Sono coricata sul letto a fissare la parete, se così si può dire visto che sono al buio. Sono ferma così da un paio di ore. Non ho voglia di interagire con il mondo esterno.
Un nuovo giorno. Una nuova settimana. Un nuovo lunedì, no scherzo i lunedì sono tutti uguali. Inanimati.
Non so cosa sia successo ieri sera da avermi traumatizzata tanto. Ci sono pensieri bloccati nella mia testa, il suo sguardo indifeso, cercava di capire, di capire me, ma cosa voleva capire? Anzi, perché vuole capire? Sono stata solo un gioco per lui, una marionetta no? Il gioco è finito però, ed è ora che io torni al mio posto, alla mia vita, ai miei pensieri.
Oggi è una bella giornata, c'è il sole che con i suoi raggi inizia a riscaldare la terra. Faccio respiri profondi mentre cammino per la strada. Gli alberi di pesco cominciano ad avere i primi fiori, ed è tutto un' esplosione di colore. Sta arrivando la primavera, Aprile e le belle giornate.
Al contrario a scuola l'aria inizia ad essere più tesa per via degli esami. La sto prendendo molto sottogamba, mi sta sfuggendo proprio di mente che tra due mesi ho l'esame e ancora non ho fatto neanche una mappa per la tesina. Magari posso farmi aiutare da mamma, potrebbe essere anche un modo per farla distrarre e concentrare su altro.
Passano altre cinque ore di scuola, ormai non faccio più caso al trascorrere del tempo. Vivo sempre più fuori dalla mia vita e dentro al mio mondo. Non ho dato confidenza a nessuno oggi, neanche a Rebecca quasi. È appena suonata la campanella e siamo tutti fuori in cortile, c'è chi chiacchiera prima di andarsene, chi sale in macchina e va via. Mi avvio verso la fermata del pullman e intanto mi accendo una sigaretta. Sento una mano sulla spalla. Ho i brividi. Ho paura di girarmi e vederne il volto.
«Ehi non ti giri?»
Vengo tranquillizzata nel sentire la voce di Tom. Non avrei sopportato di vedere di nuovo quella faccia, quegli occhioni...
Arrivo a casa. Nel portone si sente già un odorino di cucinato, wow mamma deve essere di buon umore!
«Maaa! Sono tornata.» sbatto la porta ed entro, con molta grazia sempre.
Ha preparato le cotolette con patate fritte. ADORO.
«Mà, non è che mi aiuteresti a preparare il percorso della tesina?»
Vedo passarle una scintilla di vita negli occhi. Sorride, ne è euforica. Io un po'meno.
« Quali sono gli argomenti che vorresti trattare?»
Non ne ho idea. Devo per forza portare qualcosa all'esame?
Prima mi interessava il voto, fare un buon esame, ora non più. Ora vorrei solo trovare la pace. Trovare la pace fra le su.... No! Martina no! Non devi neanche pensarlo!
«Boh ma, non ne ho idea, scegli tu...»
Passano le ore, io sono quasi addormentata sul tavolo mentre mamma scrive tutta eccitata al computer, spero che finisca presto.
Il lunedì sembra non finire mai, il tempo trascorrere più lentamente del solito ed è estenuante dover aspettare che finisca presto.
Anche oggi non è successo nulla di diverso nella mia vita. Nessun colpo di scena, nessun supereroe che irrompe in camera e viene a salvarmi. NULLA.
Almeno mamma ha finito di prepararmi la tesina e io ora devo solo impararla, un lavoro in meno.Stamattina mi sono svegliata positiva, o almeno me ne convinco. Ho deciso che è ora di dare una svolta alla mia vita. Devo cambiare, fisicamente sopratutto. Oggi andrò a correre ho deciso! .... Correre...camminare insomma.... L'importante è cominciare! Pomeriggio dopo la scuola andrò a farmi un paio di chilometri sulla pista ciclabile e comincerò anche a mangiare meno schifezze, si ce la posso fare. Magari riuscirò a sconfiggere il mostro, no non scherziamo l'ansia fa parte di me, vive in me.
« Marti aspetta, aspetta un attimo! Per favore...»
Non la sopporto più, giuro. Ogni giorno devo sopportare queste scenate da Oscar a scuola. Tra poco perdono Luky per pietà, almeno non dovrò più sentirla, spero...
« Ma lasciala stare e fatti una vita!»
« Si concordo con Rebecca , vattene!»
E in tutto ciò io continuo a guardare tutti in silenzio, ho amici molto protettivi come Tom e Rebecca che non mi danno nenache il tempo di replicare . Tutti sanno cosa dire, tutti pensano al posto mio come se sapessero cosa provo, cosa avrei da sputare fuori... Ma forse è meglio così, è meglio che rimanga dentro di me.Sono passate due ore di scuola, ne mancano ancora tre.
« Martina vuoi esporci tu il tuo percorso d'esame?»
CAZZO.
Lo avevo completamente scordato, oggi dovevamo portare il percorso e farlo vedere alla prof. Vabbè non penso farà grandi storie, ormai sono perennemente giustificata...
Fa ancora così male solo ricordare....
Vengo interrotta dalla mia immaginazione dal suono della campanella.
«Stasera vuoi uscire? Pizza a tu per tu? Non puoi rifiutare!»
Rebecca e il tempismo, proprio oggi che avevo deciso di mettermi un po' a dieta.
«Reb non posso davvero, ho deciso stamattina di dare una svolta e iniziare la dieta, non mi puoi smontare in partenza, non il primo giorno!Ahahah.»
«Ma stai scherzando? Cosa devi dimagrire? Dieta? Per favore, zitta!»
«Non mi farai cambiare idea, non stavolta!»
« E va bene, a domani!»Insalatina e sto.
Che tristezza, neanche il cibo è più una gioia .
E ora di andare a correre, forza e coraggio. Che schifo i leggins, ma come li indosso sti così, sembro una balena. Esco di casa e mi chiedo se sto facendo una cazzata e il presentimento non mi aiuta.
La pista ciclabile è piena di persone, forse si devono preparare tutti alla prova costume.
Beh mi sa che devo iniziare a muovere queste gambe e provare a correre , la mia resistenza suppongo sarà zero, più il fumo... Vinco la combo. Uno due, uno due , uno due.
Ho fatto si e no 10 metri e ho già il fiatone. Che schifo. Non mi posso fermare, non mi posso arrendere
Ho il respiro affannoso, tra poco svengo.
Sono passati venti minuti e sono ancora viva, dopo l'inizio così faticoso è andato migliorando. Sono abbastanza soddisfatta di me, per una volta.
Mi siedo su una panchina e osservo un po' l'ambiente.
Ci sono molti alberi verdi con i fiori rosa, come piacciono a me. Bambini che giocano, anziani che parlano e persone di tutte le età che corrono da una parte all'altra. C'è una bambina che sta imparando ad andare sulla bicicletta con le rotelle, con dietro il papà che la sorregge, pronto a salvarla. Anche io ho imparato ad andare in bici in questo parco, con il mio papà.. era lì pronto a proteggermi da tutto...
«Marti!»
Una voce fastidiosa mi attira a collegarmi con la realtà. Papà mi avrebbe protetta anche da lui...
«Marti parlami, per favore!»
Scatto in piedi, sono più determinata che mai ad evitarlo. Non permetterò che Jordan faccia quello che vuole di me. Continuo a camminare e sento i suoi passi dietro ai miei. Spero di raggiungere casa il prima possibile.
Mi blocca da un braccio e mi tira a se.
«Sta volta non mi scappi!»
Game over Martina.************************************
Ciao ragazzi, finalmente sono tornata a scrivere e con un nuovo capitolo, mi farebbe molto piacere se lasciate un commento e mi diceste cosa ne pensiate. Se vi piace lasciate una stellina ❤❤❤
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Tutto Scorre
Teen FictionChi avrebbe mai detto che in tre anni si possa essere cambiati così tanto...tanto da non riconoscersi più. Sembra ieri , Martina era una ragazza molto timida, scontrosa, perennemente in ansia , che passava inosservata per la strada. Poi qualcosa è c...