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Buio, solo buio.

Non vorrei essere arrivata troppo oltre.

Non vorrei che quelle lacrime che rigavano il mio viso fossero diventate così pericolose da uccidermi.

In questo istante mi sembra di essere vuota, provo le stesse cose che provavo quando ero morta.

E se fossi morta veramente?

Che ne sarebbe stato di me?

Iniziai a sentire dei battiti, il mio cuore.

Batteva lentamente.

Poi un suono ripetitivo e delle voci,
tante voci.

Volevo aprire gli occhi, ma non riuscivo.

Sembrava troppo forte per me farlo.

Dopo vari tentativi ci riuscì, ancora quella luce puntata su di me.

"Si è svegliata" disse qualcuno.

Mi sembrava l'inizio di tutto, della mia nuova vita in veste di angelo custode.

Mi guardai intorno, tanti dottori, tante infermiere, Esmeralda insieme a Eleonora.

"Oddio" riuscì Eleonora a dire vedendomi sveglia.

"Che sta succedendo?" chiesi continuando a guardarmi in giro.

"Sei svenuta, ma non preoccuparti, va tutto bene" disse l'infermiera di fianco a me.

"Qualcuno mi sa dire che ore sono?" chiesi poi.

Eleonora guardò il suo orologio.

"Sono le 18:43 del 19 Dicembre" disse

Sbiancai.

Ma oggi è il compleanno di Michele.

"Cazzo" urlai tirandomi su dal letto.

"Che succede?" chiese Esmeralda allarmandosi.

"Compie gli anni il protetto di Diana" disse Eleonora.

"Non puoi alzarti" disse l'infermiera.

"Sentite, è l'ultima volta che lo vedrò perché domani dovrò cambiare protetto ed oggi è il suo compleanno, gli avevo promesso di passare il giorno più bello della sua vita, non mi va di rovinargli questo giorno" mi lamentai non ascoltando i dottori.

Uscita dall'infermeria corsi in camera mia a prendere i regali per Michele ed il cellulare.

Mi aveva scritto.

Michele🐻, [ore 09:48]:
Ehi, per oggi vieni alle 15:00, va bene?

Michele🐻, [ore 11:09]:
Ehi Diana, tutto bene? Mi preoccupa che non sei più online da ieri sera..

Michele🐻, [ore 13:45]:
Diana, stai bene vero, dimmi di si.

Michele🐻, [ore 16:17]:
Diana dove sei? Mi stai preoccupando troppo.

Michele🐻, [ore 17:57]:
Non verrai, ho capito.

Ho le lacrime agli occhi.

-Michele sto arrivando- pensai iniziando a correre per poi volare verso casa sua.

19:03.

Non riuscivo più a volare, ero molto affaticata, così decisi di camminare cercando di fare il prima possibile.

"Ehi ma guarda chi c'è" mi girai.

Era Giada.

Venne da me e mi buttò le sporte con i regalo per terra, per poi sghignazzare.

L'ANGELO CUSTODE | Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora