Intro:
Jacopo Salviati nacque circa venticinque anni prima di salvare la vita a Lorenzo il Magnifico.Non si era mai saputo chi fosse il padre, perché la madre era una prostituta al seguito dell'esercito papale.Venne abbandonato quando aveva pochi anni di vita, costretto a vivere di espedienti nello sporco e nella miseria. Di tanto in tanto lo si poteva trovare a girovagare per le strade di Firenze, mentre cercava di rubacchiare cibo o qualsiasi altra cosa che gli servisse.
Jacopo
" Ogni giorno la stessa battaglia per la sopravvivenza, ero di certo ai margini della società e vedere i più ricchi, che ostentavano i loro soldi comprando le cose più sfarzose, non faceva che alimentare in me gelosia e brama di quella vita.
Sapevo perfettamente che sarebbe stato impossibile, ma volevo continuare ad immaginare di essere benestante e di poter fare tutto ciò che volevo.
Invece nella realtà ogni giorno dovevo cercare di procurarmi da mangiare e uno dei miei trucchi preferiti era quello di distrarre i mercanti facendomi aiutare da dei bambini.
Riuscivo sempre ad influenzarli a mio piacimento, bastava mostrarmi gentile nei confronti loro e dei genitori contadini e alla fine, grazie anche al mio aspetto, mi aiutavano.
Andavo al mercato ogni giorno, di tanto in tanto mi capitava di arraffare qualcosa e fu così che mi ritrovai per caso davanti ad un innocuo mercante, che vendeva frutta e verdura.
Feci segno ad un bambino di andare a distrarlo, lui capì subito e iniziò a saltellare verso l'uomo, mentre io guardavo il banco di fianco, fingendo di essere interessato a comprare. Quando il mercante iniziò a parlare, distratto, mi mossi veloce verso la prima cosa che potevo prendere, che in quel caso si trattava di una misera mela.
Una volta preso il frutto, me lo misi nella tasca, ma ahimè quello non era il mio giorno fortunato, infatti appena mi girai per andarmene, facendo finta di niente, mi ritrovai il mercante davanti con le braccia conserte.
Con la coda dell'occhio vidi un altro uomo con un forcone, ero stato scoperto e non avevo via di scampo. Cercai di capire le intenzioni dell'uomo che avevo davanti, dal suo sguardo sembrava quasi più dispiaciuto che arrabbiato.
Le fossette sulle sue guance e le rughe sulla fronte mi facevano capire che aveva sui cinquant'anni. Aveva un cappello di stoffa verde sulla testa con i capelli leggermente lunghi e scuri, che ne fuoriuscivano; non era molto più grosso di me, ma in quel momento non riuscii a scappare: ero rimasto lì a guardarlo, finché lui non si pronunciò.
«Sarà meglio se rimetti quella mela dove l'hai trovata!» Il mercante mi guardò come se volesse studiarmi.
Io tirai fuori il frutto dalla tasca e lentamente lo rimisi nella cesta, contemporaneamente stavo già guardando se c'era qualche soldato nelle vicinanze.
«Chiedo perdono, ma ho una sorellina a casa e volevo portarle qualcosa da mangiare». Nei suoi occhi si capiva che stava decidendo se credermi o no.
Io sapevo perfettamente che era una bugia, ma non potevo permettermi di essere arrestato.
«So che stai mentendo » a quelle sue parole iniziai ad essere teso, ma prima che potessi elaborare un piano di fuga lui ricominciò a parlare.
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Dark Mystery
ParanormalMisteriosi omicidi sommergono la New York odierna, l'unico in grado di risolverli? Un affascinante inglese, con una segreta vita passata ricca di contenuto di cui vorrebbe dimenticarsi, ma è grazie a quest'ultima se riuscirà a trovare i colpevoli.