I want to punch you in the face,

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Arrivo a casa, con un aspetto di più che trasandato, sembro uscita da un'avventura selvaggia stile Transformers.

Mi fermo davanti alla porta e la fisso per qualche istante, mi perdo nei lineamenti di legno di essa e rifletto, rifletto su quanto io sia stupida dio!

Cosa mi sta succedendo? 

Non mi sono mai fatta sfiorare da un ragazzo che non fosse il mio ragazzo.Ho sempre trovato un modo poco consono limonarsi persone che per noi fossero solo "amici", come molte ragazza, al giorno d'oggi, fanno e si divertono. Ma io non sono mai stata come loro, se mi piaceva un ragazzo lo frequentavo per un bel po' di tempo, al fine di conoscerci bene, poi ci mettevamo insieme e approfondivamo la nostra storia. 

Ma lui, lui è strano. Non può essere normale un ragazzo che senza neanche conoscerti, si appropria del tuo corpo come se fosse una proprietà pubblica, non nego che lo abbia fatto per provocarmi, ma non poteva farlo.

Mi ha parlato due volte, le mie gambe tremavano e il cuore era a mille. Quindi aggiungiamo pure che una certa stupidità infantile da parte mia si è ben vista. Non credevo fosse possibile provare queste sensazione per un ragazzo visto letteralmente due volte.

No ok, forse sono strana io. Ma resta comunque il fatto che io abbia un piccolo succhiotto sul collo, un segno che non andrà via molto facilmente dal mio corpo, ma soprattutto dalla mia mente.

Entro in casa delicatamente senza fare rumore, voglio fare una sorpresa a mia madre, e soprattutto perché io non entro in casa come Michael, il quale sbatte eccessivamente la porta d'ingresso, urlando a squarcia gola quanto la sua vita faccia schifo.

Mi avvicino a lei e le copro gli occhi. Gesto banale, ma quando l'ho fatto a mia nonna due anni fa mi ha risposto "Michael? Oh mio dio che mani delicate che hai ragazzo mio!", quindi non sia mai che anche mia madre mi scambi per Mike.

"Indovina chi sono?" domando, curiosa di sapere la risposta questa volta. Ancora, per qualche strano motivo, mi tremano le mani.

"Ciao Francy! Quanto mi sei mancata! Ma sei cresciuta tantissimo in tre mesi! Sei anche più bella!" blocco subito la sua lunga lista di differenze che nota solo lei in tre mesi, con un grande abbraccio. 

La abbraccio forte, mentre anche lei ricambia questo abbraccio caloroso.

"Anche tu mi sei mancata mamma." rispondo semplicemente, quasi in un sussurro.

Mike si sforza di sorridere, ma infondo lo so che anche lui le vuole un bene dell'anima.
"Possiamo mangiare adesso?" chiede alzando gli occhi al cielo, provocando una risatina da parte di mia madre che alza le mani al cielo, esordendo con "Sempre lo stesso, eh Mike?".

Mio fratello non cambierà mai, penso che prima o poi si fidanzerà con il cibo, forse dovrei farlo anche io  a sto punto.

Appena finisco di mangiare, dopo aver passato un lungo pranzo a sentire tutte le belle avventure di mia madre, vedendo Michael ogni tanto sbuffare, mi congedo sorridendo a tutti e due, subito dopo guardo male Michael, il quale mi sorride ampiamente.

Volo in camera mia, ho voglia di leggere quello strano diario che più che strano è misterioso. Una delle tante curiosità è scoprire chi sia il ragazzo da questi pensieri così profondi, sicuramente deve essere un ragazzo di qui, visto che ha perso il diario nel tragitto casa-scuola che di solito fanno tutti.

Mi butto sul letto e incomincio a leggere.

"Oggi non sono andato a scuola, avevo voglia di andare nel mio posto 'speciale', che di speciale in realtà non ha molto, è solo un vecchio parco abbandonato, ma mi aiuta a pensare, riflettere. Tutti dicono che scrivere un diario sia una cosa da ragazzine, ma secondo me è solo un pezzo di carta dove trascrivo tutti i miei pensieri, riflessioni, cose che possiamo pensare tutti ma a differenza io le scrivo. Ringraziamo Josh per avermi fatto conoscere metodi assurdi per alleviare la sbornia. Una cosa che mi turba da un po' è il trasferimento. Non devo trasferirmi da uno stato all'altro ma semplicemente dalla periferia di milano al centro. Il posto in cui vivo non è bello, devi saperci vivere e farti i cazzi tuoi. Da queste parti o sei 'amico' di tutti, quindi spacci, o hai due, tre amici e parli solo con loro. Ecco io ne ho solo uno, Josh, e se non fosse per lui probabilmente qui avrei ancora una dignità (Josh l'ha già persa da tanto). Per questo ho bisogno di parlare ma non lo faccio oralmente. Una sola cosa voglio cambiare nella mia vita, non voglio più essere il solito puttaniere che usa le ragazze solo per i suoi comodi. In questo piccolo paese sanno tutti cosa faccio, mi chiamano in mille modi: puttaniere, drogato, fallito, scarto umano. Sono insulti ma mi scivolano addosso come l'acqua fresca in un gelido inverno, sono consapevole di quello che faccio. Ma mia madre trovando lavoro in centro mi ha, in un certo senso, salvato la vita. Finalmente posso cambiare. E cazzo, conoscendomi potrei mandare a puttane pure quest'occasione, ma è il sangue che scorre nelle mie vene ad essere pieno di errori."

𝐁𝐚𝐜𝐢 𝐬𝐮𝐥 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐨 ✘ 𝐋𝐨𝐫𝐞𝐧𝐳𝐨 𝐎𝐬𝐭𝐮𝐧𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora