Ana
Quel giovedì passò più lento del solito..sarà stato per le tre ore di matematica.
Thomas aveva passato tutta la mattinata a fissarmi di nascosto,il che mi metteva leggermente ansia..come se volesse dirmi qualcosa ma non ne avesse il coraggio.
"Sciocchezze,non deve dirmi nulla..è solo strano di suo." Pensai io,negando per l'ennesima volta le sue possibili attenzioni nei miei confronti.
La campanella annunciò l'intervallo tanto aspettato da tutti quanti.
Mi diressi,come ero solita fare,da Daniel,il quale mi aveva promesso di portarmi una delle prime versioni di Harry Potter e il Calice di Fuoco.
Lo vidi con in mano un libro un po' malandato,ma che aveva comunque un fascino tutto suo.
Parlammo delle solite cose..era stato bellissimo trovare qualcuno con le mie stesse passioni,non si finiva mai di parlare.
Ad un tratto la mia attenzione fu catturata da un ragazzo molto alto,coi capelli biondi cortissimi,che teneva per il braccio Thomas e si dirigeva verso il bagno.
Avrei pensato fosse un suo amico anche se non li avessi mai visti insieme prima d'ora,se non fosse stato per gli occhi impauriti del mio compagno di banco.
<<Daniel,che stanno facendo quei due?>>
<<Chi intendi?>>
<<Thomas e il ragazzo biondo.>>
<<Oh,li ho visti. Potrebbe essere nei guai!>>
<<In che senso?>>
<<Quello è Gabriele,un bullo del quinto anno. Più gli stai lontano,meglio è.>>
<<Ti,prego..dobbiamo aiutarlo!>>
<<Hai ragione,vado a chiamare qualcuno. Promettimi di stare qui e non combinare casini!>>
<<Promesso.>>Appena Daniel fu abbastanza lontano,mi diressi un po' tremante verso il bagno dei maschi..
Sentii delle grida soffocate e delle risate.
Bussai,ma poi mi sentii stupida,quindi aprii la porta con un tonfo,colpendo il braccio di qualcuno.
"Oh,no.." pensai.
Avevo colpito Gabriele che si limitò a dirmi di andare via.
Non gli diedi retta e cercai con lo sguardo Thomas.
Era accasciato a terra esausto e dolorante in un angolo del bagno.
Una scia di sangue macchiava le sue labbra rosee e la camicia polverosa e sporca mi aveva fatto intuire ciò che era successo.Gridai il suo nome per poi precipitarmi da lui..
Sia lui che il ragazzo che l'aveva ridotto in quelle condizioni mi gridavano di andarmene via,ma io non sentivo e vedevo nulla a parte il ragazzo dai capelli ribelli.
Le lacrime cominciarono a farsi avanti e nonostante potessi sporcarmi di sangue lo abbracciai.
Ricambiò l'abbraccio e mi asciugò le lacrime col pollice,per poi farmi un bacio leggero sulla fronte.
<<Non dovevi..su,ora vai via.>>
Non badai alle sue parole,mi limitai a voltarmi per vedere in che condizioni era ridotto Gabriele,ma probabilmente era scappato.
Ad un tratto la porta si aprì e vidi degli insegnanti,insieme a Daniel,venire in soccorso al mio compagno di banco.
<<Signorina si sposti..>>
<<Posso venire con voi?>>
<<Ma signorina,manca poco all'inizio delle prossime lezioni,non può!>>
<<Abbiamo l'ora buca..la prego per me è importante..>>
<<Eh va bene,ora si sposti e attenda in corridoio.>>
<<Ma..>> non feci in tempo a parlare che Daniel mi afferrò per il braccio e mi portò in corridoio.
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His eyes ||thomas bocchimpani||
Fanfiction"Sapevo solo una cosa: avrei fatto meglio a distogliere lo sguardo o mi sarei persa. Persa in tutta la loro bellezza. Persa nella dolcezza che sembravano nascondere. Persa in ogni singolo dettaglio. Insomma,avrei fatto meglio a distogliere lo sgu...