Capitolo 12 - Emma; Abbraccio

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Lucifero mi portò dietro di sé, allontanando Lilith che lo osservò sprezzante.

<<Cosa c'è? Non volevo farle nulla, abbiamo un patto>> disse la demone, incrociando le braccia attorno al suo petto mentre Lucifero mi lanciò un'occhiata carica di rimprovero per poi tornare su Lilith.

<<Ti conosco, Lilith, così come ti conosce Michele e nessuno dei due era sicuro che non le facessi niente! I ragazzi devono starne fuori, lo avevamo chiarito>> Lucifero si passò una mano nervosamente fra i capelli, sembrando pensieroso.

<<Wow, siete due geni! Congratulazioni, volete un premio?>> lo sguardo di Lilith si posò poi su di me.

<<Emma, cara, vuoi dire al tuo nonnino che stavamo conversando tranquillamente?>> la demone indicò così Lucifero.

<<Nonnino un corno>> le risposi io.

<<Apprezzo più te di lui>> aggiunsi infine, mostrando il broncio a Lucifero che sorrise.

<<Lilith, non abbiamo tempo per questi giochetti>> Lucifero sbuffò, si guardò attorno, eravamo nel bel mezzo di una foresta, faceva abbastanza freddo.

<<Non sto facendo alcun gioco, ho solo degli affari in sospeso con tua nipote>> Lilith esclamò con sicurezza, affari in sospeso con me?

<<Esisto anche io eh?!>> dissi io, facendo sbottare entrambi <<TU STA ZITTA!>> perfetto, mi ricordavano mamma e papà.

<<Ne hai combinate già troppe, il tuo amichetto sta morendo sul pavimento del mio studio e se continuiamo a star qui non potrai mai dirgli addio>> Lucifero mi colpì in pieno.

<<Cosa è successo ad Orias??? Di che parli?>> gli chiesi furiosa, spingendolo e portandolo ad osservare me e non Lilith.

<<Che bel caratterino>> commentò Lilith ridacchiando.

Il contatto con Lucifero mi diede una piccola scossa che mi destabilizzò, da quella sensazione iniziai a provare un enorme dolore al braccio, come se qualcuno mi stesse strappando via la pelle.

<<Emma...>> Lucifero mi venne incontro, ma Lilith lo allontanò, parando la mia caduta e osservando il braccio.

<<È stato Lui, è ebraico>> disse Lilith, osservando la scritta che si era formata sul mio braccio.

<<Non toccarla, non provocarlo...>> Lilith disse a Lucifero e poi osservò la scritta, il suo sguardo da duro si addolcí, e mi rivolse un sorriso di quelli capaci di scaldarti il cuore, di farti stare bene.

<<Alla prossima>> mi sussurrò facendo un breve cenno prima a me poi a Lucifero, lasciandoci così soli.

<<Ma che significa?>> chiesi a Lucifero, che rimase lontano da me ad osservarmi.

<<Teletrasportati nel mio studio, ora>> esclamò lui semplicemente, facendo lo stesso.

Il suo studio era vuoto, c'era un po' di subbuglio ma nessuno vi era all'interno, ma Orias? Lucifero sembrò confuso quanto me, mandò così a chiamare delle guardie oltre che a mia madre e Nithaiah.

<<Poggia il braccio sulla scrivania, fammi vedere>> mi disse con voce calma, si stava tranquillizzando. Feci come mi aveva chiesto, mostrando così quella scritta "פייסני".

<<Questa sì che è bella>> esclamò Lucifero, oh quanto odiavo quando si girava attorno agli argomenti!

<<COSA? PARLA>> urlai disperata e ancora dolorante.

Il nostro dolce peccato (IN SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora