Capitolo 1

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                                                                      5 mesi dopo

Pov Lexa

<< Non puoi farmi questo Anya >> gli gridavo contro arrabbiata << sul serio non puoi mandarmi in quel posto >>

Camminavo furiosa per la stanza, facendo avanti e indietro, continuando a spiegargli che non volevo andare in campeggio, io odiavo andare in posti del genere, odiavo stare a contatto con la natura, dormire sotto le stelle ed essere circondata da insetti fastidiosi, e sicuramente quel posto ne era pieno, lei lo sapeva benissimo, ma quando si metteva qualcosa in testa era difficile dissuaderla.

<< Lexa... non credi di stare esagerando un pochino >> mi rispose alzando un sopracciglio << è solo un mese infondo, passerà in fretta e poi almeno così farai compagnia a Lincoln >>

<< Davvero? >> mi fermai a guardarla << dai Anya, sappiamo entrambe perché lo stai facendo...>>

Da quando avevo rotto con Costia, avevo fatto amicizia con alcuni ragazzi poco affidabili, almeno era così per mia sorella, ma non era vero... non erano cattivi ragazzi, si... fumavano erba e avvolte bevevano un po' troppo, ma non facevano male a nessuno, avevano tutti dei problemi, chi era stato abbandonato, chi veniva picchiato dal padre, o problemi simili e bere per loro era un modo per scappare dalla propria realtà.

Mi sentivo bene con loro, mi sentivo capita, nei momenti in cui stavo troppo male, o scoppiavo a piangere senza un apparente motivo, mi davano tutto il conforto di cui avessi bisogno, non sapevano di Costia, ne di tutto quello che era successo, non mi avevano mai chiesto perché stavo male, credo che aspettassero il momento in cui fossi stata io pronta a parlarne.

Ma non ne ero capace, non ne avevo mai parlato con nessuno di come realmente mi sentissi, o di quali erano i miei veri sentimenti, nemmeno con mia sorella e Lincoln, quando successe il tutto mi limitai solo a dirgli che mi aveva tradito e poi lasciato, senza aggiungere altro.
Loro cercavano sempre di parlarne per aiutarmi a superare questa situazione, anche quando una discussione non centrava niente, trovavano il modo di arrivare a parlare di lei, ma ogni volta che succedeva tagliavo subito corto arrabbiandomi, o uscivo fuori dalla stanza andando a chiudermi in camera mia.

Dopo qualche secondo di silenzio mi rispose
<< si sorellina, è anche per quei ragazzi, voglio che ti allontani da loro, non vanno bene per te non fanno altro che bere e fumare tutto il giorno e non voglio che diventi come loro >>

Era convinta che io potessi prendere una brutta strada, solo perché di tanto in tanto avevo fumato anch'io un po' d'erba, non lo facevo spesso, non amavo fare queste cose, ma avvolte ne avevo bisogno, lo sapevo che era un modo stupido di affrontare le cose, ma infondo fumare un po' d'erba ogni tanto, non aveva mai ucciso nessuno.

Ma per lei non era così, era convinta che di li a poco mi sarei rovinata la vita, che avrei cominciato anche a drogarmi, gli avevo detto mille volte che non avrei mai fatto nulla del genere, ma non mi ascoltava.

<< Loro sono i miei amici e tu non puoi impedir....>> ma non riuscì a finire la frase che, mi fulminò con lo sguardo

<< Smettila >> mi ammonì

La guardavo senza dire niente, la vidi prendersi un respiro profondo, mentre fece qualche passo verso di me...

<< Senti Lexa... so che stai soffrendo per i nostri genitori, per Costia, ma non posso restare a guardare mentre butti via la tua vita >>

Mi voltai dall'altra parte, non volevo più guardarla, per l'ennesima volta aveva fatto il suo nome, dio quanto la odiavo per averlo pronunciato, strinsi i pugni limitandomi solo a dire...

Love Is Never EasyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora