seven

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Sembra una giornata tranquilla ad Hogwarts.
È ormai passato un mese dal mio arrivo, e mi sono già ambientata.
Lily è diventata ben presto la mia migliore amica, e quest'ultima non fa altro che parlare di studio.. e di Potter. Beh.. più che altro si lamenta di quanto lui sia arrogante, a parer suo.
Con Peter non ci parlo molto, mentre Remus è diventato anche lui, il mio migliore amico.
Avevo scoperto di avere molte cose in comune con lui.
E Sirius.. beh Sirius per me è un caso particolare. È l'unico con cui non sono riuscita a creare un rapporto.
Eravamo a lezione di pozioni con i Serpeverde, ed essendo arrivata 2 minuti in ritardo mi ero seduta vicino a Severus Piton, visto che Lily si era seduta vicino a James.
Tra i due c'è qualcosa di strano, e io voglio assolutamente scoprirlo, anche se qualche presentimento ce l'ho.
Comunque, a differenza di quello che dicono i Malandrini secondo me, Severus non è affatto male.
È un pò taciturno, ma mentre svolgevamo il compito assegnato dal professore ci scambiavamo qualche battutina.
La campanella suona e quindi usicamo dalla classe, ma vengo fermata da Sirius.

-Black..- dico scocciata, alzando gli occhi al cielo.

-Daves, ti fai ricoprire di unto da Pivellus?- Continua Sirius, iniziando a camminare.

-Beh Black.. devi sapere che Piton, è molto simpatico.-

-Daves.. Daves.. Daves, stai andando dalla parte sbagliata.- Si riferisce a Severus.

-Meglio dalla parte sbagliata che con un arrogante come te.-Rispondo acida, aumentando il passo e lasciando Sirius in mezzo al corridoio.
Dato che le lezioni sono ormai finite, per questa giornata, decido di andare in biblioteca per cercare il libro che tanto mi serve.
Appena arrivo mi metto subito alla ricerca, cerco nei vari scaffali ma non lo trovo.
Possibile che non ci sia? Errato.
Il libro c'era ad Ilvermorny, quindi ci sarebbe stato anche qui no?

-Oh guarda guarda chi c'è..- dice una voce ormai conosciuta. Cassandra Labroul. Una serpeverde del sesto anno, un'oca insopportabile.

-La piccola, sudicia, sporca mezzosangue.- Continua.
Io non sono abituata a questi commenti spregevoli, e quindi ogni volta gli occhi mi si velano di lacrime ma nonostante ciò rispondo a tono.
Ma com'è che si dice? Quando è troppo è troppo. E quando è cosi una persona perde il controllo.

Remus' pov

Di solito, dopo le lezioni, vado in biblioteca.
Mentre cammino per i corridoi che portano al 'mio posto felice' sento un urlo agghiacciante.
Aumento il passo, e quando arrivo vedo che tutti sono accerchiati in torno a qualcosa.. o qualcuno.
Provo ad avvicinarmi ma invando, per fortuna dopo poco arriva Silente, che notando la gravitá della situazione convoca i professori nel suo ufficio e decide di far portare la ragazza in infermeria nonostante non ci fosse nulla da fare.
Solo in quel momento mi accorgo che la ragazza a terra, è stata pietrificata, e il suo corpo è ormai in frantumi.
È Cassandra Labroul un'acida serpeverde del sesto anno.
Che cosa poteva essere stato? Un basilisco? Certo che no, non ha specchi e quant'altro con se.
La medimaga arriva e ci dice di spostarci e che lo 'spettacolo' è finito, e quindi mi volto per tornare a cercare qualche libro da leggere.
In un angolo però, c'è una ragazza rannicchiata con le guance arrossate e il viso rigato dal pianto.
Ci metto un pò a riconoscerla, poichè i suoi occhi non sono più neri come la pece.. ma grigi come la pietra.
Provo ad avvicinarsi alla ragazza ma prova a fermarmi urlando.

-Stammi lontano!-
Ma io continuo ad avvicinarmi.

-Potrei farti del male, vattene! Sono un mostro.- Continua, mentre mi fermo davanti a lei.
Le lacrime della ragazza che inizialmente sono cessate, iniziano a scendere amare alla parola da lei pronunciata.

Mostro.
So cosa vuol dire essere un mostro.
Una cosa fuori dal normale.
Uno sbaglio, uno sbaglio della natura.
Mostro. Mostro. Mostro.
Questa parola continuava a ripetersi nella mia mente.
Le tendo la mano, che la ragazza afferra incerta, nonostante mi conoscesse già.
Non vuole farmi del male, si vede.
Inconsciamente lei non sa che sono forse l'unica persona che può aiutarla e capirla al meglio.
L'attiro a me stringendola in uno stretto abbraccio.

-Abbiamo scoperto di avere un'altra cosa in comune, visto Skye?- Dico cercando di farla sorridere.
Lei alza la testa guardandolo con aria interrogativa.
Guardo la finestra, il cielo è ormai scuro, pieno di stelle con una mezza luna al centro.

-Colpa sua..- dico con sorriso triste.
E così Skye ha la conferma.
Sono un figlio della luna, come sospettava.
E spero che ora sia consapevole di avere un'amico che capisce cosa voglia dire essere un mostro.

The black dog ➳ Sirius Black [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora