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Il mio cuore batteva all'impazzata all'osservare quelle tante righe scritte su quel foglio a quadretti.

All'inizio ero convinta fosse una lettera di Alex, ma io lo conosco troppo bene e so che sarebbe venuto a dirmele in faccia queste cose,

pensai ad un'altra persona, anzi, ci speravo.

È il momento di iniziare a leggere.

"Cara Diana,
non so qual'è sia il motivo per la quale adesso ti stia scrivendo questa lettera, forse per chiederti come mai tu mi abbia lasciato solo, senza dirmi niente...

Mi fermai a quelle quattro righe, rendendomi conto che il mio cuore stava iniziando a battere troppo veloce per i miei gusti. Avevo una fitta al petto, come se una grande lancia mi avesse beccato il cuore.

...ora ti prego, non avere gli occhi lucidi, non sentirti in colpa, perché non è colpa tua. Il lavoro davvero a volte è straziante, ti capisco. Magari avrai reagito in modo brusco quando ti hanno dato la notizia, non so cosa tu abbia appena saputo la notizia, ma una cosa è certa, abbandonare la propria casa e la propria famiglia all'improvviso è difficile accettarlo. Ma non sono qui per parlare di questo, sono qui a parlare di noi...

Sobbalzai all'ultima parola letta. Sudavo freddo e sentivo piano piano che alcune lacrime iniziavano a bagnarmi il viso, non scottavano molto ma facevano comunque male.

...si Diana, io e te. Ricordi come ci siamo conosciuti? Praticamente tu mi sei caduta ai piedi, ma non avrei mai pensato che una sconosciuta sarebbe diventata una persona molto ma davvero molto importante. Ti ricordi tutti i pomeriggi passati insieme? Fra ridere e scherzare, mangiare ed abbracciarci. Abbracciarci, io amo i tuoi abbracci. Sei sempre stata una ragazza aperta con tutti e se mi dovevi abbracciare non ti facevi problemi a farlo, non pensavi a come avrei reagito, anche se quei gesti mi scaldavano sempre il cuore. È stato difficile in queste due settimane abituarsi al fatto che forse non ti abbraccerò mai più, o forse si, ma dovrò aspettare tanto tempo quando arriverà quel giorno, anche se spero con tutto me stesso arrivi presto. Ti ricordi quel pomeriggio in cui hai mandato via Giada da me? Li ho capito che a me ci tenevi, ed anche tanto, da farti mettere le mani addosso, ma tu non ti sei comunque arresa, hai combattuto fino all'ultimo, per aiutarmi e forse per rendermi felice. Ti ricordi quel pomeriggio in cui mi hai chiesto di cantare la canzone Chiavi Di Casa? Sono rimasto sorpreso dalla tua domanda, me lo hai chiesto con tutta la calma di questo momento e mi sono reso conto anche a quanto tu ci tenga a quella canzone, da arrivare a commuoverti mentre il tuo viso era appoggiato sulla mia spalla. Sai, spesso mi capita di scriverti su WhatsApp, vedo sempre quel tuo ultimo accesso il 18/12/2019 e spero sempre con tutto il cuore che diventerà un online o addirittura un sta scrivendo...

Iniziai a pensare al mio cellulare, me lo avevano sequestrato e dicevano pure che lo controllavano, anche se credo siano tutte fesserie, quanti messaggi mi avrà mai inviato? Mi concentrai di nuovo sulla lettera

Non ho mai pensato che tu saresti stata per me nell'ultime settimane una persona veramente importante anche se lo sei ancora. Non so se per te io sarò mai stato una persona importante, una persona che appena ci pensi sorridi, che anche se il tempo fa schifo basta avere questa persona di fianco per sorridere come non mai, che basta uno sguardo per capirsi, oppure un sorriso. Perché per me sei sempre stata tutto ciò...

Ormai stavo per piangere, avrei voluto che lui fosse davanti a me, per abbracciarlo forte, dirgli che senza di lui non vivo, dirgli che non lo avrei mai più abbandonato, che io rimarrò sempre per lui.

L'ANGELO CUSTODE | Michele BraviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora