Capitolo 4 - I due Re

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Solo chi è degno di fiducia
Sa conservare un segreto;
Fuori del cuore del migliore degli uomini,
Nessun segreto è al sicuro.


La luce filtrò dalle leggere tende bianche che nascondevano la porta sul balcone. Yuuri si passò una mano sugli occhi, prima di decidersi ad alzarsi. Ripensò alla notte precedente, a come si fosse lasciato andare alle emozioni. Si maledì mentalmente, non avrebbe dovuto aprirsi in quel modo.
Ma poi ripensò a Victor, a come lo aveva trattato. Era stato gentile, non lo aveva forzato a fare nulla che non volesse, lo aveva aiutato quando era svenuto, gli era stato accanto quando aveva ricordato la morte della sua famiglia. C'era stato per lui. Gli sembrava così atipico, per un Re, comportarsi in quel modo. Ma gliene era incredibilmente grato. Non aveva sbagliato a fidarsi di lui. Volle credere che dietro quella corazza di Re integerrimo ci fosse quel ragazzo dolce che aveva intravisto quella sera.
Stava per uscire dalla camera quando vide sul tavolino basso un nuovo vassoio, carico di frutti, di dolci e prelibatezze del deserto e dell'oasi, insieme a una caraffa di tè verde e dei fiori freschi. Si avvicinò, incerto. Una pergamena srotolata era posata vicino al vassoio. La prese e la lesse.

'Spero che ti piaccia. Sono andato ad assolvere ai miei doveri di Re, altrimenti chi manda avanti questa città?! Quando hai finito puoi raggiungere Phichit, ha qualcosa da dirti.
E non ascoltare troppo quel brontolone di Yurio!
V.'

Yuuri sorrise alla grafia elegante e allungata di Victor e alle parole del Re. Avrebbe voluto che fosse lì con lui.

Finito di mangiare, Yuuri uscì dall'ala del Palazzo riservata al sovrano. Prima di cercare Phichit andò dritto alle vasche riservate agli schiavi, per un bagno rigenerante. Dopo essersi profumato e rivestito, si mise in cerca dell'amico. Lo trovò, dopo un po' di giri andati a vuoto, nella stanza adibita a studio che usavano Kenjiro e Yuri. Era seduto ad un tavolo, e stava facendo rimbalzare lo sguardo da una pergamena con su scritto un lungo elenco a un gruppetto di piccole pietre posate sopra la superficie di legno.
"Tutto bene?", chiese Yuuri, non sapendo cosa stesse tormentando l'amico. Phichit fece un salto per lo spavento.
"Per tutti i beduini del deserto, Yuuri!", esclamò, "Cosa ci fai qui?", chiese, interdetto.
"Anch'io sto bene, Phichit, grazie per avermelo chiesto!", replicò ironicamente Yuuri, e Phichit gli rivolse un'occhiataccia. "Mi ha mandato Victor", spiegò Yuuri, "Mi ha detto che devi dirmi qualcosa". Phichit si grattò la nuca, prima di illuminarsi.
"Giusto! Yuuri, non vivrai più nell'harem", esclamò il ragazzo, con un mega sorriso. Yuuri gli rivolse un'occhiata interrogativa.
"In che senso? Mi butta fuori?", chiese stupidamente.
"Ma no! Cosa hai capito? Il Re mi ha ordinato di prepararti una stanza per te. Esclusivamente tua, capisci? Potrai startene in pace nella tua camera da sceicco senza dover sentire quella marmaglia di schiavi che russano come cammelli. Avrai un letto enorme tutto per te, con comodi cuscini e seta ovunque!", aggiunse Phichit, e Yuuri lo guardò basito. Perché mai Victor aveva dato un ordine simile? C'erano altri schiavi che avevano appartamenti e stanze singole? Era quasi sicuro di no. Persino Yuri e Kenjiro dormivano nell'harem, ed erano a Palazzo da molto più tempo di lui. Come mai lui no? Cos'era cambiato dalla sera precedente? Decise di tenersi per sé quelle domande e seguire Phichit per i corridoi del Palazzo dorato.
"Eccoci!", erano in una stanza a metà strada tra l'harem e gli appartamenti privati del Re. Yuuri sospettò che quella fosse una scelta tattica di Victor, ma si astenne dal fare commenti. Era una camera bellissima. Era ricca come il resto della reggia, ma incredibilmente semplice in confronto alle altre stanze. La testiera del letto era scolpita e il legno si arricciava a formare piante e fiori, e le lenzuola erano di seta color sabbia. Sul pavimento vi erano due tappeti, dai complicati disegni geometrici, e non distante dal letto un tavolino basso. Sul muro opposto c'era una finestra grande, che dava sui giardini. Una tenda nascondeva un piccolo bagno, al cui centro troneggiava una vasca ampia, in cui ci sarebbero potute entrare tranquillamente due persone. Il pavimento del bagno era decorato con un mosaico che ritraeva un eroe che sconfiggeva un leone. Yuuri era senza parole.
"Bello, eh?", affermò Phichit, "Devi essere stato parecchio bravo questa notte", aggiunse, corrugando le sopracciglia. Yuuri sospirò. Capì che era il modo di Phichit di chiedergli come mai Victor all'improvviso avesse deciso di offrirgli una camera privata. E probabilmente era preoccupato per lui.
"Non ho idea del perché mi abbia dato questa camera, Phi. E no, non sono proprio stato a letto con lui, stanotte", ammise, prima di rendersi conto che era suonato come malinconico e non esattamente entusiasta. Phichit lo guardò scettico. "Cioè, credo che abbia dormito con me, ma non abbiamo fatto nulla", aggiunse Yuuri, cercando di suonare convincente. Era la verità, diamine!
"E allora perché sembri così dispiaciuto?", ridacchiò l'amico. Yuuri si colorò di porpora sulle guance.
"Per la barba del beduino Adid! Avresti voluto! Ti piace? Ti stai innamorando del Re?", esclamò Phichit, quasi gridando, e Yuuri se possibile divenne bordeaux, affrettandosi a tappare la bocca dell'altro con una mano, anche se erano soli.
"Non dire scemenze! Non mi piace Victor. Mi pare sia una persona per bene, però", aggiunse, cercando di deviare il discorso su terreni più sicuri.
"Siamo passati al tu, adesso? A quando le nozze?", scherzò Phichit, e Yuuri gli tirò un pugno sulla spalla.
"Comunque, perché stavi giocando con quelle pietre?", chiese Yuuri, cambiando velocemente argomento e prendendo Phichit in contropiede.
"Sono i segnaposti per la cena di stasera", sbuffò. Quando vide che Yuuri non capiva, gli spiegò.
"Yuri e Kenjiro mi hanno incaricato di disporre gli ospiti, perché stasera ci sarà una cena importante. Victor", si fermò un attimo calcando il nome e alzando e abbassando le sopracciglia, "Deve incontrare un Re di una città amica per discutere di affari, che pare rimarrà per qualche giorno. Ovviamente saranno presenti molti ospiti, praticamente l'intera corte dell'altro Re. E io non so da che parte iniziare!", Phichit si mise le mani nei capelli con fare drammatico e Yuuri scoppiò a ridere. Phichit era davvero fantastico.
"Forza, sono sicuro che riuscirai a non fare sedere vicine due persone che si odiano. Altrimenti ti converrà scappare", sospirò, con l'aria di chi la sa lunga.
"Chissà cosa mi farebbe il Re!", aggiunse Phichit.
"Ti conviene andare a lavorare, Phi", suggerì Yuuri, prima di spingere l'amico fuori dalla porta.
Poi, con un sorriso, Yuuri si avvicinò alla finestra. Quando vide Victor e il suo seguito passeggiare in giardino a fianco ad un'altra figura vestita in modo altrettanto vistoso, si decise a scendere.

"Chi è l'altro Re, Yurio?", chiese Yuuri, aiutando il responsabile degli schiavi a tagliare i fiori morti da alcune piante. Si trovavano nei giardini reali, e non troppo lontani da dove Victor stava chiacchierando con un ragazzo vestito altrettanto elegantemente. Era l'ospite del Re.
"Non. Chiamarmi. Yurio.", ringhiò il biondo, e Yuuri sorrise.
"Sono pronto a scommettere che Victor lo faccia, dunque posso farlo anch'io", replicò.
"In base a cosa decidi che quello che fa Victor puoi farlo anche tu?", chiese il biondo, guardando incredulo il moro.
"Non hai risposto alla mia domanda", ribatté Yuuri, come se il biondo non avesse parlato. Yurio sbuffò, prima di lanciare uno sguardo ai Re, che erano intenti a parlare. Yuuri non si lasciò sfuggire l'occhiata che il biondo riservò allo straniero, decisamente più lunga di quanto l'etichetta consentisse. Si schiarì la voce e Yurio si riscosse, l'espressione persa di prima rimpiazzata dalla solita faccia scocciata.
"È il Re di Almaty, una città alleata. Si chiama Altin di cognome, ma ancora nessuno sa il suo nome", snocciolò, mantenendo un tono distaccato fino all'ultima frase. Un appena percettibile tremolio nella voce indusse Yuuri a credere non fosse la completa verità. Decise di far finta di niente: Yurio avrà avuto un valido motivo per mentirgli.
"Cosa intendi con nessuno sa ancora il suo nome?", chiese, stupito.
"Vieni davvero da un altro pianeta allora?", ironizzò il biondo, alzando gli occhi al cielo, e continuando a tagliare fiori, "In queste terre, quando nasce un erede al trono, i genitori sono gli unici a conoscerne il nome. Gira voce che tanto tempo fa uno spirito maligno, Djinn, comparso in una nuvola di sabbia, abbia scagliato un maleficio ad un principe, proprio perché ne conosceva il nome", spiegò il ragazzino. "Da allora tutti i regnanti non permettono che si sappia il nome dei loro figli, finché non siano saliti al trono e siano al sicuro. Alcuni principi ancora minorenni preferiscono tenerlo nascosto anche se sono già ascesi al trono, finché non abbiano compiuto i vent'anni che segnano l'inizio della maggiore età, per scongiurare qualsiasi maleficio. Tra questi c'è Ot- Re Altin", spiegò il biondo. Yuuri annuì, con un cipiglio pensieroso in volto. "Sono tutte stronzate, comunque. Victor se ne è infischiato subito, e non appena è salito al trono ha dichiarato subito il suo nome, anche se aveva solo sedici anni", disse, con voce carica di orgoglio.
Yuuri non poté fare a meno di chiedere: "Quindi se Altin dicesse il suo nome prima della maggiore età...?".
"Non lo dirà!", esclamò Yuri, e Yuuri spalancò gli occhi per l'improvvisa reazione del biondo. Un paio di schiavi che stavano togliendo delle erbacce a qualche metro da loro si voltarono.
Yurio regolarizzò il respiro, prima di ripetere, con calma: "A meno che non abbia una ragione valida per farlo, Altin non lo dirà pubblicamente prima della maggiore età. E va bene così". E, detto ciò, si allontanò con una cesta piena di fiori secchi sul capo, lasciando Yuuri interdetto.
Se solo fosse stato un po' più attento, avrebbe notato come il ragazzino fosse rabbrividito quando, passando vicino ai due sovrani, il Re di Almaty gli aveva rivolto uno sguardo fugace, riservandogli un veloce occhiolino.






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Note autrice

SORPRESA! Okay, vi avevo avvertito quindi non è proprio una vera sorpresa, coooomunque. Voglio ringraziarvi per tutte le visualizzazioni e i commenti e le stelline che state dando alla storia, davvero siete dei tesori😍😍
Questo è un capitolo un po' di passaggio. Ho adorato scrivere degli OtaYuri. Non è un segreto quanto li adori 😍 e quindi avranno un ruolo non indifferente nella storia.

Maryjinny

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