Urd Geales

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(T/n)=Tuo Nome

Sbuffai guardando i miei capelli riflessi nello specchio, ricadevano con morbide onde sulle mie spalle e sulla mia schiena e non erano raccolti nel solito cucù. Mi ero anche truccata ed ero stata costretta a mettere uno di quei lunghissimi abiti che ti fanno sentire una principessa e dei tacchi, l'unico tipo di scarpe che potessi abbinare al vestito. E per cosa poi? Per essere guardata come se fossi un pezzo di carne da un branco di vampiri, tutti segretamente pronti ad affondare i loro canini nel mio collo. Feci un respiro profondo. Avrei preferito restare a casa a leggere piuttosto che recarmi ad uno stupido ballo, ma essendo la prima ballerina non potevo mancare a queste occasioni e neppure potevo presentarmi con quattro stracci. Almeno questo era quello che mi avevano sempre insegnato. Avevo il ruolo più prestigioso e non potevo certo sfigurare. Certo, anche durante i balletti spesso indossavo abiti sfarzosi ed ero truccata, ma era una situazione completamente diversa. Ballare sulle punte era una cosa, ma un ballo come quello al quale stavo per prendere parte non faceva per niente per me. Mi sentivo semplicemente impacciata e odiavo dover sorridere a tutte quelli che avrebbero gradito un ballo con me. Non ero la sola a partecipare all'evento, tutte le ballerine che avevano una parte nel balletto erano stato invitate, solo che loro sembravano molto più felici. Evidentemente ero l'unica a odiare queste cose. Sospirai, pronta a sfoderare un falso sorriso. La mia unica speranza era che questa cosa finisse il prima possibile.

Il ballo si teneva presso il palazzo dove viveva il progenitore che ci governava. Mi era capitato di vederlo molto spesso a teatro e, a volte, assisteva anche alle prove. Naturalmente a lui tutto era concesso e, per quel poco tempo che ebbi modo di poterlo osservare, avevo notato quanto sembrasse serio e taciturno, ma dava anche sicurezza in un certo qual modo. Per quanto ci si potesse sentire sicuri accanto ad un vampiro.
Il primo viso noto che riconobbi fu quello del direttore d'orchestra, che non esitò ad avvicinarsi a me. "Posso invitarti a ballare?" Sorrisi all'uomo, ultimamente il primo giro di ballo era sempre suo, ma pensavo fosse qualcosa di assolutamente normale, in fin dei conti era un ballo tra la prima ballerina e il direttore d'orchestra. Un ballo di convenienza. "Perché no? In fin..." "Scusate se mi intrometto." Rabbrividiì sentendo quella voce, non sapevo a chi apparteneva. Vidi il direttore ritirare la mano che aveva teso verso di me. Che strano. Pensai. Non aveva mai rinunciato al primo ballo con me. Chi era l'uomo dietro di me? Così, presa dalla curiosità, mi girai. E mi ritrovai stupita a guardare l'uomo, o per meglio dire il vampiro, che stava di fronte a me. Urd Geales. Il secondo progenitore. "Mi concederebbe l'onore di un ballo, signorina?" Fissai per un lungo istante i suoi occhi rossi. "C-certo." Oddio. Ero appena stata invitata a ballare da uno dei vampiri più forti al mondo. Era normale che la cosa mi agitasse, giusto?
Urd allungò il braccio e io, esitante, posai la mia mano nella sua. Un brivido freddo mi attraversò la schiena. Mi accompagnò nel bel mezzo della sala. Fantastico. In mezzo a tutti. Misi la mia mano sulla sua spalla e lui sulla mia vita, l'altra mano ancora nella sua. "È un onore poter ballare con lei, (T/n)." "Dovrei essere io a dirlo." Sussurrai. Un lieve sorriso si formò sulle sue labbra. "Dice questo solo a causa della posizione che occupo. Forse anche a causa della mia natura. Ma non posso certo darle torto, fanno tutti così." E perché stava dicendo queste cose proprio a me? "E lei mi ha invitata solo perché sono la prima ballerina, giusto? Non avrebbe altri motivi per avvicinarsi a me." "Lei crede?" Lo guardai confusa. "Sì." Urd sorrise. "E se io non sapessi che lei è la prima ballerina?" Questa volta fu il mio viso ad essere attraversato da un mezzo sorriso. "Non ha mai perso un balletto e molto spesso segue le prove. Sapeva perfettamente chi ero." Risposi con fare provocante. Gli occhi magnetici del vampiro si fissarono nuovamente nei miei. "Non le posso dare torto, ma crede veramente che io mi sia accorto di lei solo quando per la prima volta ha interpretato Odette nel lago dei cigni?" Sgranai gli occhi. Come faceva a ricordare il primo ruolo che avevo interpretato da prima ballerina? Ero stato quasi un anno fa. Non sapevo se esserne lusingata o preoccupata. "L'ho sorpresa, vero?" Evidentemente il mio viso diceva molto di più rispetto a quello che avrebbe dovuto. "Comunque le posso garantire che stasera chiunque ballerebbe volentieri con lei. Anche se fosse la prima volta che la vedesse. Mi creda." Arrossiì. "Lo devo prendere come un complimento?" "Sei bellissima, (T/n)." Per un attimo il vampiro intrecciò le nostre dita, poi, non appena la musica finì segnando la fine del primo ballo, Urd mi lasciò e se ne andò. Lo guardai mentre spariva nella folla, avrei voluto seguirlo, ma un nuovo pretendente mi si avvicinò e io persi di vista il vampiro. Perché se n'era andato?

Quando la serata finì cercai disperatamente di rivederlo, ma non ci riusciì. Usciì e mi incamminai verso casa. "Cercavi qualcuno, prima?" La stessa voce che qualche ora prima mi aveva chiesto un ballo. "Urd..." "Scusami se sono sparito, ma se avessi ballato una seconda volta qualcuno avrebbe sicuramente pensato qualcosa di strano. E poi eravamo in mezzo a tutti e avrei preferito una conversazione più intima, una cosa che non puoi fare sotto gli occhi di tutti. Non trovi?" "Quello che mi hai detto prima... Lo pensi veramente?" "Dal primo giorno che ti ho vista, (T/n)." "Ed hai aspettato solo ora per dirmelo?" La cosa mi risultava un tantino sospetta. Sospirò. "Hai ragione. Avrei dovuto pensarci prima, ma ero sempre frento. In fin dei conti sono pur sempre un vampiro. La mia poteva essere una semplice infatuazione, mentre tu avresti potuto vedermi come un mostro, ma col passare dei mesi il mio interesse nei tuoi confronti non è diminuito, anzi, non ha fatto che aumentare. Così ho deciso che dovevo agire, fare qualcosa. Quantomeno provarci." Sollevò una mano e mi accarezzò la guancia. Avrei cercato di non sprecare un'occasione simile. "Mi accompagneresti a casa?" Lo sguardo di Urd si illuminò. "Certo." Allora gli sorrisi e avvolsi il mio braccio attorno al suo. Urd mi sorrise. Mi si scaldò il cuore. "Potremmo provare a conoscerci meglio." Sussurrai. "Sì, mi sembra un'ottima idea, (T/n)." Ma io sapevo che non avrei avuto bisogno di tempo. Il mio cuore era già caduto per lui.

15/06/2017

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