Thomas
Finalmente era passata la settimana faticosa,svoltasi fra brevi battibecchi e lunghi silenzi fra me e quella che pensavo fosse la persona adatta a me,della quale,nonostante tutto,ero ancora follemente innamorato.
Avevo indagato un po' sul suo conto
-indagato si fa per dire,la spiavo nei corridoi all'intervallo-,stava sempre con un ragazzo più grande,dai capelli rossi e il sorriso sempre stampato in volto. Ogni volta ridevano e scherzavano,la faceva stare bene..già per questo avrei dovuto essere felice,peccato che vederla ignorarmi o perlomeno far finta di ignorarmi e stare con qualcun'altro all'inizio mi aveva dato molto fastidio,ero arrabbiato..poi avevo capito che lei non era mia,io non avrei potuto essere suo e che le nostre strade sarebbero andate avanti,che le nostre vite anche se si fossero avvicinate di pochi millimetri,sarebbero state dipinte dagli altri in un altro modo,sarebbero state sfumate nei modi sbagliati e gli altri ne avrebbero sciupato i fogli,di certo se non li avessimo già sciupati noi con le nostre lacrime sprecate.Perché non riuscivo a spiegarle cos'era successo?
Forse non l'interessava almeno,ma qui,ragazzi,c'è dietro una lunga storia.
Ero sicuro fosse arrabbiata con me per via di ciò che avevo fatto a Elisa,suppongo anche sua amica,non che lo fosse ancora con me..
Un anno fa circa la conobbi...
Una ragazza timida e carina che amava il Giappone e i manga,le volevo un gran bene,da amici,capiamoci fin dall'inizio,mentre per lei io ero forse qualcosa di più d'un amico,ma di certo non l'avrei mai abbandonata,non per questo.
Io in quell'anno venivo..bullizzato da un gruppo di idioti della mia scuola.
Mi prendevano di mira perché ero uno studente modello,perché preferivo la musica all sport,per i miei capelli e molto altro,ma non sto qui a raccontarvelo.
A volte alternavano le parole ai fatti..e quindi mi picchiavano.
Uno di questi bulli era proprio il migliore amico di Elisa e io,per cercare di proteggerla,le dissi tutto quanto.
Lei gli disse che non voleva più avere a che fare con lui..peccato che lui avesse una cotta per lei.
La odiò come si può odiare una persona che tanto hai amato,ma che ti sei lasciato sfuggire e che ti ha frantumato il cuore.
Quando scoprì che di mezzo ci andavo pure io prima aumentò la dose giornaliera di pugni e calci,poi mi minacciò che avrebbe fatto del male alla mia amica..a meno che io la facessi soffrire tanto quanto lei aveva fatto soffrire il suo ex migliore amico.
Ero stato obbligato a dichiararmi e visto che lei mi amava la quantità di falsità nei momenti in cui stavamo insieme piano piano aumentava..fino a che arrivò il giorno decisivo in cui la dovetti lasciare.
Lei non sapeva che in fondo io non ero messo molto meglio di lei,che mi faceva male vederla gridarmi in lacrime brutte parole.
Da quel giorno i pugni e i calci diminuirono notevolmente.
Gabriele,l'anima crudele in questione,e il suo gruppetto si facevano avanti solo di rado,ma ormai per me faceva lo stesso.
A volte il male psicologico è più forte di quello fisico e se loro erano quasi spariti da quei corridoi di sicuro non lo erano dai miei pensieri.
Avevo perfettamente sbagliato tutto,ce n'erano di soluzioni:denunciarli,dire tutto a Elisa,affrontarli..ma io sono stato solo un vigliacco egoista e ormai non si può più tornare indietro.
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His eyes ||thomas bocchimpani||
Fanfiction"Sapevo solo una cosa: avrei fatto meglio a distogliere lo sguardo o mi sarei persa. Persa in tutta la loro bellezza. Persa nella dolcezza che sembravano nascondere. Persa in ogni singolo dettaglio. Insomma,avrei fatto meglio a distogliere lo sgu...