7°capitolo

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Oooh mio Dio cosa mi sta succedendo, i battiti del mio cuore susseguono uno dietro l'altro, ho le gambe che tremano, le mie mani sudano, il mio cervello si è fermato, ya Allah cosa mi sta succedendo.. sto svenendo..la sua voce mi riportó sulla terra:

- "va tutto bene signorina " (mentre mi stava afferrando dalla schiena per non farmi cadere) .

Quelle braccia che appena mi hanno toccata ho percepito un brivido in tutto il mio corpo e risposi:

- " Non so forse mi sono persa, forse è per il caldo,forse ho perso l'orientamento della mia vita.."

- Lui perplesso "vuoi che chiami un'ambulanza? Sdraiati che ti controllo la pressione sono un infermiere.."

E intanto nella mia testa dicevo:

"Oh mio Dio, fa che non mi tocchi più!!"

Allontanandomi da lui gli dissi:

- "No, no, sto bene, sono nuova in città e direi di essermi persa, per caso sapresti solo indicarmi dove posso trovare la via ****** "

E lui, gentilmente con quei occhi neri profondi, che mi guardano dritta negli occhi mi rispose:

- " Ti accompagno io signorina, non ti lascio andare in queste condizioni, poi si sente che non sei da queste parti e difficilmente troverai la tua destinazione"

(non avevo un perfetto italiano, scarseggiavo) continuando il suo discorso: - - - "parli arabo perché mi sembri araba"

- "Sì sono del Marocco.." Così il resto del discorso proseguì in arabo, lui che mi parlava egiziano ed io che cercavo di fare un mix tra dialetto marocchino e quello egiziano,purché mi capisse d'altronde si sa che il dialetto marocchino è molto difficile da capire.

Mentre mi accompagnava a casa inizió a presentarsi "Mi chiamo Ahmed, ho 27 anni sono in Italia da 8 anni e faccio l infermiere".

- "Piacere Ahmed, io sono Nada, 19 anni, vorrei diventare (silenzio da parte mia per un po) Dottoressa .."

- "Masha Allah è una bellissima cosa, vedere giovani musulmani come te desiderare di diventare qualcosa di grande in questo paese, ma abiti da tanto in Italia?"

- "Lo so che ti riferisci al mio italiano, ma io ho studiato solo 2 anni alla scuola elementare, il resto dei miei studi lo fatto in Marocco seguendo il percorso che aveva fatto la mia famiglia"

- "Tranquilla, vedrai che andando all'università imparerai molto in fretta"

Non volevo dirgli che sarei andata via di nuovo dall'Italia e che avrei continuato miei studi in Francia come aveva fatto la mia famiglia, non volevo rovinare così quella conoscenza appena nata..era la prima volta che parlavo ad un ragazzo e mi son sentita così aperta con lui da dovergli dire tutto e raccontargli tutto nei minimi dettagli.

Mi son sentita al mio agio con quel ragazzo conosciuto pochi minuti fa, non volevo smettere di parlare con lui, volevo che quella strada non finisse più, ma ormai giravamo lunghe delle vie che già conoscevo e sapevo che si trattava di qualche minuto per separarmi da quel ragazzo a cui volevo raccontare ogni dettaglio di me e al quale volevo sentire quella voce che mi faceva sprofondare.

Arrivati a casa, a malincuore lo salutai e mi disse "ci vediamo in giro signorina, anch'io abito da questi parti.."

Non è poi così lontano da me, ma purtroppo sono io che mi allontanerò tra un mese e mezzo..

Mentre stava andando, rimasi a fissarlo e una sensazione nuova cominció ad assalirmi: non so se definirla trsitezza, malinconia non riuscivo a dare un nome a quella sensazione..

Entrai a casa, faccio la doccia, colazione e uscii con Samir e Layla a fare shopping.

storia di nadaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora