Ferid camminava per il corridoio fischiettando tra sé. Aveva bisogno di vedere Crowley per discutere alcune questioni e sperava, per una volta, di non essere disturbato dalle sue amichette. Ancora non capiva cosa potesse trovare in quelle due, ma poco gli importava. Nell'avvicinarsi al suo studio percepì delle voci e sbuffò. Cosa avrebbe dovuto fare per trovare il vampiro solo? Decise che entrare senza chiedere permesso non gli avrebbe causato alcun problema. "Allora Crowley..." Ma nel momento in cui varcò la soglia notò che c'era qualcosa di diverso, o meglio. Qualcuno di diverso. Gli occhi che si girarono incuriositi erano sì rossi, ma non erano quelli di Horn o Chess. Ferid non ricordava di aver mai visto quella vampira che arrossì e tornò a guardare Crowley sentendo lo sguardo indagatore di Ferid su di lei. "Cosa mi stavi tenendo nascosto Crowley, una nuova conquista?" E si sedette sulla sedia accanto alla giovane. "Non ci presenti?" Chiese senza riuscire a staccare gli occhi da quella vampira. "Lei è (T/n), Ferid. E non è una nuova conquista. È mia sorella." Sbottò l'altro vampiro. "Piacere di conoscerti." sussurrò Ferid. (T/n) sorrise al vampiro e fece per dire qualcosa, ma venne bloccata dal fratello. "(T/n), lasciaci soli per favore." "Oh, certo. A presto." E abbandonò l'ufficio, ma a Crowley non piacque per niente lo sguardo di Ferid, era certo che stesse architettando qualcosa, ma non gli avrebbe permesso di fare quello che voleva, non con (T/n).
Ferid iniziò a recarsi più spesso da Crowley, sempre con la scusa di urgenti questioni di cui parlare, ma Crowley non era certo stupido, sapeva a chi puntasse l'altro vampiro, ma sapeva anche che non poteva fare molto per impedire a Ferid di agire come meglio credesse, ma poteva avvertire (T/n) di non dare troppa confidenza a quel sadico.
"Buongiorno (T/n)." La vampira sollevò di colpo lo sguardo dal libro che stava leggendo, comunque non del tutto sorpresa di rivedere il vampiro, non dopo le parole di ammonimento di Crowley. "Lord Bathory." sussurrò senza spostarsi dal divano sul quale si stava dedicando a una delle sue attività preferite. Ferid, senza fare troppi complimenti, si sedette accanto a lei, seppur mantenendo una certa distanza. "Andiamo mia cara, è più di una settimana che ci incontriamo spesso, puoi chiamarmi per nome, non mi dà fastidio." La vampira sospirò. "Perché sei qua?" Ferid rise. "È una settimana che cerco di chiederti una cosa, ma quando ci vediamo sei sempre con Crowley. E, puntualmente, tu sparisci." "Non è vero. È che..." ma si bloccò. "Che cosa?" La punzecchiò Ferid. "Crowley dice che..." Questa volta venne interrotta da Ferid. "Che sono un sadico, maniaco e bla, bla, bla. So perfettamente cosa pensa di me." Vi fu una breve pausa, poi gli occhi di Ferid si puntarono in quelli di (T/n). "Non ti piacerebbe scoprire se si nasconde qualcos'altro dietro questa facciata?"
Quella sera stessa la vampira ebbe modo di constatare che sì, vi era qualcosa di migliore dietro l'immagine del sadico vampiro. Qualcosa che la incuriosì finendo per rubarle un pezzo del suo cuore.
Ferid sistemò sul tavolo i calici col sangue e aspettò con trepidante attesa l'arrivo di (T/n). Era ormai passato un mese dalla prima volta che aveva passato la sua prima serata in compagnia della vampira e alcune cose erano cambiate, ma non si era mai permesso di toccarla, non sapeva perché, ma era come se con lei vi fosse una magia che non volesse spezzare. "Ciao Ferid." "Ehy, bentornata." Si misero coi calici al divano, ma questa volta il vampiro le cinse un braccio attorno alle spalle. La vampira rimase sorpresa, ma non le dispiacque per niente l'idea. "Ti dò fastidio?" Le chiese Ferid con dolcezza. "No." Rispose lei lanciandogli un fugace sguardo, mentre con le dita iniziò a giocherellare con il cristallo. Quasi le sembrò di sentire il suo cuore morto ritornare a battere. Infine si decise a posare il calice sul tavolino e, poco dopo, Ferid seguì il suo esempio. "Sembri pensieroso stasera, va tutto bene?" "Sì." E le accerezzò una guancia con l'indice. "Penso solo che sei troppo bella." E il suo viso si abbassò su quello di lei, unendo le loro labbra in un dolce bacio. Il vampiro capì di non aver rovinato la loro magia sentendo (T/n) che si abbandonava completamente al suo tocco. Quando le loro labbra si lasciarono e Ferid posò la fronte su quella di lei uscirono spontanee le parole "Ti amo, (T/n)." "Ti amo anch'io, Ferid." Sussurrò lei rannicchiandosi al suo petto mentre le braccia del vampiro l'avvolgevano in un caldo abbraccio.
07/02/2019
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