Capitolo 13

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Pov Lexa

Improvvisamente sentì una leggera fitta allo stomaco che mi fece indietreggiare leggermente, guardai sconcertata Octavia, che con un'espressione imbarazzata si stava scusando e giustificando per quello che aveva appena fatto.

Alzai la mano passandola sul punto dove ero stata colpita, abbassando poi il volto guardando le mie dita sporche di vernice nera.

Rialzai il viso su di lei, già quando qualche minuto prima l'avevo vista puntare il fucile contro Clarke, un forte senso di rabbia mi aveva pervaso, ma adesso... dopo quello che aveva fatto, la rabbia stava lasciando spazio alla collera, come aveva osato farmi un cosa del genere proprio lei? colei che mi aveva rovinato la vita, questo non avrebbe dovuto farlo...

Continuavo a guardarla con odio fin quando qualcuno si mise tra di noi, senza pensarci due volte spinsi via violentemente quella persona e mi avventai contro di lei, premendo ripetutamente il grilletto senza controllo.

La vidi cadere a terra, mentre io continuavo a sparare più colpi possibili con una furia inaudita negli occhi, gli stavo riversando addosso tutto l'odio che provavo per lei.

Finchè Lincoln mi bloccò togliendomi infine il fucile dalle mani, lo guardai perplessa, che ci faceva lì? Non l'avevo nemmeno visto arrivare, mi disse qualcosa che non ricordo, in quel momento avevo perso completamente la testa, poi il mio sguardo si spostò su Clarke, e finalmente tornai in me... che cosa avevo fatto? Quella che avevo spinto poco prima con violenza era lei, mi guardava con un'espressione smarrita, nei suoi occhi c'era puro terrore, non riuscivo a reggere il suo sguardo, aveva paura di me, come potevo biasimarla dopo quello che avevo fatto.

Mi tolsi velocemente la giacca buttandola a terra per poi scappare via da loro, come avevo potuto fare una cosa del genere a Clarke? Era tutta colpa di Octavia, quella ragazza faceva uscire il lato peggiore di me... corsi per un po' finchè ...

<< Lexa fermati >> gridò Lincoln afferrandomi per il braccio bloccandomi e facendomi voltare verso di lui, non mi ero accorta che mi avesse seguita, i suoi occhi erano pieni di rabbia è frustrazione << mi dici che ti è preso? perché hai colpito in quel modo Octavia, potevi farle male, per non parlare di Clarke... l'hai spinta così violentemente che stava per cadere >> continuò arrabbiato abbassando un po' il tono di voce

<< Niente...>> non volevo parlarne soprattutto con lui, non avrebbe capito, non adesso che era totalmente preso da lei << lasciami non voglio parlarne >> risposi spostando con uno scatto il braccio, liberandomi dalla sua presa, non mi dispiaceva affatto per Octavia, ma per Clarke mi sentivo davvero in colpa

<< No Lexa...>> gridò nuovamente << mi sono stancato, adesso mi dici che diavolo ti è preso, e qual è il tuo problema con Octavia, non provare a dirmi di nuovo che non hai problemi con lei perché stavolta non ti credo >>

Non lo sopportavo, perché tutti si preoccupavano per lei? perché la difendevano sempre? quella ragazza era una gatta morta, riusciva ad ammaliare tutti con i suoi modi di fare, e i suoi dolci sorrisi finti, ma non me, con me non ci sarebbe mai riuscita...

<< Mi vuoi lasciare in pace Lincoln...>> replicai con rabbia << ...perché sei qui a discutere con me invece di stare con la tua ragazza, va a vedere se sta bene, sai... sparandogli con un fucile ad aria compresa le avrò fatto sicuramente molto male, visto quanto è dolce e delicata >> continuai sarcastica

<< E questo che ti da fastidio? >> alzò un sopracciglio guardandomi perplesso << non ti va che la frequento? per questo l'altro giorno l'hai aggredita dicendogli che non permetterai a nessuno di portarmi via >>

Love Is Never EasyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora