Capitolo 10

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Dove mi trovo? Intorno a me c'è solo una fitta nebbia che mi impedisce di vedere oltre la punta del mio naso. Procedo tastanto l'aria, per paura di sbattere contro qualcosa. Un orribile odore di cipolla mi invade le narici...bleah! Questo odore mi è familiare ma, dove l'ho sentito? Vedo una luce di lanterna in lontananza e riesco a scorgere anche un'insegna. Inizio a correre verso quella luce rossastra ma inciampo su qualcosa. Abbasso lo sguardo nel tentativo di mettere a fuoco l'oggetto che mi ha intralciato la strada e, appena comprendo che l' "oggetto" in realtà è una persona, urlo terrorizzata. <<No, fa che non sia vero. È solo un'illusione>> supplico. Un cadavere giace ai miei piedi: è pallido, ha gli occhi chiusi ed è completamente coperto di sangue. Un coltello enorme è conficcato nel suo petto. È una visione da far venire i brividi. Squadro meglio il corpo inerte e noto che dei capelli lunghi e castani si poggiano sul suo grembo; mentre degli occhiali scuri, con qualche riga bianca si poggiano su un naso un po' più grande degli altri :Georgia. Cado in ginocchio, completamente scioccata. Prendo la mando della mia amica e inizio a piangere <<Non puoi lasciarmi così. No, no, no...>> sussurro, in preda al dolore. Le tasto un polso e la speranza comincia a prendere il posto della tristezza: è ancora viva. Se non faccio qualcosa adesso, però, per Georgia è finita. Grido aiuto a squarciagola ma nessuno pare avermi sentita. Comincio a correre finché non sbatto contro qualcosa di grande. Massaggiandomi la nuca, alzo lo sguardo e vedo... il negozio di Bill! Mi ci fondo all'interno e l'odore di cipolla diventa più intenso. Non mi interessa, ho qualcosa di molto più importante a cui pensare. Vedo il panciuto Bill avvicinarsi e domandare <<Posso offrirvi qualcosa da bere, signorine?>>. Signorine? Mi guardo intorno e vedo Georgia, con il coltello acora conficcato nel petto, annuire. Il locandiere, allora, domanda <<Da dove venite?>>. <<Dal castello di ghiaccio>> lo informa la mia amica, in fin di vita. <<Che bel posto...ci ho fatto un giro, da giovane. Ho sempre pensato che alle pareti ci volesse un tocco di rosso!>>. Finita la frase, come per magia, ci ritroviamo a palazzo. Sento un'amara risata proveniente dal salone. Svolto l'angolo e mi trattengo dallo svenire. Vedo Elsa stesa sul pavimento, con una boccetta vuota in mano. Jack e José sono entrambi appesi al lampadario, con una corda legata alla gola. Mi gira la testa, mi appoggio al muro per non cadere. Quella dannata risata mi spacca i timpani. <<Che cosa hai fatto a Elsa?>> strepito, pervasa dalla rabbia. La voce, con tono di noncuranza, spiega <<Beh, le ho fatto bere una boccetta di 'Oxigemancus' in modo tale da impedirele di respirare. Ingegnoso, non trovi?>>. <<Non ti credo! Elsa non si sarebbe mai arresa senza combattere e nemmeno Georgia!>> lo informo. <<Infatti non hanno certo ceduto subito. Mi è bastato dire alla regina che il suo Jack sarebbe stato ucciso, mentre alla tua amica è bastato sentir parlare di José per andare da lui senza protezioni>>. La rabbia monta sempre di più... perché lo ha fatto?! <<Alla fine, però, li hai uccisi lo stesso!>> urlo. <<Certo, altrimenti che gusto c'era? >>. Credo che sia meglio andare via di qui. Mi avvio verso l'uscita ma le porte, improvvisamente, si chiudono. <<Dove pensi di andare? Vuoi bene ai tuoi amici, vero?>> domanda. Deglutisco e annuisco. <<Beh...quindi è meglio se fai la loro stessa fine!>> . Un grosso pugnale mi trafigge la gola. Le ultime cose che riesco a vedere sono le pareti coperte di sangue e una chioma rosso fuoco che ride a squarciagola.

Spalanco gli occhi, terrorizzata, e vedo che Georgia è accanto a me. <<Georgia... sei viva!>> esclamò, abbracciandola. Sono fradici di sudore. Per fortuna era solo un sogno : un terribile sogno. <<Caithlin, tutto ok?>> domanda la mia amica. Credi che sia venuta qui solo per ricambiare il favore di ieri pomeriggio. <<Tutto ok, sta tranquilla>> la rassicuro. <<Non ti credo. Urlava come una matta!>> <<Ti ho detto che sto bene, torna a letto>>. Lei fa come le ho detto, mentre io torno a stendere sul grande letto dalle lenzuola azzurre. Non riesco ad addormentarmi. Un triste e cupo pensiero sia strada nella mia mente: se quello che sogna sai fosse una specie di premonizione? Infondo, la risata di Bill è la stessa che ho sentito nel primo incubo che ho fatto. Se quello che penso è vero, allora devo proteggere tutti quanti. Non voglio dire loro che sono in pericolo di morte! Sono già abbastanza agitati. Un secondo... ma se ci fosse Hans dietro tutto questo? Sarebbe la spiegazione più logica: vuole vendicarsi di Elsa e impadronirsi DI Arendal. Avrà chiesto sicuramente aiuto a qualche stregone oscuro. Posò lo sguardo sull'enorme pendolo posizionato davanti al mio letto: sono le ventitré. Manca solo un'ora alla mezzanotte. Devo assolutamente riposarmi...domattina farò delle ricerche in biblioteca. Spero solo di non avere un altro incubo.

The Frozen Friends [BY XISANNA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora