Capitolo 2

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Mi gira la testa. È come essere sulle montagne russe … solo che non so dove cavolo sto andando!
Finalmente vedo l’uscita … ma a cosa devo prepararmi?
I miei piedi toccano il suolo, è fantastico! Siamo in una sala enorme, su un piedistallo bianco. Le pareti sono color cielo, mi guardo intorno e rimango senza fiato. Questo posto è stupendo! Dietro di noi si erge una scalinata dello stesso colore delle pareti … e di tutto il resto.
Mi avvicino alla parete per non perdere l’equilibrio, viste le capriole di poco fa, ma noto che è freddissima. A quanto pare siamo in un castello di ghiaccio … non poteva andare meglio di così. Guardo Georgia che, al mio contrario, sorride orgogliosa <<Dove siamo? Perché mi hai portato qui?>>
<<Siamo nel castello di ghiaccio di Arendal, so che non riesci a capire … ma non avevo scelta se non quella di portarti qui.>> fa lei, con tono protettivo e dolce. Arendal, la città del film? Davvero?!
<<Arendal, certo. Ho la faccia da stupida, per caso?>> non riesco ancora a credere a ciò che è successo poco fa, figuriamoci se mi bevo anche questa.
<<Per te … tutto questo è strano, credi che ogni cosa al mondo debba basarsi su ricerche fondate, ma a volte fare uno strappo alla regola non guasta. Non rovinarti l’adolescenza con la razionalità eccessiva, prova ad essere felice. – io sono felice … beh, a dire la verità … ha ragione lei – ecco perché io adoro Frozen, è una parte della mia vita, capisci?>>. A dire il vero non capisco più nulla, come è possibile che ci troviamo nel castello di un film?
Sento un eco di passi rimbombare nella sala, ma non riesco a capirne la fonte tanto è grande.
Una donna sulla ventina, con capelli lunghi e del biondo più chiaro che esista, quasi bianco, legati in una treccia si avvicina e sorride. <<Ciao, Georgia. Vedo che hai portato ospiti.>> La mia amica ricambia il sorriso <<Ciao, ho visto brillare i cristalli di rocca e mi sono precipitata qui.  Ho portato una mia amica con me, era rimasta a dormire da me e non ho avuto scelta. Scusa tanto.>> abbassa la testa in segno di scuse, ma lei la rialza, guardando quegli occhi splendidi e luccicanti. <<Non preoccuparti, è una tua amica ed è sempre la benvenuta qui. Non potevi certo rifiutare la chiamata dei cristalli.>>
Cristalli di rocca … ecco cos’erano quegli strani ciondoli. Wow!
Poi si gira verso di me <<Piacere, io sono Elsa, signora dei ghiacci e regina di Arendal.>> Signora dei ghiacci? Che significa? <<Scusami tanto, Elsa. Non riesco a capire … sai, non sono un’esperta in materia … ehm …>>
Mi rivolge un altro dei suoi splendidi sorrisi <<Non preoccuparti. Prenderò i tuoi occhiali come dimostrazione.>> la interrompo subito <<Scusa ancora, ma non vedo niente senza i miei amati occhiali.>>
Si copre la faccia con le mani e arrossisce, il che fa molto contrasto vista la sua carnagione chiarissima. <<Ops, non ci avevo proprio pensato, perdonami.>>
Mi è venuta un’idea <<Che ne dici di usare gli occhiali di Georgia? Per lei non è un problema … vero?>> concludo guardandola di sottecchi. Lei mi fulmina con lo sguardo  e sorrido <<Ti voglio bene anch’io.>>
La regina mantiene l’oggetto con la mano sinistra e apre la destra, puntandola verso l’obbiettivo. Dopo pochi secondi, dal palmo fuoriesce una leggera nebbiolina bianco-azzurra e gli occhiali si ghiacciano. È formidabile! <<Wow, non ho mai visto niente di simile!>> sono estasiata da quello spettacolo.                                                                                                              La prima a rompere il silenzio è Georgia, che ha appena finito di scongelare i suoi amati occhiali <<Allora Caith … che ne dici di fare un giro nel castello?>>                                                                                    <<Certo, ancora non riesco a credere di essere qui!>> esclamo, in preda all’entusiasmo.
Ci avviamo verso le scale, per mia sfortuna, totalmente ghiacciate. Davanti a noi c’è una stanza da letto, sulla porta è inciso un nome ‘Georgia’. Sarà la sua stanza? Fatto sta che  è stupenda. Un letto con lenzuola rosse a pois bianchi si poggia ad una parete di cartongesso color panna. Alla sua destra si trova una scrivania in legno di frassino, ci faccio scorrere le dita fino ad arrivare in un punto particolarmente ruvido. C’è scritta una frase ‘Ad una persona fantastica   !’. Chi l’avrà scritta?     <<Hey, Georgia. È tua questa stanza?>> d’un tratto impallidisce. Cos’ho detto di male? <<Si … ehm … è un regalo.>> Decido di terminare qui la conversazione per non creare imbarazzo e tensione. Vorrei soltanto che tra noi non ci siano segreti.
La prossima tappa è il giardino innevato. Al suo interno si trovano un’altalena gialla, uno scivolo, delle panchine e un pupazzo di neve. È molto carino e ben fatto. Indossa una sciarpa nera e ha dei bottoni dello stesso colore sul petto. Le braccia sono costituite da due rametti sottili e della stessa lunghezza. Al centro del viso c’è una carota per indicare il naso, e gli occhi di un materiale che non so definire. A pensarci bene sembrano quasi veri. Faccio un passo in avanti … AH! Si è mosso! <<Ciao, sono Olaf. Che ci fai qui?>> Oh, mio dio … parla! Mi tremano le gambe dal freddo … e anche dallo spavento <<I-io sono Caithlin. Sono qui con Georgia. N-non volevo creare disturbo.>>. Olaf sorride <<Georgia è qui? Devo vederla!>>e con queste parole le salta addosso, coprendola di neve. <<Sorella Georgia! Che piacere rivederti! Come butta?>> Georgia ricambia il sorriso <<Bene, grazie. Ho visto brillare i cristalli di rocca … ed eccomi qui! Secondo te cosa può essere successo?>>. Il pupazzo si porta il rametto che ha come braccio, sulla punta del mento. Credo che stia pensando <<Non ne ho la minima idea …>>
Mentre torniamo a palazzo, un ragazzo si avvicina ad Elsa e la bacia.                                          <<Ehilà, Jack. Che bello rivederti. Vedo che sei ancora intatto … gli orsi bufera ti hanno risparmiato?>> fa Georgia con un ghigno.          <<Ciao, Georgia. È un piacere anche per me. Per fortuna gli orsi mi hanno risparmiato ma, se mai dovessi morire, sarei il tuo incubo peggiore.>> risponde lui, sorridendo.
Scoppiamo tutti a ridere.
Decido di presentarmi <<Ciao, Jack. Io sono Caithlin, un’amica di Georgia. Uffa … l’avrò detto quasi dieci volte, oggi.>>                              <<Oh, scusami tanto. Non ti avevo ancora vista. Io sono Jack Frost, il ragazzo di Elsa. Piacere mio.>> risponde lui, strofinandosi la nuca.
Ragazzo?! Strano, loro due sono così diversi … soprattutto nell’abbigliamento. Elsa indossa un abito azzurro con delle scarpe dello stesso colore, mentre sul capo ha un diadema d’argento.                  Jack, invece, indossa una felpa viola e dei pantaloni color corteccia, entrambi coperti di neve … e non indossa scarpe!
Ancora non riesco a credere che quei due stiano insieme … però devo ancora capirne il carattere. Non posso giudicare dalle apparenze.                                         A proposito di vestiti … io sono in pigiama! <<Scusa, Elsa … dato che sono in pigiama … ehm … hai qualcosa che potrei mettere?>> mi sono appena resa conto che qui è mattino. La regina, come sempre, sorride premurosa <<Certo! Olaf ti accompagnerà nella stanza di mia sorella, Anna. Sono sicura che lei conserverà ancora degli abiti di quando era ragazza.>> Non so davvero come ringraziarla, è così gentile con me … e pensare che io dubitavo della sua esistenza. <<Grazie mille, non so proprio come fai ad essere così buona.>> si avvicina e mi abbraccia.
Olaf e io arriviamo davanti ad una stanza enorme e sulla porta è inciso il nome ‘Anna’. Busso piano ed entro. Vedo una ragazza dai capelli rossi, legati in due trecce, intenta a leggere un libro. Si gira, scrutandomi. <<Ciao, mi chiamo Caithlin. Elsa mi ha detto che posso chiedere a te qualche vestito …>> sussurro io. Mi sorride, divertita e indica un armadio pieno zeppo di vestiti. Peccato che siano tutti troppo eleganti per me.
Alla fine decido di indossare un vestito verde scuro, lungo fino al ginocchio e delle ballerine nere. Mi rivolgo ad Anna <<Se vuoi venire con noi, siamo in salone … c’è anche Georgia.>>. Si avvicina e mi prende per mano <<Volentieri, non vedo l’ora di salutarla. Piacere, sono la principessa Anna.>>                             

The Frozen Friends [BY XISANNA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora