Prima che leggiate questo alquanto strano capitolo vorrei avvisarvi: come ho scritto tra parentesi nel titolo si tratta di una violenza da parte di Ferid, una violenza sessuale. Quindi se qualcuno dovesse essere disturbato o non gradisce leggere queste cose, non lo faccia per favore. Ho pensato di avvisarvi prima di leggere. Detto questo, buona lettura, spero che possiate comunque apprezzare. <3
(T/n) aveva paura. Una paura che non aveva mai provato in vita sua. Sapeva che le sarebbe successo qualcosa. Sopratutto dopo che aveva visto il suo sguardo. Se ci pensava le venivano i brividi. Prese un respiro profondo. Sarebbe morta? Forse non sarebbe stata una fine così tragica in fin dei conti.
Sentì la porta della camera sbattere. Trasalì. "F-ferid..." Il vampiro la prese per il collo spingendola contro la parete. "Con chi stavi parlando prima? Eh?" (T/n) cercò, invano, di spostare la mano di Ferid dal suo collo, faceva fatica a respirare così. "Rispondi?" "N-nessuno..." E si sentì scaraventata a terra. Si rannicchiò contro la parete cercando disperatamente di non piangere, sapeva che così facendo avrebbe solo peggiorato la situazione. E non ne aveva bisogno. "Nessuno? E allora perché sembravi così felice? Ti sei innamorata di lui?" Il vampiro si era abbassato alla sua altezza. "N-no... Lo sai che amo solo te." E questo era vero, ma ultimamente era diventato troppo geloso... E violento. Nessuno poteva parlarle, soprattutto lei non poteva più parlare con nessuno, mentre oggi un vampiro le si era avvicinato. L'aveva incuriosito vedere un'umana trattata diversamente dagli altri, le aveva fatto qualche battuta e lei, più per cortesia che altro, aveva riso. Sapeva che contraddire un vampiro poteva avere delle spiacevolissime conseguenze. Certo, se avesse saputo che Ferid la stava guardando non si sarebbe mai azzardata. Ultimamente era diventato intrattabile.
"Ah sì?" Le prese il mento con una mano. Ferid la guardò severamente. "Dovevi mandarlo via, (T/n), anzi, non dovevi neppure azzardarti a rispondergli..." "Ferid non potevo..." "Stai zitta!" E si alzò, le prese un braccio e la fece alzare con la forza spingendola contro la parete. Gli sfuggì un ringhio prima di impegnare la ragazza in un lungo bacio. Ma lei capì che qualcosa non andava. "Hai detto che mi ami, (T/n)?" La ragazza annuì. "Dimostramelo." Lo guardò confusa, non capendo cosa intendesse il vampiro. "Dimostrami che mi ami." Ripeté, questa volta più aggressivo. La ragazza cercò nuovamente di trattenere le lacrime. "Cosa dovrei fare per..." Si bloccò sentendo la mano del vampiro sollevarle il vestito e accarezzarle la coscia. "Ferid, no. Aspetta..." E spinse una mano contro il suo petto. "Andiamo, (T/n)... So che lo vuoi anche tu..." Le sussurrò. Lei sgranò gli occhi. No, non era quello che voleva. Non così. Non ora. "Ferid..." Questa volta cercò di spostare la mano del vampiro dal suo corpo. Ferid ringhiò. "Stai ferma, puttana." (T/n) si sentì gelare il sangue nelle vene. Deglutì. Il vampiro le strappò il vestito che aveva indosso. La ragazza era troppo scioccata per riuscire a reagire. Che cosa le stava facendo? Come poteva farle una cosa del genere? "Ferid..." Sussurrò. Questa volta non provò a contenere le lacrime. Per tutta risposta il vampiro l'avvolse a sé, baciandola appassionatamente. Nel frattempo le mani del vampiro si spostarono, togliendole il reggiseno. (T/n) era nel panico più totale. Non poteva star succedendo davvero, non a lei. Cercò di coprire il suo corpo con le mani. "Basta, Ferid..." Gli occhi del vampiro si illuminarono. "Non ti preoccupare, piccola mia. So di cosa hai bisogno." E, con lentezza, aveva preso i polsi della ragazza, allontanandoli dal suo corpo, spingendola contro la parete. Il vampiro le sorrise, poi mise le mani sulla sua vita risalendo lentamente sui suoi seni, dove si soffermò accarezzandoglieli. La ragazza nel frattempo non riusciva a smettere di tremare e di piangere. Voleva che la smettesse di toccarla così. Ferid la baciò ancora mentre le dita della sua mano tornarono a scendere lungo la sua pancia, fino a soffermarsi sulle sue mutande. La ragazza si dimenò. "Non farlo... Ti prego..." "Oh, ti piacerà, credimi." E iniziò ad accarezzare la sua intimità. "Non ti piace, puttanella? Vuoi qualcos'altro?" E infilò due dita dentro di lei. La ragazza gemette di dolore e inizio a singhiozzare, pregandolo di fermarsi, ma lui non l'ascoltava e continuava sempre più forte, nonostante sapesse che nessuno l'aveva mai toccata così. Ferid iniziò a schiacciarle il seno con l'altra mano. (T/n) odiava come il suo corpo stesse rispondendo al tocco del vampiro. Finalmente le dita del vampiro lasciarono il suo corpo. Ferid posò la fronte su quella della ragazza. "Devi dimostrarmelo fino in fondo quanto mi ami, (T/n)." E le strappo le mutande. La ragazza si coprì con le mani. "Ferid... Per favore... Non... Questo..." Le accarezzò una guancia. "Shsh, amore. Sarà bellissimo." E la scaraventò sul letto. Lei cercò di tirarsi indietro, ma il vampiro la prese per le cosce, riportandola sotto il suo corpo. "Sei bellissima. Ed ora sarai solo mia." "Ti prego Ferid, ti prego... Non..." Urlò sentendo il vampiro entrare dentro di lei lacerando la sua verginità. Continuò a piangere e singhiozzare mentre il vampiro spingeva con forza dentro di lei. Ancora non riusciva a crederci che le aveva fatto una cosa del genere. Come aveva potuto? Sapeva perfettamente che non aveva mai fatto nulla del genere, lo sapeva. Invece non stava neppure provando a contenersi, a renderle le cose più facili. Pensava solo a soddisfare i suoi di bisogni. (T/n) voleva solo che tutto finisse, che Ferid si staccasse da lei e la lasciasse sola. Ad un tratto Ferid smise di spingere e uscì dal suo corpo. "Amore..." Sussurrò Ferid. "... Ora sei solo mia." (T/n) ritrasse la testa quando il vampiro provò ad accarezzarle una guancia. "P-perché mi hai fatto questo?" "Shsh. Non piangere..." (T/n) si sentiva uno schifo, si sentiva sporca. Come aveva potuto farle una cosa del genere? Come aveva potuto strapparle così una cosa così preziosa? La sua innocenza? Faceva male, non riusciva a togliersi dalla mente le mani di Ferid sul suo corpo e come l'aveva presa, rubandole una cosa che non avrebbe mai più avuto indietro. Ma la cosa che le faceva più male era il pensiero che a farle questo era stato qualcuno che amava e che sosteneva di amarla. Questo non riusciva a sopportarlo. E continuò a singhiozzare tra le braccia di quel mostro.
31/05/2017