Capitolo 19 - Orias; La Fine Inizia

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Dopo aver distrutto gran parte della mia camera, passai al maledire Dio, Diavolo e quant'altro. Mi ero lasciato andare e non dovevo. Le visioni si sarebbero avverate? Avevamo commesso un grave errore e dovevo essere io a mantenere il controllo, invece fui proprio io a perderlo!

Le chiesi di tornare, invece sarebbe stato meglio se non fosse tornata affatto, magari in paradiso con Gabriele avrebbe avuto una vita migliore, senza rischiare di morire.

Fissai la bruciatura sul mio braccio, quella parola che per me non voleva dir nulla.. "Pacificatore".. io? Io avrei voluto distruggere tutto e tutti! Non dovevo più permettermi di abbassare la guardia con Emma, mai più.

<<Qualcuno ha il ciclo...>> mio padre si intrufolò in camera esordendo con una delle sue.

<<Non è il momento giusto>> gli dissi seccato, non avevo proprio voglia di star lì a scherzare con lui.

<<Invece sì, che ti piaccia o no. È oggi il giorno in cui la fine inizia>> e subito indicò il suo orologio che, in quel preciso istante, riprese a scorrere, non segnando più le 03:15 precise.

<<Cosa significa?>> lo sapevo, ero io la causa di tutto! Perché esistevo? Ero io la conseguenza negativa del legame fra mio padre e mia madre?

<<OK, prima di tutto non mettermi ansia e calmati! Fa un po' come tua madre>> si fermò e poi per fortuna divenne serio <<potrebbe voler dir tutto o voler dir niente.. Ma soprattutto la fine di cosa?!>> ed ecco che invece di darmi risposte, mio padre seppe fornirmi solo altri dubbi!

<<Non puoi parlar chiaro una volta per tutte?>> gli chiesi chiaramente esausto dei suoi giochetti.

<<Non posso, non è nel mio stile. Comunque ora devo scappare, tu non hai degli impegni importanti da svolgere?>> e così si congedò.

La fine. Quindi l'apocalisse stava davvero arrivando? Come potevo impedirlo? Comunque una cosa era certa, l'idea di far incontrare Daisy e Morgue era giusta, dato che mio padre mi aveva spinto a "svolgere i miei impegni".

La mattina dopo mi svegliai confuso, non ricordavo più se il bacio fosse vero o meno, se la conversazione con mio padre fosse avvenuta davvero. La risposta fu ovvia, la mia camera era ancora distrutta e tutto quello che speravo fosse un sogno era in realtà accaduto davvero.

Malavoglia mi vestii, prima di raggiungere Daisy decisi che se quell'incontro doveva avvenire, non potevo essere solo in caso i due avessero provato ad ammazzarsi.

Le reclute dell'esercito dell'apocalisse vivevano nei dintorni del castello di Lucifero, che speravo vivamente di evitare, le sue voci mi avrebbero davvero distrutto data la mia debolezza. Dioniso ed Atene furono facili da trovare, d'altronde erano i figli di Belzebù, bastava nominarlo per avere informazioni.

<<Guarda chi si rivede>> Dioniso mi diede una pacca sulla spalla mentre Atene mi salutò con un piccolo cenno di mano, forse si sentiva ancora in colpa per aver spifferato a Lucifero la nostra investigazione sul patto.

<<Non sono arrabbiato con te, puoi parlare>> le dissi cercando di sembrare simpatico, anche se non ero proprio dell'umore. Era la verità, non aveva nessuna colpa, chiunque davanti a Lucifero sarebbe fragile... soprattutto due mezzi umani.

<<Tu dovresti nasconderti piuttosto>> dissi a Dioniso, era stato lui a non difendere Emma da Lilith!

<<Sei nervoso... è successo qualcosa?>> sospirai e gli raccontai tutto, senza tralasciare il minimo dettaglio.. Beh tranne la parte di Emma e me ovviamente.

Il nostro dolce peccato (IN SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora