Past, present, future

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Mi sveglio sentendo un leggero fastidio al collo, dubito fortemente che questo sia il modo migliore per svegliarsi al mattino, forse sono solo io quella che va contro il mondo e contro tutti, ma rimango dell'idea che svegliarsi con accanto Lorenzo non sia un'esperienza paradisiaca.

"Mh" mugolo prima di aprire gli occhi, ma i raggi di sole che filtrano dalla finestra mi costringono a richiuderli subito, mentre lentamente mi rigiro nel letto, scontrandomi più e più volte con il suo petto, inalando il suo profumo pungente.

Lorenzo mi sta baciando il collo, lasciando scie e scie di baci umidi ovunque. Mentre con le mani inizia a scendere sempre più al di sotto di quanto dovrebbe andare, per questo gli prendo la mano e la riporto al di sopra del mio fianco. Lo sento sorridere sulla mia pelle lattea, forse questa sì, è una bella sensazione.

"Buongiorno piccola." dice con un sorriso bellissimo e, almeno per una volta, non nasconde un velo di perversione nelle pupille degli occhi, sembra così vero in questo momento.

"Che ore sono?" chiedo ancora assonata, dubito che sia tanto tardi, visto che i raggi, che si intravedono fuori dalla finestra, sembrano deboli come le mie forze in questo momento, probabilmente sono solo le prime luci dell'alba.

"Le cinque del mattino, e visto che ti sei svegliata, avrei in mente di fare una cosa con te." afferma con un sorriso malizioso.

Come non detto. E io che speravo che almeno all'alba avrei potuto conoscere un Lorenzo più vero, più libero da tutte le pressioni, più sincero, più naturale, almeno per una volta vorrei conoscerlo realmente.

"Cosa?" chiedo, più confusa che mai. Non credo che voglia portarmi fuori adesso, quindi cosa mai vorrà fare con me ora?

"Bhe..." inizia, mentre solleva leggermente la stoffa della mia maglietta e subito dopo infila le sua mani affusolate sotto di essa.

"Se ti fidi di me..." inizia a lasciarmi baci umidi sul petto e piano piano inizia a scendere sempre più in basso, fino ad arrivare al basso ventre.

"Potremmo..." ritorna su ed inizia a baciare la pelle vicino al contorno del reggiseno, provocandomi un lungo brivido che si libera attraverso la mia colonna vertrebale.

"Fare una doccia..." riscende giù e ormai il mio corpicino e la mia mente sono entrambi invaghiti dei suoi modi di fare e del suo essere così fottuttamente eccittante in qualsiasi cosa lui decida di fare. Così tanto coinvolgente con i suoi gesti che ormai non sto neanche più ascoltando le sue parole.

"...insieme." sussurra questa parola al mio orecchio, sfiorandomi la pelle con un dito, toccando appena ogni parte più vulnerabile del mio corpo.

Mi risveglio dal mio stato di trans, realizzando cosa lui abbia appena detto, ricconnettendo velocemente tutto ciò che è successo in questo preciso istante. 

Oh andiamo, come faccio a ricascarci ogni volta? Come diavolo riesce ad avere il più completo controllo su di me?

"Neanche per idea!" affermo, spingendolo di lato, mentre cerco di liberarmi dalla sua presa, che evidentemente non mi vuole lasciare.

"Sono sicuro che accetterai, sai?" lo afferma con così tanta convizione che gli direi di no solo per ripicca, solo per non darliela vinta. Odio quando qualcuno mi sfida, qualcuno come lui, e alla fine riesce sempre a vincere.

"Oh ne se sicuro? Dovresti arrenderti." dico secca, mentre con uno scatto mi siedo sul comodo materasso e mi volto dall'altra parte, mostrandogli le spalle. Spudaratamente mi sfilo la maglietta, restando completamente in intimo, mentre cerco qualcosa da mettermi al più presto.

Non l'avvessi mai fatto, dio. Si alza di scatto, e acora più velocemente mi stringe di più a sè, mi prende in braccio ed io d'istinto allaccio le gambe attorno al suo bacino mentre le sue mani scivolano esattamente sul mio fondoschiena. Con una certa eccittazione ci guardiamo entrambi negli occhi, un secondo che non finisce più, un secondo dopo mi fa sedere sulla mia scrivania, mi sbatte al muro e mi bacia con una foga repressa che non pensavo neanche che avesse. 

La sua lingua cerca disperatamente la mia, mentre le mie mani scivolano sul suo petto, poi risalgono velocemente, mi stringe di più a sè e dopo poco sento il bisogno irrefrenabile di avere qualcosa di più d lui, così mi stacco velocemente, calmando i miei dannati ormoni.

Mi guarda per qualche istante, poi mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sorridendomi appena. Mi prende per mano e mi trascina in bagno ed io ovviamente lo seguo, come una stupida alla fine. 

Andiamo in bagno e restiamo in intimo, questo è un limite che per ora non voglio superare, solo che è così dannatamente difficile mentre si ha gli ormoni a mille e la voglia di sentirlo il più possibile vicino a me.

Lo osservo mentre inizia a riempire di acqua calda la vasca e subito entrarci dentro, mentre le sue mani bagnate mi afferrano per la vita e mi spingono verso di lui.

"Vieni, dai." non dice altro ed io lo seguo come qualsiasi persona a questo mondo seguirebbe la voce del diavolo, mascherata da tutto ciò che abbiamo sempre desiderato. 

Mi circonda con le sue braccia la vita e mi fa adagiare la mia testa sulla sua spalla, mentre mi stringe a sè, come se ormai fossi già sua per lui.

"Come mai sei così dolce con me, in alcuni momenti come questo?" chiedo un po' confusa, forse è una domanda a cui non troverò mai una risposta certa.

"Sto cercando di cambiare, voglio dimenticare il passato, vivere al meglio il presente e sognare il futuro." dice con un sospiro, non posso vedere il suo sguardo ma le sue emozioni mi infatuano sempre di più.

"Se io diventassi il tuo passato vorresti dimenticarmi?" chiedo d'impulso, senza neanche pensarci, forse anche in un tono leggermente triste.

"No." afferma con sicurezza, così d'impatto può essere una semplice sillaba pronunciata da lui.

"Per ora, e spero per sempre, sei il mio presente." e spero per sempre, oh questo non voleva proprio dirlo, l'ha quasi sussurato, quasi inudibile, ma io l'ho sentito eccome.

"Cosa vuol dire?" chiedo sempre più confusa, sembro quasi una bambina ai suoi occhi probabilmente.

"Che sei bellissima quando sei confusa, ora zitta." Bastardo, quanto tempo ci vorrà prima che tu ti possa aprire con me? Io non ce la faccio più.

"Ma..." accenno un po' delusa, ma effettivamente mi ha anche già detto fin troppo, considerando che sto sempre parlando con Lorenzo, il solito Lorenzo bipolare.

"Shh." mi zittisce subito lui, senza neanche farmi finire la mia contradizione.

Mi bacia, ormai sono abituata ai baci senza senso, così a caso. Ormai sono abituata ai suoi fottuti modi di fare che probabilmente non capirò mai.

Siceramente vorrei qualcosa di piú di un bacio da lui, e quasi sicuramente anche lui vorrebbe andare oltre, ma chi ce lo fa fare? O chi ce lo impedisce? Siamo giovani, impulsivi e liberi.

"Ti drovei fare un regalo per tutti i baci rubati." rompe il nostro bacio così, con questa frase che mi colpisce e non lo so neanche io il perchè.

"Che cosa mi regaleresti? Sentiamo." se ora osa anche solo fare una delle sue battuttine perverse, giuro che me ne vado.

"La luna." dice sorridendo, ed il mio cuore perde un battito. Resto immobile a fissarlo con un mezzo sorriso abbozzato sul mio volto, qualcosa in me sta cambiando. Qualcosa in lui sta cambiando.

"Perché?" chiedo in un sussurro, non credevo che mi dicesse una cosa così, mi spettavo una risposta scontanto, non una profonda e significativa.

 "Perchè hai paura del buio." dice ridendo. Forse non ci sta dando molto peso alle sue parole, ma questa è veramente una cosa carina per me, o forse sono solo io che di peso, a queste parole, ne sto dando fin troppo.

"Non è vero!" sembro una bambina.

Mi guarda ridendo, ma non accenna nessuna parola.

"Okay, forse hai ragione." ammetto ridendo e schizzandolo leggermente con un po' di acqua.




L. o.

𝐁𝐚𝐜𝐢 𝐬𝐮𝐥 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐨 ✘ 𝐋𝐨𝐫𝐞𝐧𝐳𝐨 𝐎𝐬𝐭𝐮𝐧𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora