Capitolo 5 - La danza

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Appena lo vedo, il mio desiderio traspare,
Tanto l'amore, a chi mi critica,
S'occupa di additare il segreto tormentoso
Chiuso con cura entro i miei fianchi.


A Yuuri sudavano le mani. Si trovava insieme ad altri cinque ballerini e sei ballerine dietro una spessa tenda rossa, in attesa del segnale di Phichit. Non appena l'amico avesse suonato il gong, sarebbero entrati nella grande sala dalle colonne imponenti, quella che Victor usava per le cene con ospiti importanti: era il quinto giorno di permanenza a Palazzo per Re Altin.
Il sovrano era stato molto occupato con le faccende di Stato, e non si era fatto molto vedere. Tuttavia, ogni tanto, qualche sera, Yurio lo chiamava perché andasse dal Re. Non facevano altro che dormire, e Yuuri ormai ci si stava abituando. Il moro arrivava in genere prima del Re, che lavorava ancora dopo cena, e si coricava a letto. Si addormentava, e a volte aveva l'impressione di sentire due braccia circondarlo da dietro, nel sonno. Quando si svegliava al mattino, il letto era sempre vuoto.
Yuuri non aveva idea del perché il Re lo volesse con lui. Forse aveva solo bisogno di qualcuno che lo tenesse al caldo in quelle notti fredde tipiche del deserto... E comunque non aveva intenzione di chiedere nulla al Re al riguardo. Ad ogni modo, Yuuri sentiva emozioni fin troppo contrastanti.

Quella sera il pasto era allietato da mangiafuoco e musicisti, in quanto la tradizione voleva che non si parlasse mai di politica mangiando. Ma non bisognava sottovalutare quel momento: il pranzo con un comandante o un Re alleato era fondamentale per consolidare l'amicizia, intesa come comunione di intenti, tra i due regnanti.
L'attrazione principale sarebbero stati loro, ovviamente. I danzatori del ventre.
Il costume tipico, esageratamente carico di gioielli, gli stava iniziando a pesare. Yuuri iniziò a sentire il panico crescere. E se non si fosse ricordato i passi? E se non fosse stato sensuale? E se fosse sembrato un maiale zoppo? Era da almeno un mese che non danzava davanti a qualcuno, e ora avrebbe dovuto farlo davanti a non una, bensì due corti, davanti a due Re.
"Finiscila di sudare così, o infradicerai anche il mio costume, che, per inciso, è mille volte più bello del tuo".
Yuuri si voltò di scatto verso Yurio, stranito. "Che ci fai qui? Non avresti dovuto-"
"Ordini del Re", lo interruppe con un gesto della mano, come se avesse voluto scacciare una mosca molesta.
"Non avevo idea che sapessi danzare", replicò il moro, osservando il vestito del più piccolo. Era davvero stupendo. Un velo azzurro gli copriva il capo, fermato in fronte da due catenelle d'argento. Due pendenti decorati con degli smeraldi tintinnavano alle sue orecchie. Indossava lo spesso collier tradizionale in argento, e alcune collane gli ricadevano sul petto, esattamente come a Yuuri. La pancia piatta era nuda, e le gambe slanciate erano coperte solo da alcuni veli chiari, fermati in vita da cinque catenelle d'argento lavorate a mano, in cui erano incastonati degli zaffiri. I piedi erano nudi e portava un paio di cavigliere munite di campanelli, che tintinnavano a ogni passo.
"Ammiri il panorama?", chiese Yuri, per nulla imbarazzato, "Non guardare troppo, che poi mi sciupi".
Yuuri gli rifilò un'occhiataccia. Prima di potergli rispondere, il suono del gong gli ricordò il loro numero.
"Tira fuori l'eros, maialetto", Yurio gli diede un pugno sulla spalla ed entrò, seguito dagli altri.
La sala era enorme. Gli ospiti erano seduti sui cuscini, e stavano finendo di mangiare, serviti da altri schiavi che offrivano loro ogni ben di dio. I due Re erano seduti su dei piccoli sedili su una pedana rialzata da cui si aveva una visuale completa della sala, con un tavolino carico di leccornie in mezzo a loro. Erano in veste non ufficiale e indossavano entrambi delle ampie tuniche di lino bianco che arrivavano fino alle caviglie, strette in vita da una cintura rossa da cui spuntavano dei pugnali ricurvi - non particolarmente utili in quel frangente, pensò Yuuri -, lasciando una porzione di petto in vista. Entrambi portavano il turbante.
I ballerini si raccolsero al centro della sala, intorno a una piccola fontana dorata a forma di pesce, in modo che tutti potessero vederli.
Yuuri si sentì morire quando incrociò lo sguardo di Victor. Gli era mancato. Come era possibile? Vivevano nello stesso Palazzo e si incrociavano spesso. E non era passato molto tempo dalla loro ultima chiacchierata e, soprattutto, avevano dormito insieme un paio di notti. Non poté formulare altri pensieri perché la musica iniziò e Yuuri si lasciò trasportare dal vortice della danza.

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