Capitolo 24

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Noah portò Alex giù negli Inferi.

Tutti li guardavano mentre camminava con il ragazzo privo di sensi tra le braccia verso le sue stanze;chi con evidente soddisfazione,chi con stupore,chi incuriosito o disgustato.

Lui li ignorava procedendo dritto per la sua strada.

Una volta giunto davanti alla porta della sua stanza,la aprì e camminò fino a che non arrivò ad adagiare Alex sul suo letto coperto da lenzuola cremisi,facendogli posare il capo su morbidi cuscini neri vellutati.

Lo guardò per un'istante e si morse il labbro per poi uscire dalla stanza;se fosse rimasto un secondo di più a contemplarlo non sarebbe riuscito a trattenersi dal baciarlo e portarlo via da quel luogo di tortura e dolore in cui tutti sembravano bestie affamate e alla costante​ ricerca di sangue, umano o angelico che fosse,anche se quello angelico era preferito.

Chiuse la porta a chiave,in modo da assicurarsi che nessuno sarebbe entrato o uscito in sua assenza,e si incamminò verso la sala del trono dove era sicuro di trovare suo padre.

Attraversati numerosi corridoi giunse davanti ad una porta nera come l'ossidiana,enorme ed imponente,la aprì e ne varcò la soglia.

Avanzò fino a giungere di fronte all'imponente trono che spiccava nella stanza sul quale,lo sguardo gelido e penetrante,c'era Lucifero.

«Padre,è qui..»disse puntando senza alcun timore lo sguardo in quello del demone.

Noah lo vide sorridere,il suo sorriso era perfetto...o meglio,perfettamente inquietante e disgustoso,vomitevole.

«Bene,ora voglio che gli spieghi tutto e lo addestri»il suo sorriso si ampliò,per la gioia di Noah,e gli occhi scintillarono maligni.«a modo nostro»concluse passandosi la lingua sulle labbra,probabilmente pregustando già la sua tanto agognata vittoria.

Il ragazzo sospirò mentalmente ed annuì«come ordinate,padre..»lo guardò un'ultima volta e poi si diresse a grandi passi fuori dalla sala del trono.

Tornato nella sua stanza,si sdraiò accanto ad Alex e lo strinse a sè dato che probabilmente sarebbe stata l'ultima e l'unica occasione in cui avrebbe potuto farlo.

Guardò il ragazzo che teneva tra le braccia;il suo viso era così bello e sereno mentre dormiva. Gli tolse piano una ciocca di capelli dalla fronte cercando di non sentirsi in colpa per ciò che gli stava facendo.

Sentì i passi di qualcuno che si stava avvicinando a loro con calma e d'istinto strinse a sé il corpo magro e caldo di Alex, anche se sapeva bene che quei passi appartenevano a Kael.

Il rosso li guardò lasciandosi sfuggire un sospiro dalle labbra belle e carnose.«sei ancora in tempo Noah,lascia che se lo riprendano..»

«Lo sai che non posso farlo Kael..»mormorò senza distogliere lo sguardo dal viso del moro.

Lo sentì sbuffare e trattenere una risata.«Noah, porca puttana! Tu non sei tuo padre,non è tua questa maledetta guerra così come non è mia o di quel ragazzo!»esclamò indicando Alex con il mento.

Noah si girò a guardarlo,allentando di poco la presa sul corpo di Alex.«su questo ti sbagli,è la mia guerra,è la guerra di tutti i demoni che sono stati cacciati dal paradiso! Io come mio padre...voglio vendetta»concluse guardandolo negli occhi.

Kael alzò gli occhi al cielo per poi tornare a guardare il testardo cugino.«anche a questo prezzo...»sospirò.«va bene,sai cosa? Fa' un po' come vuoi però dopo non venire a disperarti da me perché ti prendo a calci in culo...e non solo...»la sua voce era dura e fredda.

«Perché cazzo ti sta tanto a cuore quello che faccio con questo ragazzo?!»

«Non mi sta a cuore,non può fregarmene di meno,solo....»sospirò.«non voglio che tu faccia lo stesso errore che ho fatto io»

«Ossia?»chiese Noah inarcando un sopracciglio.

«Non lasciare che altri decidano ciò che è meglio per te e soprattutto, chi è meglio per te»detto ciò gli diede le spalle ed uscì dalla sua stanza.

Ed ecco il perché odiava Kael: aveva la straordinaria abilità di far aumentare in modo esponenziale tutti i suoi dubbi e le sue debolezze!

Lui non voleva in alcun modo essere debole ma si rendeva conto che,dal momento in cui aveva deciso di baciare Alex, in quel maledetto istante, lo era diventato..

Guardò il moro che ancora teneva tra le braccia e gli accarezzò la guancia dalla pelle leggermente abbronzata,non avrebbe dovuto far entrare nessuno nella sua vita,in particolar modo lui...ma come avrebbe potuto sapere che era lui la loro preda? Come avrebbe potuto prevedere che si sarebbe affezionato a qualcuno,a lui?

Non avrebbe mai potuto farlo, semplice...

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La prima cosa che avvertì fu un caldo intenso, soffocante, tanto che quasi non riusciva a respirare bene come invece avrebbe dovuto.

Sentiva le palpebre pesanti come macigni, il corpo stanco e intorpidito,e una superficie morbidamente soffice sotto di sè. 

Si costrinse, a fatica, ad aprire gli occhi per capire dove si trovava; a primo impatto non vide nient'altro che due colori, rosso cremisi e nero. Sentì la testa iniziare a dolergli,le tempie pulsargli e un violento capogiro lo assalì, costringendolo a richiudere immediatamente gli occhi.

Quando riuscì ad aprire nuovamente gli occhi,Alex tirò un sospiro di sollievo constatando che riusciva a vedere finalmente bene.

Si guardò attorno e si rese conto che si trovava sdraiato su di un morbido letto a due piazze coperto da lenzuola di seta rosso sangue,collocato esattamente al centro della stanza più grande e sfarzosa che avesse mai avuto l'onore di vedere: le pareti rosso scarlatto decorate da striature di oro nero, ambra e ossidiana, il pavimento di marmo nero con venature argentee emanava calore e pulsava come fosse il cuore di un'enorme ed inquietante creatura, i mobili dalla fattura ottocentesca e un lampadario di gocce di cristallo puro e brillante di riflessi neri e dorati.

Avvertì il cigolio di una porta che si apriva alla sua destra e voltò il capo in quella direzione,accorgendosi solamente in quell'istante che qualcuno ne era uscito.

Inizialmente il cuore gli battè all'impazzata a causa dell'emozione che aveva provato nel vedere Noah a pochi metri da lui ma poi tutto ciò che era accaduto il giorno precedente,il tempo che si congelava,Aaron e Blake che combattevano contro quelle strane creature apparse dall'ombra,Noah che lo baciava e subito dopo il vuoto che lo aveva assalito,gli tornò alla mente all'improvviso.

Con i ricordi tornò anche la paura..

Lo guardò,i muscoli tesi,pronti a scattare in qualsiasi momento«che cazzo mi hai fatto?!»strinse le mani in due pugni,arrabbiato e ferito.

Lui lo guardò,indossava solamente dei jeans neri strappati dannatamente aderenti e Alex cercò di non prestare troppa attenzione a quei dettagli, doveva rimanere concentrato e all'erta.

«Ti ho solo fatto dormire per qualche ora Alex,sta tranquillo»gli rispose accennando un sorrisetto sfrontato,uno di quelli che ogni volta facevano andare in pappa il suo cervello.

«Mi stai prendendo per il culo?!»sbottò Alex alzandosi di scatto,ignorando il capogiro che ne era conseguito.«adesso tu mi spieghi tutto porca puttana! E vedi di cominciare dall'inizio!»

Noah lo guardava stupito ma poi sorrise,ridacchiando leggermente.«wow,il piccolo Alex ha tirato fuori le palle...chi se lo sarebbe aspettato?»chiese con un tono di voce ironico.

«...Noah,se non mi spieghi quello che sta succedendo te le faccio ingoiare le palle!»disse sorridendo in modo sadico,stupendosi lui per primo di questo suo comportamento che non gli si addiceva per niente.



Vado tranquilla ad aprire la storia e cosa vedo? È 13 in paranormale!
No ceh...io vi adoro!
Grazie immensamente a chi vota,commenta o anche semplicemente legge la mia storia. Davvero,grazie!💕 *saltella per tutta la stanza*😂

Eee va benee dopo questo,spero vi piaccia il capitolo!😂
Baci, Valee 💕

Nephilim-Black Blood  {SOSPESA} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora