Capitolo 15

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«Reb ti muovi ad uscire, dobbiamo solo andare a mangiare un gelato con Tom!»
Un ora per prepararsi, è sempre la solita.
«Eccomi, andiamo!»
Ha un sorriso soddisfatto del suo outfit, vestito nero a tubino con converse dello stesso colore.
Poi ci sono io che ho preso quello che ho trovato prima nell'armadio.
Differenze.
«Tom ci sta aspettando, andiamo!»
Abbiamo deciso di uscire per festeggiare la fine degli esami. È andato tutto bene per tutti, quindi è il caso i festeggiare e goderci queste vacanze, a e devo dirgli che parto, lo avevo dimenticato.
Finalmente potrò andare nella città che adoro.
Ecco Tom, seduto su una panchina a fumare.
Ultimamente siamo tutti più distaccati, non siamo più uniti dopo tutto quello che è successo, e sicuramente non andrà meglio visto che prendermi quasi tutti strade diverse, tranne io e Rebecca.
Dovrei parlare di più con Tom, anche lui non sta passando un bel periodo, avrebbe bisogno di parlare con qualcuno, e anche io...
Rebecca è troppo presa dal suo ragazzo e non è più presente con prima.
«Eccoci!»
Abbraccio forte Tom e ne rimane sorpreso, ma felice.
«Ragà, facciamo qualcosa di diverso, qualche cazzata, per chiudere questo periodo per la nostra vita e magari riderne tra qualche anno.»
«Cosa vorresti fare Tom?»
Rebecca ci guarda titubante.
La proposta di Tom mi intriga molto, ha un sorrisetto strano.
«E se facessimo una canna, tutti insieme? La prima e l'ultima. Giusto per provarla e sarebbe solo per divertirci.»
«No, no,no! Io queste cose non le faccio. Me ne tiro fuori.»
Rebecca ha una quasi terrorizzata alla sola idea.
Guardo Tom in faccia.
«Dici sul serio?»
La cosa mi eccita, alla fine cosa sarà mai una canna?
«Ci stai?»
Tom mi guarda con aria di sfida e io sostengo il suo sguardo.
«Prima ed ultima!»
Sorrido soddisfatta a mia volta a Tom. Rebecca ci guarda male, non condivide tutto ciò. Purtroppo a me piace il brivido però.
«Se dovete fare una canna io vado da Frank, non ci tengo a guardarvi!»
«Madonna che palle che sei!»
«Aspettate, Reb poi vai da Frank, prima vi devi parlare di una cosa.»
Ho gli occhi puntati addosso da entrambi.
«Parla così mi metti ansia!»
«Si Reb, tranquilla non è nulla di grave. Parto la settimana prossima. Mamma mi ha chiesto di passare le vacanze fuori, ha bisogno di staccare da qui, e forse anche io.»
Rebecca mi guarda con due occhioni..«Per quanto tempo mi lasci sola qua?»
«Non lo so, potrebbero essere due mesi, potrei tornare anche a settembre...»
Mi viene una fitta allo stomaco ricordando per quanto tempo non vedrò Jordan.
Anche Tom è dispiaciuto.
«Dove andrai?»
«Ancora non abbiamo deciso con sicurezza. Quasi sicuramente andremo a Londra, per un mese forse, poi non lo so.. forse andremo al mare da qualche altra parte!»
Si sono illuminati gli occhi di Rebecca quando ha sentito Londra.
«Wow Londra, là c'è il mondo, tantissimi negozi di vestiti e trucchi che qui non ci sono, devi assolutamente portarmi qualcosa, hai capito?!»
Tom scoppia a ridere e contagia anche me.
«Sei sempre la solita! Ahahhah!»
«Tranquilla, ogni negozio che vedrò mi ricorderò di te.»
Mi salta al collo e mi stringe forte quasi da soffocarmi.
«Mi mancherai Marti, ti scriverò tutti i giorni, promesso.»
«Mi mancherai anche tu Reb, molto. Tranquilla sarai sempre nel mio cuore.»
«Avete finito con tutto questo miele? Bleee.
«Fanculo Tom. Ora vado da Frank a dopo ragazzi.»
Tom le ricambia con il terzo dito e ci andiamo a sedere sulla panchina dove era seduto prima.
«Beh sei contenta di partire?»
«Si, cioè, Londra. La sogno da quando ero bambina. Ho paura però, se penso che non vedrò Jordan per così tanto tempo, mi manca l'ossigeno.»
«Magari è un bene, non vedendolo penserai ad altro e magari te lo scorderai pure, potessi farlo io...»
Si forse ha ragione. Devo smetterla di pensare il contrario.
«Beh la facciamo questa canna o mi prendevi in giro?»
Mi guarda eccitati all'idea della novità e annuisce con la testa. Prende il telefono dalla tasca e chiama un amico, nel frattempo controllo che non mi abbia chiamata mamma, visto che è sola a casa.
«Ora arriva un amico con l'erba. Pronta?»
Anche io sono eccitata all'idea di fare qualcosa di illegale. Probabilmente la Mattina di qualche mese fa non l'avrebbe mai fatto, ma fanculo all'etica.
«Marti eccolo è arrivato!»
Con voce squillante Tom mi avvisa, come se non avessi anche io due occhi per poterlo vedere.

Sono passati dieci minuti. Io e Tom si una panchina a fumare erba. Chi lo avrebbe mai detto.
Al primo tiro abbiamo tossire entrambi, è diverso dal fumare una sigaretta, brucia di più, però è più rilassante. Entrambi abbiamo una faccia da ebeti.
«Tooom, passamela dai, un altro tiro su.»
Gli faccio gli occhi dolci e lui me la passa. Scoppio a ridere, con molta facilità e anche lui scoppia a ridere. Lo osservo e noto che ha gli occhi arrossati, probabilmente anche io.
«Ti voglio bene Tom!»
Mi guarda sorridente, mi abbraccia e mi fa sedere su di lui.
Lo abbraccio dal collo e appoggio la mia testa sul suo petti.
Mi sento un po' stordita ma penso sia normale.

«Oh ma che cazzo stai facendo?»
Riconosco quella voce, eccome se la riconosco..
«Levale le mani di dosso subito, tu non puoi toccarla!»
Alzo la testa.
Tom sgranata gli occhi.
«Sei tu che devi stare lontano da lei, sei solo uno stronzo.»
Il petto di Jordan inizia a gonfiarsi in modo irregolare, ha gli occhi ignettati di sangue. Non capisco il perché,non stavo facendo nulla, e anche se fosse solo libera di fare ciò che voglio no?
Scoppio a ridere senza rendermene conto. Entrambi mi guardano con aria interrogativa.
«Che cazzo le hai fatto? Cosa le hai dato?»
Il respiro di Jordan accelera sempre di più.
È fottutamente bello.
«Non sono affari tuoi!»
Sbotto.
«Alzati da lì Marti!»
Non intendo muovere un muscolo.
«Ti ho detto alzati, cazzo!»
Prima che io possa ribattere mi ha presa in braccio.
«Lasciami cazzo! Tu non mi comandi!Tooomm!»
Cerco in vano di chiamare Tom in aiuto, ma siamo già troppo distanti.
Mi gira la testa, non ho abbastanza lucidità in corpo per poterlo fronteggiare.
Finalmente mi lascia a terra e mi fa sedere su una panchina.
È rosso di rabbia.
«Sei un idiota!»
«Puzzi di erba.. che cazzo vuoi fare? Me lo spieghi?»
Lo dice quasi con aria di delusioni!
«Non devo darti nessuna spiegazione! Ah e tra una settimana parto!»
Cazzo. Autocontrollo Martina, dove lo hai lasciato? Non glielo dovevo dire.
«Che significa che parti?»
Gli trema la voce.
«Vado via per le vacanze, lontano.....da te!»
Sto esagerando, ma non riesco a frenarmi, non ho il controllo di me.
«Perché? Non devi andare lontano da me, tu devi stare vicino a me. Ho bisogno di te!»
Scoppio a ridere i nuovo. La mia lingua sta diventando tagliente!
«Tu hai bisogno della bocca di Lucy, non capisco perché perdi tempo.»
Tira un pugno alla panchina, lo sto facendo arrabbiare.
« Ho sbagliato! Ho sbagliato cazzi a stare con lei quella sera, ma ora è diverso! Ora ho te!»
«Tu non hai proprio un cazzo!»
Lo guardo mentre scandisco queste parole, e le sue sicurezze piano piano si sgretolano o davanti ai suoi occhi.
«Non sono più la bambina insicura c'è hai conosciuto! Sta volta non ci casco!»
Mi alzo dalla panchina, provo a camminare, ma mi gira troppo la testa e finisco per cadere.
«Stai bene?»
Mi aiuta ad alzarmi, è preoccupato glielo si legge negli occhi.
«Non ho bisogno del tuo aiuto!»
Glielo strillo in faccia, ma continua a sorreggermi. Siamo troppo vicini, troppo. Sento il suo cuore accelerare.
Probabilmente anche il mio sta per esplodere, ma l'effetto della canna rende tutto più confuso e tranquillo allo stesso tempo.
Sento gli ormoni a mille.
Schiudo le labbra e lo bacio. Un bacio appassionato e intenso. Probabilmente domani mi pentirò di tutto quello che sto facendo, ma ora penso a godermi il momento.
Domani penserò al resto.

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