Orfanotrofio.

tredici

"che cazzo succede!?" Sbottò lei entrando e chiudendo la porta.

"Lau-ura, posso spieg-garti" balbettò abbassando lo sguardo.

Lei incroció le braccia al petto con aria di sfida. "Sentiamo!"

"Stiamo insieme" disse Benjamin.
Federico lo guardò spalancando gli occhi e arrossendo.

"Ragazzi" sospirò lei. "A me non importa del vostro orientamento sessuale, solo quello che fate" disse lei alludendo a tutto ciò che aveva visto.

Federico abbassò la testa arrossendo.

"Ci cambierai di stanza?"

Gli chiese.

"Devo, ragazzi. Mi dispiace."

"Laura per favore." La supplicò Benjamin. "Noi, oddio. Non l'ho mai detto nenanche a Federico perché non sapevo se era lui o meno ma adesso sono sicuro. L'ho visto quando avevo undici anni ad un parco con la sua maestra. Era così bello e così piccolo! Aveva un ciuffo biondo che gli ricadeva sugli occhi ed era adorabile. Me ne sono innamorato fin da subito e quando ho scoperto che potevamo stare in camera insieme ero felicissimo. Poi ho scoperto che a lui piacevo e allora ci siamo messi insieme. Laura, ho pensato a lui giorno e notte da quando l'ho visto per la prima volta, lasciami qui. Sono stato troppo tempo separato da lui. Resterà il nostro segreto, perfavore"

Federico era immobile, impietrito.

Era lui.

Quel Bambino.

Quegli occhi.

Benjamin.

"Va bene" sospirò la donna ma per Federico era lontana anni luce. "Sarà il nostro segreto, ma cercate di contenervi perfavore" disse sorridendo leggermente.

Uscì dalla porta e Federico sussultò.

"È vero" disse poi. "Non tutto quello che hai detto"

Benjamin lo guardò, consapevole che aveva capito chi fosse ma era felice: si ricordava di lui.

"Sei tu quel bambino di qui mi ero innamorato" disse senza rendersi conto.

Si portò una mano alla bocca scoprendo il danno, ormai fatto.

Benjamin lo guardava ma dentro i suoi occhi c'èra una strana luce.