Lui ed Aaron avrebbero dovuto aspettare Alex in camera loro ma Blake non ce la faceva più a vedere il biondo in quello stato;voleva sapere cosa gli era successo ed aiutarlo,almeno per quanto gli era possibile.
Lo prese per mano,ignorando le sue proteste,e lo condusse fin sopra al tetto dell'Accademia.
Da lì sopra si godeva di una vista spettacolare,non solo del giardino ma anche di una piccola porzione di città all'orizzonte,ma non era quello il motivo per il quale aveva portato Aaron lassù; quello era l'unico luogo in cui non andava mai nessuno e dunque potevano parlare senza essere disturbati.
Gli prese le mani fredde e pallide stringendole nelle sue calde e lo guardò dritto negli occhi.<<piccolo,che ti succede?>>gli chiese consapevole di essere apparso un po' troppo preoccupato,c'era da aggiungere poi che era da moltissimo tempo che non lo chiamava in quel modo. Si sentì stringere il cuore da un forte senso di nostalgia e tristezza ma cercò di scacciarli meglio che poteva,in quel momento doveva pensare solo a scoprire cosa rendeva triste il suo amore.
Il biondino lo guardò a sua volta,visibilmente sorpreso,e poi sospirò.«niente di che Mikael...sto bene»
«Aaron,non è vero che stai bene...ti conosco»
Il ragazzo si morse il labbro e scosse leggermente la testa.«forse un tempo,le persone cambiano sai?»
«Non mi importa,io voglio solo sapere cos'hai»insistette lui.
«Non ti arrendi eh?»Aaron sospirò di nuovo mentre,a quelle parole,un leggero sorriso increspò le labbra dell'altro.«bè,se proprio ci tieni a saperlo penso di avere una qualche maledizione addosso»disse ridacchiando.
Blake si accigliò per poi inarcare un sopracciglio.«che vuoi dire?»gli lasciò le mani per poi prendergli il volto tra le mani,accarezzandogli delicatamente le guance pallide e leggermente arrossate per il freddo.
Lo sentì chiaramente trattenere il respiro per qualche secondo.«non sono mai fortunato in amore..»sussurrò,gli occhi azzurro cielo però scintillavano fissi nei suoi color cioccolato.
A quelle parole gli si strinse il cuore e lo abbracciò stretto,voleva riprenderselo...dio se lo voleva! Era consapevole, però,che non aveva alcun diritto di farlo.
Aaron alzò il viso e piantò lo sguardo nel suo,quasi lo stesse pregando di fare qualcosa. Qualcosa che lui non aveva il coraggio di fare.
Avvicinò il volto al suo,sempre di più,con l'intenzione di azzerare totalmente la distanza tra le loro labbra,tra le loro anime,e colmare quel vuoto che sentiva montargli dentro e che sapeva attanagliasse anche l'altro.
Aaron strinse la stoffa della maglia sul suo petto e trattenne il respiro,come se non aspettasse altro che un suo bacio,ma poi ritrasse di poco indietro il volto,il respiro leggermente spezzato.<<Mikael...no>>disse tremando e staccandosi totalmente da lui.
Lo guardò e si morse il labbro«scusami..»disse ma l'altro stava già correndo via.
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Alex stava passeggiando per il giardino,perso nei più oscuri meandri dei suoi pensieri,quando improvvisamente fu colto da una strana sensazione;un rumore sordo gli rimbombò nelle orecchie e tutto intorno a lui calò il silenzio mentre il cielo si oscurava.
«Ma che diavolo...?»mormorò tra sé e sé mentre guardava il cielo con un misto di paura e sorpresa,pensando di ritrovarsi in una scena di uno di quei film apocalittici.
Provò a muovere qualche passo ma anche solo quei semplici movimenti gli costarono una fatica enorme,era come se stesse camminando all'interno di una sostanza incredibilmente densa e appiccicosa che rallentava il suo avanzare.
Si guardò attorno e vide tutti gli altri studenti dell'Accademia;c'era chi leggeva,chi suonava,chi chiacchierava ma tutti erano diventati immobili come statue di freddo marmo.
Dal bosco,ai confini della struttura,si sentivano provenire ringhi sinistri ed inquientanti di belve affamate e ad Alex corse un brivido lungo la schiena.
Mille ombre saettarono fuori dal bosco verso di lui e si sentì quasi morire dallo spavento quando,di fronte a lui,quelle ombre presero consistenza diventando umane,o quasi dato che avevano le unghie tramutate in lunghi artigli neri,duri come la pietra, e occhi scarlatti che scintillavano maligni.
Indietreggiò d'istinto ma si ritrovò a sbattere la schiena su un petto marmoreo,seppe riconoscere all'istante a chi appartenesse quel petto e il cuore gli balzò in gola accelerando i suoi battiti.
Alex si voltò e vide Noah,i suoi occhi fiammeggianti come solo una volta glieli aveva visti,affiancato dallo stesso ragazzo dai capelli rossi che aveva visto insieme a lui nella loro camera qualche ora prima.
Tremò quando si rese conto che,per la prima volta,aveva paura di lui,dello stesso ragazzo di cui si era innamorato,e di quello che sarebbe potuto succedere.
Poi,prima che potesse anche solo rendersene conto,esplose il caos più totale:vide Aaron e Blake volare giù dal tetto dell'Accademia,letteralmente,sulla schiena del primo spiccavano un paio di candide ali bianche piumate mentre quelle del secondo erano identiche se non per il fatto che erano nere come la notte e striate da venature dorate,e iniziare a combattere contro quelle creature.
Combattevano con agilità e forza,tanto che la potenza dei loro colpi scuoteva la terra facendola tremare violentemente,il fuoco rosso e violento si alternava a quello nero e distruttivo.
Alex era rimasto lì,imbambolato a labbra schiuse,senza parole,confuso come mai lo era stato.
Noah era ancora di fronte a lui,lo guardava con quei suoi occhi di brace mentre attorno a loro demoni ed angeli combattevano.
«Chi sei tu?»gli chiese,sentendosi tradito.
«Noah Black»si avvicinò a lui e gli sussurrò all'orecchio.«figlio degli Inferi»dopodiché lo baciò,un bacio che sapeva di addio,e schiuse le labbra facendo colare nella sua bocca un liquido che lo lasciò stordito.
«Figlio degli Inferi...?»riuscì a mormorare prima di perdere del tutto la cognizione dello spazio e del tempo e di ritrovarsi a chiudere gli occhi,cadendo al suolo come una foglia in autunno.
Due braccia forti lo sorressero,fu l'ultima cosa che riuscì a percepire prima di perdere i sensi e cadere nell'oblio dell'incoscienza.
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Nephilim-Black Blood {SOSPESA}
ParanormalAlexander Grayson è un ragazzo di 18 anni che non può vivere senza la musica ed è etero convinto. È stato cresciuto da sua zia, i suoi genitori non li ha mai conosciuti... La sua vita verrà sconvolta dall'arrivo, nell'Accademia in cui studia, di un...