Capitolo 9 - Usciamo

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USA, New York City, 2017

James

Mi misi d'accordo con Lauren per passar a prenderla alle 20:00 e così feci.
Mi presentai davanti alla sua porta, solo che mi aprì Amber, la sua amica, che in quel periodo stava uscendo con Scott.

Rimasi un secondo perplesso, ma poi lei mi fece entrare dicendo: « Il famoso James! Prego accomodati sul divano, vado a vedere a che punto è Lauren ».
A quel punto lasciò il salotto per poi seguire un piccolo corridoio, mentre io rimasi lì a guardarmi in giro.

Era un bellissimo appartamento, arredato in stile moderno. C'era l'open space tra la cucina e il salotto, da lì si capiva che tipo di persona poteva essere Amber, visto che casa sua era tutta ordinata, con niente fuori posto.

Sentii dei passi ed arrivò Lauren: aveva un vestito blu, né troppo corto, né troppo lungo, ma si potevano intravedere tutte le sue curve. Sicuramente Scott avrebbe saputo cosa dire in quel momento.

La guardai sorridendole. Notai quasi subito il suo rossetto rosso scuro, che di sicuro mi attirò; se prima nessuno dei due era riuscito a dire " appuntamento " in quel momento era chiaro che per Lauren lo era a tutti gli effetti ed io ne ero felice.

In tono dolce si preoccupò «Ehi ciao, spero di non averti fatto aspettare troppo!».

Come facevo a parlare mentre mi guardava con i suoi bellissimi occhi e tenendo la pochette con le mani davanti al grembo!!

«No figurati, sono appena arrivato! Bello comunque l'appartamento!» Cercai di sembrare molto sicuro di me, anche se iniziavo ad essere un po' nervoso, perché anche se non provavo brama del sangue di Lauren, la cosa non valeva per Amber, così mi indirizzai verso la porta, in modo che si capisse che volevo andare.

Una volta usciti «Come mai vivi con Amber?» le chiesi curioso.

« Mi ha offerto di stare da lei finché non trovò un appartamento mio, tu invece dove vivi? ».

Risposi senza pensarci «Io vivo davanti a Central Park».

Lauren sgranò gli occhi «Come fai a permettertelo con uno stipendio da poliziotto?»

«Beh, diciamo che sono di famiglia benestante» il che era vero, solo che tralasciai di dirle che ero un Duca inglese.

«h ok, quindi immagino che tu sia scappato dalla tua famiglia, per finire nelle forze dell'ordine!» Mi venne quasi da ridere alla sua risposta.

«In un certo senso diciamo di sì . Solo che ero scappato perché ero un vampiro, pensai.

Poco dopo chiamai un taxi per raggiungere il centro e ci ritrovammo davanti a un vecchio trabiccolo, cosicché quando ci sedemmo dietro eravamo attaccati l'uno all'altra. Fu una fortuna, o una sfortuna (bisogna vederla da entrambi i casi), fare un tragitto in quella situazione e starle vicino in quel modo.

In ogni caso il tempo dentro quell'orribile taxi durò poco.
Lauren ne scese più che felice «Dovrebbero proibire l'uso di quei buchi» sorrise, rimettendosi a posto il vestito ed io la guardai divertito, nel mentre lei mi prendeva a braccetto.

«Allora agente Melbourne dove mi porta stasera?» Io sapevo benissimo dove portarla, conoscevo un fantastico ristorantino che offriva un servizio "fuori dal comune", era uno locale molto intimo e conosciuto da pochi, ma riusciva ad incantarti con il suo arredamento caldo e accogliente, invece per il cibo era tutta un'altra cosa.

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