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Il giorno dopo

Imparare a volare è stato abbastanza complicato, avrò sbattuto più o meno 5 volte contro il muro.

Per fortuna in mio soccorso è arrivato Alex e mi ha aiutato.

Adesso sto volando nel cielo sulla bellissima Milano.

Quando ero viva avrei sempre desiderato visitarla, ma la mia matrigna non voleva.

Bene, adesso quella donna non c'è più e quindi sono libera di fare ciò che mi pare.

Un po' mi manca la mia vecchia vita, mi mancano mio padre e Silvia.

Chissà come avranno reagito quando hanno scoperto che ero morta in una fossa.

Mi liberai i pensieri, notando che ormai ero sopra la casa di Michele.

Attraversai le nuvole per atterrare proprio sul tetto.

Facendo un altro dei miei soliti danni e buttando qualche mattonella giu dal tetto.

Brava Diana, non verrai scoperta sicuramente.

A casa per il momento non c'era ancora nessuno.

"Ah come ci sono arrivate qui delle mattonelle del tetto?" sentì dire

Mi avvicinai al bordo per capire chi fosse.

Lo riconobbi subito.

È Michele, il prescelto.

Mi suonò l'orologio che porto sul polso.

Comparve una ragazza con capelli azzurri e qualche riflesso verde e gli occhi scuri.

"Ehi Dianaa" disse muovendo da una parte all'altra la sua mano destra.

"Tu sei?" chiesi ridendo.

"Ops non mi sono presentata" si scandisce la voce.

"Mi chiamo Esmeralda, sono qui per guidarti nei primi giorni di protezione sulla terra. Alex a quanto pare non ha accettato questo passaggio cosi sono qui al suo posto per aiutarti" disse sorridendo.

Fra tutte le persone che avrei potuto conoscere non avrei mai pensato di conoscere un angelo così particolare.

"Bene allora, iniziamo, hai visto il tuo prescelto?" Chiese, annuì subito.

"Perfetto, allora, intanto devi entrare in casa per vedere cosa fa, quando avrà bisogno di aiuto questo bordo che adesso è bianco diventerà azzurro e basterà cliccarlo per diventare un umana" disse poi

"Come faccio ad entrare a casa sua?" chiesi

"Visto che è il prescelto non devi fare altro che concentrarti ed attraversare il muro, solo per andare da lui e per lui, per gli altri non puoi farlo" disse poi leggendo diversi fogli

"E come farò a parlare con lui? Non posso bussare alla porta di casa sua a caso" chiesi

"Tranquilla, per quelle situazioni ci pensiamo noi della centrale" rispose lei mettendosi gli occhiali da vista

"Altre domande?" Mi chiese poi

"No per il momento no" dissi sorridendole

"Ah sai che Alex aveva proprio ragione? Sei veramente una bella ragazza" disse incrociando le braccia al petto e ridendo

"Grazie Esmeralda" dissi sorridendo

"Comunque quando sarai con il tuo protetto, ti manderò dei messaggi in caso ne avessi bisogno" disse

"Ora devo andare, ci sentiamo dopo" disse salutando prima che si spegnesse lo schermo.

Scesi dal tetto per andare verso una delle pareti della casa.

L'ANGELO CUSTODE | Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora