non c'è>>. Subito la sua espressione diventa cupa <<Dobbiamo trovarla!>>. Mi prende per mano e s'incammina verso una siepe ingarbugliata e piena di nodi e spine. Ne stacca una e la usa per pungersi il dito e raccogliere una goccia di sangue, per poi posarla sulla parte liscia dell' "arma". Congela il tutto e lo scaglia al suolo, aprendo un portale identico a quello che mi ha portata qui due giorni fa, solo che non ci si può entrare. Resto a guardare, esterrefatta, mentre la regina recita un'altra delle sue formule incomprensibili. Poco dopo appare un'immagine di Anna che si dimena mentre viene portata via da creature basse, gialle, pelose e con la gobba. Oh, no! <<Elsa, come possiamo fare?! Quei miserabili carciofini gialli l'hanno portata via!>> strillo io, in preda al panico ... di nuovo. La regina inizia a piangere <<Non lo so, Rebecca. Chiederemo aiuto a Jack e gli altri.>>. Parli del diavolo e spuntano le corna. Appena Elsa finisce la frase, il "diavolo" in questione compare dal nulla con due buste in mano. <<Hey, ragazzi! Ho portato del latte, del pane, dei biscotti, burro e ... marmellata! Come dice la pubblicità 'Non è giornata, senza la tua marmellata!'.>>. Appena nota l'espressione affranta della sua ragazza, ritorna serio. << È successo qualcosa?>>. Decido di spiegare io come stanno le cose << Non riuscivo a trovare Anna e ho chiesto aiuto a Elsa. Dopo una specie di magia o qualcosa del genere abbiamo scoperto che è stata rapita da dei cosi bassi, gialli, pelosi e con la gobba. Mai fidarsi dei cosi con la gobba!>>. Sono senza fiato, quindi inspiro subito dopo aver terminato la frase. Adesso anche Jack è triste. <<Oh, dobbiamo trovarla ... ma prima facciamo colazione. Non è bene passare la giornata a stomaco vuoto.>> sentenzia. Prendo una pentola e ci verso il latte decidendo, per 'addolcire' la giornata, di aggiungere anche un po' di cioccolato liquido. Gnam! In seguito verso i biscotti in una coppa trasparente e faccio lo stesso con i cereali. Poi prendo il pane a ci spalmo prima il burro e poi la marmellata di ciliegie. Porto tutto a tavola, se così può essere definita, e verso il latte al cioccolato in cinque tazze. Purtroppo ne avanza una, quella destinata ad Anna. Mi siedo insieme agli altri e, come ieri, Georgia e José sono vicini. Mangiamo la colazione senza scherzi o roba varia, per poi precipitarci verso la strada che ci condurrà dalla principessa. <<Hey, ragazzi. È possibile che la via percorsa dai cosi ci conduca anche al luogo da dove proveniva il flusso di energia?>> <<Può darsi, chi vivrà vedrà.>> dice Jack. Oggi è in vena di detti, a quanto pare. <<Hey, Georgia. Smettila di pensare a quello che ho percepito!>> urla José. La mia amica si copre il viso con le mani e sussurra <<Scusa, José. Il problema è che non riesco a non pensare che quegli gnomi pelosi possano aver fatto qualcosa alla principessa. Sai, si chiama ansia nel mio mondo.>>. Il ragazzo la abbraccia e la guarda negli occhi <<Andrà tutto bene, riusciremo a trovarla.>> e la bacia. Che dolci. Mi ricordano tanto i protagonisti di Fallen, un film che ho visto qualche settimana fa. Rebecca, concentrati! Non ho tempo di pensare a quei due innamorati, ora devo trovare Anna! Noto che, sul terreno, sono presenti delle impronte abbastanza grandi. Sembrano fresche, di uno ... massimo due ore. Sicuramente sono dei perfidi gnomi che hanno catturato la principessa. <<Ragazzi, guardate: delle impronte!>> <<Hai ragione, i rapitori devono essere passati di qui!>> esclama Jack. Iniziamo a seguire quelle orme di piedi grandi quanto un computer portatile sperando di trovare anche soltanto un indizio o una mappa. Graak! Cos'è stato? Sento un fruscio proveniente dal cespuglio alla mia destra e mi volto di scatto. Poco dopo spunta uno strano uccello ... simile a un tucano ma più grande e di colore verde. <<Hey, ragazzi. È normale, qui, vedere tucani verdi spuntare dai cespugli?>> <<Ehm ... no. Questo non è un tucano qualsiasi, è una specie molto rara. La leggenda narra che il tucano appaia soltanto alle persone che devono recarsi nella valle dei riflessi. È una fortuna averlo incontrato.>> esclama José. Decido di essere la prima ad avvicinarsi allo strano uccello verdastro. Allungo la mano per accarezzarlo e, con stupore generale, non scappa. Emette uno strano verso di piacere e spicca il volo, poggiandosi sulla mia spalla. <<A quanto pare gli piaci. Spera solo che non faccia i suoi bisognini sulla tua spalla.>> sorride Georgia. <<Già, già. Spera solo che mi dimentichi di chiamare il D.C.I.M.D.P. altrimenti sei nei guai, dolcezza!>> ridacchio io. La mia amica si avvicina al tucano e inarca un sopracciglio <<Wow, certo che sei proprio strano. Credo che ti chiamerò ... ehm ... Tuco. Che ne pensi?>>. Tuco? Che strano nome. Beh, a un uccello strano ... uno strano nome. <<Graak!>> gracchia Tuco. Credo che gli piaccia.

The Frozen Friends [BY XISANNA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora