-Ho abbassato il volume perché volevo sentirti cantare- spiegò Calum, senza abbandonare la sua posizione -anche se la canzone mi sembrava un po' esagerata...-
-Come sei entrato qui?- chiesi freddamente, stringendo i pugni contro i fianchi. La canzone non era esagerata. Era lui che non si rendeva conto del male che faceva alle persone.
Si staccò dallo stipite della porta e fece un passo avanti, e io indietreggiai istintivamente, per poi sentire il legno del bancone contro la mia schiena. Lui alzò un sopracciglio per la mia reazione, ma non disse nulla, e rispose alla mia domanda:
-Dalla porta nel retro bottega... L'avevamo usata il giorno del vostro diploma per portare dentro gli strumenti-
-Ah... beh, ora è chiuso, non puoi stare qui- risposi e mi diressi verso lo stanzino in cucina che conteneva le scope, per raccogliere i pezzi del piatto da terra, ma un suo braccio mi bloccò il passaggio.
Stavo per protestare, ma mi trovai con la schiena appoggiata allo stipite della porta, Calum davanti di me, che mi teneva le mani e appoggiava la sua fronte sulla mia.
Sapevo di avere gli occhi spalancati e probabilmente il mio cuore lo sentiva pure lui, da quanto batteva forte. Non mi sarei mai abituata ad averlo così vicino.
Mi guardò negli occhi per qualche secondo, per poi annullare la poca distanza fra di noi e baciarmi. Inizialmente sentii il mio stomaco fare le capriole, come al solito, ma poi aggrottai le sopracciglia: come si permetteva di baciarmi dopo tutto quello che aveva fatto?
Provai a respingerlo ma le mie mani erano bloccate dalle sue, contro il muro, e io ero immobilizzata fra lui e il muro. Una parte di me mi diceva di fregarmene e ricambiare il bacio, visto che era quello che volevo anch'io, più o meno. L'altra parte, invece, mi diceva che non dovevo dargliela vinta anche questa volta.Decisi di ascoltare la parte più ragionevole e mi concentrai nel rimanere immobile. Tenni gli occhi aperti e non lasciai che le mie labbra si muovessero di un millimetro, nonostante le sue continuassero a insistere. Fu la cosa più difficile che io avessi mai fatto, visto che ogni secondo pensavo di arrendermi e di baciarlo, ma ci riuscii.
Dopo numerosi tentativi di renderlo un bacio vero, si allontanò, e fui contenta di vedere la frustrazione nei suoi occhi.
-Holly, perché fai così?- mi chiese, guardandomi, ma senza liberarmi le mani.
Alzai le sopracciglia -Hai anche il coraggio di chiedermi perché?-
Lui sospirò -Senti, lo di essere stato un coglione, e mi dispiace davvero, ma tu mi rendi davvero impossibile sistemare le cose...-
Rimasi a bocca aperta -Io? Ora è colpa mia? E poi come pensi di sistemare le cose? Presentandoti qui quando ti pare e dirmi "mi dispiace"?- scossi la testa -anzi, da come mi hai baciato prima avevi intenzione di fare altro prima di chiedermi scusa...-
Lui abbassò lo sguardo -Scusami...- sussurrò e fece per abbracciarmi, ma io lo fermai e strizzai gli occhi per trattenere il nodo alla gola che mi stava venendo discutendo con lui.
-Calum, io non sono un giocattolo- sussurrai allontanandolo da me il più possibile, per riuscire a guardarlo in faccia -Non puoi usarmi quando ti pare e piace e poi lasciarmi là per mesi, per poi usarmi di nuovo... forse alle tue groupie va bene così, ma a me no, e ne ho abbastanza di star male per un ragazzo a cui non importa nulla- dissi e sentii di avere gli occhi lucidi. Il mio progetto di fare la ragazza forte era andato a puttane già da tempo.
-Magari non mi importasse nulla...- rispose lui sospirando e passandosi una mano sul viso, ma senza lasciare la mia con l'altra.
Alzai le sopracciglia -In che senso?-
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I Can't Remember || 5sos (OLD VERSION)
Fanfic"Calum mi baciò a stampo, a lungo, mentre copriva entrambi con le lenzuola del mio letto e mi avvolgeva tra le sue braccia. In molti sostenevano che la perfezione non esisteva, ma io sapevo che non era così. Quando sei innamorato di qualcuno, la per...