5. Cry baby💦

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Thomas
Mi svegliai circa 10 minuti in ritardo perciò dovetti sbrigarmi a vestirmi e mangiare. Presi qualcosa a caso dall'armadio,il mio zaino e 2 biscotti dalla cucina e mi diressi correndo verso la fermata. E menomale che è solo il secondo giorno. Arrivò l'autobus,ma suppongo quello dopo a quello che prendo di solito,visto che era quasi vuoto. Arrivato a destinazione scesi e feci ciò che sarebbe stata comparabile a una corsa,se solo non sembrassi un pazzo psicopatico che correva come se non ci fosse un domani..
Entrato in quell'edificio,col quale un giorno sarei stato in debito per avermi fatto conoscere la persona più importante della mia vita..o forse che avrei odiato per lo stesso identico motivo,mi diressi verso la mia classe. La porta era aperta e l'insegnante non c'era ancora,mi sentii fortunato. Andai al mio posto e salutai la mia compagna di banco che non ricambiò. La guardai e notai che aveva gli occhi rossi,suppongo dal pianto. <<Ehi,stai bene?>>le chiesi con tono preoccupato. <<Sì,benissimo,non che a te o a qualcun'altro su questo pianeta possa importare.>> rispose. <<A me importa..>> dissi io ammettendo la verità. <<Ecco non dovrebbe.>> disse. Il suo tono sembrava di chi se ne fregava di tutto e di tutti,ma sapevo che non le apparteneva. <<Dimmi che sta succedendo!>> dissi io,forse a voce troppo alta,forse con tono arrabbiato..sono sicuro che avrei fatto meglio a non dirlo però. Si alzò e andò in bagno,senza dire nulla.
Alessia si voltò e disse <<Ben fatto,Mr. Simpatia! Sarà il secondo giorno che è qui e ora vorrà di sicuro andarsene..ma cos'hai che non va?>>. Poi si alzò e fece per uscire dalla classe,per dirigersi verso il bagno e raggiungere la ragazza che probabilmente avevo ferito. Mi alzai di scatto e urlai il suo nome. Si girò per chiedermi cosa c'era e le dissi che forse sarei dovuto andare io..insomma,sembrava fosse colpa mia. Mi diressi verso il bagno delle femmine e aprii la porta.
Ana
Guardai la porta aprirsi di scatto. Notai che era lui,il bel ragazzo dai capelli corvini che non avrei più voluto vedere nella mia inutile vita.
<<Che c'è ancora?>> gli dissi. Lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso,ma non disse nulla. Si avvicinò e mi abbracciò. Inizialmente rimasi immobile per poi ricambiare l'abbraccio. <<Non dovresti essere qui..>> sussurrai per poi staccarmi. <<Lo so..senti scusa per prima,io non capisco che ho fatto e..>> cominciò a dire,ma io lo anticipai <<Non dirlo manco per scherzo. Non è colpa tua,ok? E poi non è successo nulla,non dovevi manco venire,io sto bene..>>
<<No non stai bene,questo pomeriggio vieni a casa mia e mi spieghi. Poi possiamo anche vedere per la cosa del recupero.>> disse
<<Non posso,scusa..>> cercai di mentire ma forse non ero stata abbastanza credibile. <<Non se ne parla,dammi il tuo indirizzo dopo che passo io a prenderti. Ora andiamo in classe,sempre se non vuoi una nota>> disse lui per poi prendermi per l'avambraccio e trascinarmi fuori dal bagno. Le sue dita passarono lentamente dall'avambraccio al mio polso,per poi essere in contatto con la mia mano e incastrarsi perfettamente alle mie dita. Inevitabilmente i brividi iniziarono a tormentarmi la schiena.
Mi accarezzò la mano col pollice. Perché doveva peggiorare le cose? Arrivammo in classe sempre tenendoci per mano. La prof non era ancora arrivata..erano passati già 10 minuti.
<<È assente e non c'è la supplente.>> mi anticipò Beatrice,una nostra compagna. Io e Thomas ci sedemmo al nostro posto e finalmente si decise a fermare il contatto fra le nostre mani. Un po' mi dispiacque,ma non potevamo restare così per sempre..o forse sì?

His eyes ||thomas bocchimpani||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora