Capitolo 4

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Jessica's pov

Era ormai da un quarto d'ora che Emily non proferiva parola, era a dir poco inquietante dato che a volte mi lanciava sguardi poco amichevoli. Il ritorno di Alex non aveva solo stravolto me stessa e le idee che mi ero fatta in questi anni ma anche il rapporto tra me ed Emily. In questi due anni non abbiamo mai litigato o se l'abbiamo fatto era per cose inutili che si sono risolte in manco un minuto. Questa volta però.. Alex è stata un uragano e ha stravolto tutto, ha distrutto tutto senza neanche metterci impegno.
Ero ormai stanca di quel silenzio e avevo un gran mal di testa quindi optai per una passeggiata. Mi alzai dal tavolo e mi diressi in camera afferrando il mio telefono, un libro a caso e andai in salotto

"Dove vai?" domandò Emily in tono stranamente normale, mi girai verso di lei che mi guardava attentamente

"È stata una giornata stressante, vado a fare un giro" dissi semplicemente indossando la giacca

"Con chi?" il mal di testa peggiorò, strinsi i denti, l'irritazione era ormai alle stelle. Mi massaggiai le tempie e chiusi gli occhi cercando in tutti i modi di calmarmi senza combinare chissà quale casino di cui mi sarei pentita.

"Nessuno Emily, ora se non ti dispiace vorrei sparire da questa casa, città o anche da questo corpo. Ciao. " e dopo questo aprii la porta per poi sbatterla alle mie spalle, dio il suo arrivo aveva rovinato tutto...la odio, dio mio se la odio.
Mi incammiai a passo spedito al parco. Il verde, l'aria fresca e la strana calma che stava a quell'ora mi avrebbe fatta calmare.
Mi sedetti vicino ad un albero, nella parte più calma del parco, sfogliai il libro e sospirai profondamente

"Finalmente un pò di calma" dissi tra me e me, concentrai la mia attenzione sul libro e dopo neanche un minuto il telefono cominciò a squillare. Accumulai tutte le mie forze per non iniziare a bestemmiare in tutte le lingue del mondo e quelle ancora inesistenti ed afferrai il telefono, Emily.. come mi aspettavo. Silenziai il telefono e concentrai nuovamente l'attenzione sul libro, poco dopo si avvicinò un uomo che mi porse dei calzini, in quel momento mi stava venendo voglia di far apparire un accendino o un lancia fiamme per dar fuoco a quei fottuti calzini. Dopo un periodo infinito di continui "no, grazie " e "sparisci prima che do fuoco anche al parco" repressi, riuscì a rilassarmi completamente, era passata una mezz'oretta e ormai mi ero immersa nella lettura non badando a quello che accadeva intorno. Sentì una mano poggiarsi sulla mia spalla

"Ehy.. " solo al sentire quella voce sgranai gli occhi e saltai quasi in aria per lo spavento

"Che cazzo ci fai qui?" urlai, Alex.. dio mi perseguitava.

"Ehy ehy calma, non ti stavo mica stalkerando. Stavo facendo un pò di stretching" la guardai attentamente, indossava dei leggins, un paio di scarpe da ginnastica e.. una maglietta assai aderente, forse troppo si. Solo ora avevo notato che era cambiata un bel pò, sembrava come se avesse passato gli ultimi due anni in palestra e dio.. si notava.
Solo ora notai il mio lungo periodo di silenzio e del mio costante sguardo su di lei, ma stranamente Alex.. non uscì con nessuna delle sue solite battute ma mi sorrise dolcemente porgendomi la mano

"Allora vuoi testare la morbidezza del prato o ti vuoi alzare?" come non detto, almeno non se ne uscita con battute poco caste. Schiaffeggiai le sua mano e mi alzai da sola

"Senti Jessica.. " la bloccai

"Senti Jessica un corno, vuo farmi il piacere di sparire? Me l'avevi promesso quel giorno" Alex si passò una mano nei capelli, dopo tanto tempo aveva ancora quel vizio

"Ci ho provato okay? Ci ho provato con tutte le mie forze, ma tu sei davvero una cosa che non riesco a lasciare andare" sembrava sincera ma non riuscivo a fidarmi

It's all about feelings [Secret love Sequel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora