storia di nada

3°capitolo

Arrivati in italia, nella nostra casa ero felicissima perché finalmente i miei sogni si stavano avverando uno dietro l'altro, papà aveva iscritto me alle elementari e mio fratello alle medie.. mi piaceva tutto questo, la scuola dove per prima cosa ci insegnavano la lingua poi i giochi, le gite, le maestre simpatiche, il ritorno a casa e aspettare il rientro di papà da lavoro per aiutarmi nei compiti e per giocare e scherzare e ridere tutti assieme. L'Italia mi piaceva tanto, mi piacevano i weekend e le uscite che facevamo ai laghi e nelle città grandi tutto questo mi emozionava..avevo passato 2 bei anni insieme alla mia famiglia ad un tratto arrivò il mio primo anno alle medie e qui che succede quel che non mi aspettavo..
Mia mamma fin da piccola aveva investito tanto su di me, voleva vedermi realizzata nella vita, voleva che sua figlia Nada sia una dottoressa una persona colta come i miei zii, mia mamma era un insegnate universitaria e voleva da piccola fare la dottoressa ma non le era stato permesso per scelta del nonno..e quindi la dottoressa dovevo essere io e per mia mamma io dovevo seguire il percorso della famiglia ed entrare nella scuola privata a Rabat (Marocco) come ha fatto lei e miei zii..ancora una volta lontana non solo da papà ma da mia mamma e da mio fratello Samir,era una tristezza che non sopportavo ma quel che m'incoraggiava era che sarei stata l'orgoglio della mia famiglia un giorno.
Passa l'estate con la mia famiglia al mare a Rimini poi ripartii per il Marocco a rinchiudermi in quella scuola per diventare ciò che aveva deciso il destino per me..avevo una camera con altre 2 ragazze che mi ricordo finora perché erano simpatiche e tranquille come me, non mi abituai subito alle nuove condizioni,alla vita nuova lontana dai miei ma piano piano tutto diventò normale..col passar dei mesi, il primo anno, il secondo ed io andavo a trovare i miei in Italia solo durante le vacanze estive, e arriva il terzo anno che l'avevo passato alla grande e venni promossa col 95% ,mi piaceva tanto studiare e poi in quell' alloggio non avevi tempo per altre cose perciò l'unico mio rifugio diventò proprio lo studiare...

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